A dicembre ricorre il centenario dalla nascita del celebre soprano di origini greche, naturalizzato italiano. Una selezione di 91 immagini racconta la sua vita “fuori dalla scena”
Foto: Maria Callas, credit Fonds-de-Dotation
Fino al 18 febbraio 2024, presso le Gallerie d’Italia di Milano, è aperta al pubblico la mostra ‘Maria Callas, ritratti dall’archivio di Publifoto Intesa Sanpaolo a cura di Aldo Grasso. L’allestimento è stato realizzato in occasione del centenario dalla nascita della Divina.
L’esposizione presenta una selezione di 91 immagini – alcune inedite o mai esposte – che abbracciano un arco temporale di più di vent’anni, dal 1954 al 1970. La mostra, in particolare, si apre e si chiude con due fotografie che ritraggono la grande artista all’interno del Teatro alla Scala. La prima foto, del 1° dicembre 1954, la ritrae insieme ai tre grandi direttori d’orchestra Arturo Toscanini, Victor De Sabata e Antonino Votto dopo una delle prove de ‘La Vestale’ di Gaspare Spontini. L’ultima, invece, è datata 7 dicembre 1970 e rappresenta il suo ritorno alla Scala, come spettatrice, accanto a Wally Toscanini.
C’è, però, soprattutto spazio per una dimensione più intima e privata, dietro le quinte, fuori dal palcoscenico, in giro per le strade del capoluogo lombardo o di Portofino, mentre la Callas passeggia con il suo barboncino, è al ristorante o in aeroporto, a un Veglione di fine anno, in costume da bagno, in vacanza a Capri o in Tribunale, nei giorni in cui si discuteva la pesante causa di separazione dal marito, il suo impresario Giovanni Battista Meneghini, detto Titta.
Non mancano alcuni scatti del soprano immortalato a bordo del famoso panfilo Christina dell’armatore greco Aristoteles Onassis, che lei considerava una sorta di risarcimento “sulla brutalità della vita”. Proprio sul mega yacht scoccò la scintilla tra l’artista e il nababbo, una storia travolgente che purtroppo, però, ebbe un triste epilogo.
Negli scatti dell’archivio ci sono anche gli amici di lungo corso della Divina: Antonio Ghiringhelli, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Franco Zeffirelli e Pier Paolo Pasolini, per il quale la Callas portò sul grande schermo ‘Medea’.
Scegliere le foto per la mostra non è stato facile, ha dichiarato Aldo Grasso, “perchè le fotografie erano tutte significative, abbiamo usato il criterio di scegliere quelle che fossero vive, soggette a continue riletture”.
Ha aggiunto il giornalista e critico televisivo: “In mostra ci sono foto che ‘parlano, al di là del dato dell’epoca ancora oggi hanno significato incredibile. Soprattutto per la vita della Callas. Sono foto di vita quotidiana, con amori e tormenti, c’è la sua vita fuori dalla scena”.
Maria Callas, nome d’arte di Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, nacque il 2 dicembre 1923 a New York da genitori greci. Cominciò a studiare presso Elvira de Hidalgo al conservatorio di Atene, facendo, in quegli anni, anche le sue prime esperienze a teatro. La sua vera carriera iniziò però in Italia, suo paese di adozione, nel 1947: in quell’anno esordì all’Arena di Verona nella ‘Gioconda’ di Amilcare Ponchielli.
Le sue eccezionali doti vocali, unite a una magnifica padronanza della scena, hanno fatto di lei una delle più notevoli personalità del teatro contemporaneo. Fra le opere del suo repertorio figurano ‘Tristano e Isotta’, ‘La valchiria’ e ‘Il Parsifal’ di Richard Wagner, ‘Il barbiere di Siviglia’ di Gioachino Rossini, ‘Lucia di Lammermoor’ e‘Anna Bolena’ di Gaetano Donizetti, ‘L’Aida’, ‘La traviata’, ‘Il trovatore’, ‘Il Macbeth’, ‘Il Don Carlo’ di Giuseppe Verdi, ‘LaTurandot’ di Giacomo Puccini. Si spense a Parigi nel 1977.