Aumentano le bici in città, ma non cala lo smog

Il Covid ha aumentato a dismisura la popolarità della bicicletta come mezzo di trasporto. Il timore di essere contagiati sui mezzi pubblici ha spinto la gente a usare le auto private, ma anche a prediligere gli spostamenti a piedi e in bici. Che, in Italia, sono passati in un giorno feriale medio dal 24% del totale nel 2019 al 33% nei primi dieci mesi del 2020. Nello stesso anno sono cresciute in modo vertiginoso anche le biciclette vendute: oltre 2 milioni, il 17% in più rispetto all’anno precedente. In Svizzera le vendite di biciclette elettriche, già molto apprezzate, hanno raggiunto nuovi record: se nel 2019 ne sono state acquistate 133’000, nel 2020 si è arrivati a quota 171’000.

Come mostra la seconda edizione dell’indagine sui comportamenti ecosostenibili degli italiani condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat (realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta), gli abitanti della Penisola stanno cambiando velocemente abitudini: ben 26,6 milioni di persone affermano di aver cercato un nuovo mezzo di trasporto, meno inquinante dell’automobile.

A fotografare la situazione, in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta (che si è svolta il 3 giugno), è Narvalo, giovane start up, spin off del Politecnico di Milano, incubata in PoliHub e partecipante istituzionale di Fondazione Politecnico di Milano: “Nel 2020 è emerso un interessante miglioramento del tasso di mobilità sostenibile, trainato non solo dal Bonus Mobilità ma anche e soprattutto dalla consapevolezza della bicicletta come mezzo sicuro e alternativo sia ai mezzi pubblici, per evitare assembramenti, che all’uso privato dell’auto, per limitare il traffico e le emissioni di CO2. Allo stesso tempo, consente di fare movimento e rimanere in salute”, commentano i fondatori Venanzio Arquilla e Ewoud Westerduin.

Purtroppo, però, queste abitudini virtuose non riescono a contrastare la percentuale di smog presente nell’atmosfera. Nonostante la pandemia da Covid-19 abbia lo scorso anno inizialmente ridotto il traffico delle città e quindi l’inquinamento, secondo quanto afferma Legambiente, su 96 capoluoghi di provincia analizzati nel 2020 ben 35 sono andati oltre i limiti stabiliti dalla legge per la concentrazione giornaliera di polveri sottili (Pm10) e 60 città italiane (62% del campione) hanno registrato una media annuale superiore ai 20 µg/mc di polveri sottili rispetto a quanto indicato dall’OMS.

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