C’è connessione artistica tra il vecchio continente e i paesi islamici

La parola ‘islamofobia’ fa ormai parte del nostro vocabolario e compare di sovente nelle cronache dei giornali, spesso legata a episodi di intolleranza nei confronti di cittadini immigrati. Sospetto e diffidenza sono due concetti spesso associati alle culture mediorientali e che inquinano la visione dei paesi islamici che si ha in Occidente.

È quindi quasi sorprendente trovare una mostra basata sul sentimento opposto, l’’islamofilia’. Con questo termine si intende ‘l’apprezzamento delle arti islamiche da parte di studiosi e collezionisti’, una fascinazione che ha portato numerosissimi artisti europei del calibro di Kandinsky, Matisse e Klee ad inspirarsi ai grandi maestri orientali.

La nuova mostra del Kunsthaus di Zurigo, “Re-Orientations. L’Europa e le arti islamiche dal 1851 ad oggi”, si pone appunto come obiettivo il mostrare la connessione artistica tra il vecchio continente e i paesi islamici. È un rapporto centenario, affascinante non solo per la sua complessità storiografica, ma anche per i suoi risvolti politici e sociologici.

La curatrice Sandra Gianfreda pone il 1851 come base di partenza della mostra, quando in occidente si scatenò l’attrazione per l’arte mediorientale...

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