Ascolta i tuoi polmoni. Ecco come proteggerli in poche mosse (e alcune sono pure divertenti)

Lo sapevate che anche cantare aiuta a fare prevenzione? Un vademecum ci aiuta a capire come proteggerci al meglio

di Maria Moreni

Nella stagione invernale tutti siamo più esposti alle infezioni respiratorie. Il freddo inibisce alcuni importanti sistemi di difesa del nostro organismo da virus e batteri, riducendone la risposta immunitaria. Più nello specifico, da un recente studio è emerso che le basse temperature causano una diminuzione delle vescicole extracellulari presenti nel naso, “guardiani” che di solito neutralizzano i virus prima che abbiano modo di infettare le cellule; mancando il filtro naturale del naso, i polmoni sono particolarmente esposti a infezioni.

“Ai rischi legati all’azione sull’organismo delle basse temperature tipiche dell’inverno vanno aggiunti anche i fattori che danneggiano i polmoni tutto l’anno, come il fumo, l’inquinamento e l’azione dei radicali liberi che sono alla base dello stress ossidativo”, ha spiegato Maria Pia Foschino Barbaro, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Foggia, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie dell’Apparato Respiratorio del Policlinico Riuniti di Foggia.

La Professoressa Barbaro è anche la curatrice del vademecum “Viaggio nel respiro – edizione inverno”, nuova iniziativa educazionale della campagna ‘Proteggi i tuoi polmoni’, promossa da Zambon Italia, filiale tricolore della multinazionale chimica-farmaceutica.

Dopo i 25 anni, quando l’apparato respiratorio raggiunge il suo pieno sviluppo, i polmoni diventano progressivamente più rigidi e perdono gradualmente la loro funzionalità, anche in assenza di malattie.

Possiamo fare qualcosa per contrastare il fenomeno? Sì, nella misura in cui andiamo a diminuire il rischio di formazione dei radicali liberi e ad aumentare la capacità dei tessuti di eliminarli. Nel primo caso vuol dire moderare l’esposizione ai fattori di rischio – fumo, inquinamento, stress, infezioni – nel secondo significa acquisire delle buone abitudini, per esempio evitando gli sbalzi di temperatura, lavandosi spesso le mani e mangiando una sufficiente quantità di frutta e verdura.

Sapevi, poi, che i polmoni possono essere considerati un organo “esterno”? Questo perché, come viene spiegato nella guida pratica “Proteggi i tuoi polmoni”, sono in costante collegamento con l’ambiente che ci circonda. L’aria che inspiriamo, filtrata da naso e bocca, li raggiunge con la giusta temperatura e umidità. Ma con essa possono arrivare anche agenti inquinanti (fumo di sigaretta attivo e passivo, smog, ciò che si origina nei luoghi chiusi, domestici o di lavoro).

È importante garantire sempre la corretta ventilazione degli ambienti chiusi e non dimenticare la corretta manutenzione e pulizia dei condizionatori o dei termoventilatori: un filtro esausto, ad esempio, può mettere in circolazione contaminanti chimici e microbiologici, che favoriscono l’infiammazione delle vie respiratorie”.

Ricorda che lo stress provoca l’abbassamento delle difese immunitarie ed espone alle infezioni. “Cerca dei momenti per rilassarti e respirare con il diaframma”. Diverse attività da praticare nel tempo libero possono essere valide alleate per mantenere i nostri polmoni in salute. L’importante è non esagerare, scegliere il ritmo e la frequenza più adatti a ognuno di noi. Uno sforzo fisico moderato, per esempio una camminata nel verde, consente di espandere gabbia toracica e diaframma. Può, inoltre, aiutare a ossigenare l’intero organismo e anche a liberare la mente.

Non solo. “Il canto mantiene allenati i muscoli posturali legati alla espirazione, riduce l’iperventilazione e migliora il controllo del respiro. Tai chi, yoga e qi-gong, infine, aumentano la capacità polmonare e possono rappresentare un buon incentivo all’attività fisica dolce anche nelle persone con malattie respiratorie”. Considera anche questo: se li pratichi regolarmente, alcuni specifici esercizi di respirazione possono aiutarti a liberare i polmoni dall’aria viziata accumulata, aumentare i livelli di ossigeno e fare in modo che il tuo diaframma torni a lavorare correttamente aiutando la respirazione.

“Ascolta i tuoi polmoni. Fai attenzione a come respiri: fiato corto, dispnea, tosse con catarro, muco, sibili o rantolii sono dei campanelli d’allarme da tenere sotto controllo”.

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