Senza confini: storie di migrazioni del mondo animale

Volando nell’aria, nuotando nelle acque, spostandosi sulla terra, numerose creature del regno animale non solo abitano e rendono vivo il pianeta, ma compiono qualcosa di ancora più complesso e grandioso: migrano.

È proprio di questo spostamento epico che si occupa “Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori” pubblicato da Codice Edizioni, il bel libro di Francesca Buoniconti, giornalista scientifica freelance, naturalista di formazione. Animali grandi e piccoli, pesanti e lievi, solitari e membri di gruppi più o meno popolati affrontano traversante imponenti, viaggi complessi, guidati dal sole, dalle stelle o dal campo magnetico terrestre. Animali che devono spostarsi per evitare le temperature rigide o il calore eccessivo, per trovare cibo per nutrirsi o sfamare i propri piccoli, animali che affrontano il viaggio perché “i benefici derivanti dall’arrivo a destinazione superano i costi” sono i protagonisti di questo libro così come aspetti quali istintualità, ereditarietà, senso dell’orientamento, perseveranza, sacrificio, frenesia e irrequietudine che precedono il momento della partenza, distanze consumate, diete ipercaloriche per affrontare le fatiche delle traversate, lotte per la sopravvivenza, capacità di ritrovare il luogo natio, di tornare a casa.

E se al tempo di Aristotele, come si legge nell’introduzione, le credenze prevalenti erano che gli uccelli volassero fino alla luna per tornare sulla terra in primavera, o che perdessero le piume in autunno trasformandosi in rami spogli, o ancora che le rondini si facessero rane perdendo il piumaggio posate sui canneti, grazie a questo lavoro di Francesca Buoniconti la poetica bizzarria di tali ipotesi viene sostituita da informazioni accurate che non sono però meno affascinanti.

Uccelli migratori che partono dall’Africa dopo aver trascorso lì la stagione fredda per raggiungere la primavera in Europa, o in Siberia. Farfalle che in India migrano attraversando catene montuose con l’alternarsi dei monsoni e farfalle la cui migrazione, per completarsi, coinvolge tre o quattro generazioni. Pipistrelli europei che dopo aver accumulato risorse durante l’estate si dirigono a sud-ovest, verso i “rifugi invernali” dove entreranno in ibernazione. Tartarughe dotate di uno speciale senso dell’orientamento.

E queste sono solo alcune delle molte storie che si trovano in “Senza confini”, libro che alla pregevolezza scientifica aggiunge una caratteristica per me preziosa: si legge come serie di racconti di avventura, capaci di appassionare e incuriosire grazie ai prodigi che la natura sa compiere e al modo in cui sono narrati. Infatti quello che l’autrice fa pagina dopo pagina è svelare al lettore – anche digiuno di studi scientifici come nel mio caso – un mondo intrigante che lo riguarda e lo coinvolge – perché il pianeta e il suo destino ci riguardano e ci coinvolgono nonostante talvolta sembriamo dimenticarcene.

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