150 anni di storia italiana in mostra. Perché la memoria collettiva è importante

“Lo scrigno della memoria” a Roma raccoglie testi, opere d’arte e cimeli. C’è pure il celebre telegramma di Giuseppe Garibaldi al generale La Marmora: “Obbedisco”

di Giorgio Marini

Foto: ©Archivio Centrale dello Stato

Sono oltre 150 anni di storia d’Italia quelli che vengono passati in rassegna – dal punto di vista amministrativo, politico, economico e sociale – in una nuova esposizione, ricca di preziose testimonianze, custodite presso l’Archivio Centrale dello Stato, presso il Piazzale degli Archivi, nel quartiere Eur di Roma.

Il percorso si chiama “Lo scrigno della memoria” e comprende una selezione di fonti documentarie e bibliografiche tratte dal patrimonio dell’Istituto, opere d’arte e cimeli mostrati al pubblico allo scopo di promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia d’Italia e delle sue istituzioni democratiche.

Quella che viene proposta dal questo allestimento è una inedita narrazione che si sviluppa all’interno di un nuovo e permanente spazio situato al piano terra del corpo centrale dell’edificio capitolino.

Siamo nel cuore del complesso monumentale progettato per la mostra delle Forze Armate nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942, sede dell’Archivio Centrale di Stato dagli anni Cinquanta del Novecento.

Resistenza

L’esposizione “Lo scrigno della memoria” si sviluppa attraverso pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali articolati lungo cinque aree tematiche:

– dal Risorgimento al 1915-1918: la formazione della nazione:

– il primo dopoguerra e il fascismo (1919-1940);

– dalla Seconda guerra mondiale alla liberazione (1940-1945);

– verso la Costituzione (1945-1946);

– l’Italia repubblicana (1946-oggi).

Protagonista del racconto è uno dei tre testi originali Costituzione della Repubblica Italiana conservato dall’Archivio. Al centro del museo, ad accogliere i visitatori c’è l’opera “L’Italia dell’art. 5”, realizzata dal Maestro Emilio Isgrò appositamente per l’Archivio ispirandosi ai principi della Carta Costituzionale.

Dichiarazioni sulla razza

Insieme alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente, si possono visionare alcuni documenti selezionati, tra i più significativi per la storia del Nazione.

Qualche esempio? Si possono vedere il celebre telegramma di Giuseppe Garibaldi al generale La Marmora (“Obbedisco”), l’elenco dei Mille di Marsala, i progetti per le opere governative per la nuova Capitale, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la Prima guerra mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel cosiddetto biennio rosso e le fonti relative al regime fascista dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto di rilievo è riservato ai documenti e al materiale sulle leggi razziali, sulla Seconda guerra mondiale, sull’attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici, sulla lotta di Liberazione, sulle stragi degli anni 1969-1980, recentemente declassificato in seguito alle direttive dei Presidenti del Consiglio Prodi, Renzi e Draghi.

Gli anni del consenso

Il museo rende omaggio anche alla creatività e originalità italiana dedicando uno spazio al Made in Italy con brevetti e modelli che ripercorrono il processo sociale, economico e culturale dell’Italia dopo l’Unità.

“L’Archivio Centrale dello Stato è fin dalla sua istituzione un luogo in cui studiosi e ricercatori operano per indagare la storia della nazione. Spesso le carte conservano la memoria collettiva”, ha dichiarato il ministro italiano della cultura, Gennaro Sangiuliano, presente all’inaugurazione della mostra.

Sangiuliano ha sottolineato come l’iniziativa abbia il pregio di “valorizzare documenti di eccezionale valore, capaci di trasmettere il senso profondo della nostra identità nazionale. Ne ‘Lo scrigno della memoria’ ognuno di noi potrà trovare le tracce di quel percorso che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’Italia, permettendoci di proseguire con maggior consapevolezza nel nostro essere nazione italiana”.  

Prima guerra mondiale

“LO SCRIGNO DELLA MEMORIA”
Percorso espositivo permanente sulla storia d’Italia
La mostra è aperta al pubblico dal 22 marzo 2023

È visitabile gratuitamente nei giorni: martedì, mercoledì e giovedì (dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.00)

Le visite guidate, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo: acs.visiteguidate@cultura.gov.it

Le visite degli istituti scolastici sono previste ogni mercoledì, con prenotazione obbligatoria: acs.didattica@cultura.gov.it

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