Attenzione alle truffe telefoniche, anche in lingua italiana!

Un fenomeno preoccupante e in espansione, dal quale è possibile difendersi. L’esperienza di un nostro affezionato lettore

In Svizzera non cessano le truffe telefoniche ad opera di falsi poliziotti o finti operatori di banca. Ecco la mail firmata arrivata alla nostra redazione nella quale un nostro affezionato lettore ci racconta la sua esperienza.

Egregi signori,
mercoledì 22 marzo alle ore 14.30 una telefonata dal nr. 0048 579 299 782 (Polonia) in lingua italiana
mi avvisava che la polizia locale aveva richiesto di comunicarmi che un mio parente era stato arrestato. Ho chiesto il nome di chi chiamava, ma non mi hanno risposto. Il seguito è abbastanza noto. Di conseguenza ho interrotto la comunicazione. A quanto pare (i truffatori) hanno imparato molto bene la lingua di Dante. Se la ritenete utile potete dare l’informazione agli italofoni. Un cordiale saluto, Vittorino Marsetti

Il fenomeno non accenna a diminuire. Nella Svizzera tedesca negli ultimi giorni i truffatori sono riusciti ad appropriarsi di cifre consistenti. Hanno chiamato due persone, un’anziana residente a San Gallo e un 76enne di Pratteln (BL) dicendo che i loro figli avevano causato gravi incidenti stradali e avrebbero dovuto pagare una cauzione per evitare la prigione. I pensionati hanno creduto ai finti agenti e consegnato loro le decine di migliaia di franchi richieste in contanti. Gli inquirenti stanno ora indagando. Questi sono solo due esempi. Telefonate del genere stanno raggiungendo molte persone che vengono convinte a consegnare denaro a corrieri sconosciuti o a depositarli in un luogo concordato.

Di recente anche a Basilea c’è stato un caso che ha fatto parlare molto: una signora ha consegnato ai truffatori contanti e gioielli per un valore stimato attorno ad 1 milione di franchi. Ma sono davvero molti soprattutto gli anziani nella zona disturbati telefonicamente da persone che si spacciano per agenti di polizia criminale, investigatori oppure guardie di sicurezza di una banca.

I truffatori che si fingono degli operatori di una banca richiedono alla potenziale vittima di confermare il pagamento di una transazione fasulla e mai realmente avvenuta, per poi farsi confermare tutti i dati della carta di credito.

La raccomandazione della polizia: non farsi coinvolgere in conversazioni di questo tipo e interromperle immediatamente, avvisando le forze dell’ordine. In nessun caso – avvertono – un poliziotto chiederebbe al telefono di farsi consegnare del denaro o oggetti di valore. Lo stesso vale per un operatore di banca: non chiederebbe mai telefonicamente di confermare operazioni bancarie e i dati necessari per effettuarle.

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