Certificato di salario svizzero: guida pratica alla sua lettura

di Cesare Posillico, Patronato Acli Lucerna

Si sta avvicinando il periodo nel quale tutti i cantoni invitano i contribuenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi (cittadini svizzeri, titolari di permesso “C”, e titolari di permesso “B” con alti redditi).

L’attenzione di questo contributo è dedicata al noto Lohnausweis – Certificat de salaire – Certificato di salario, il quale è il documento che attesta l’ammontare dei redditi conseguiti l’anno precedente da attività dipendente o da rendite.

Leggiamo quindi insieme le caratteristiche salienti di questo importante documento.
La parte alta del certificato è contraddistinta da caselle con lettere mentre seguono nella parte centrale una serie di caselle contraddistinte da cifre.

Seguiamo pertanto lo schema dall’alto verso il basso e per dire subito che il certificato di salario non viene usato per i redditi delle pensioni AVS, le casse usano un modello proprio, ma per indicare al fisco stipendi da lavoro dipendente (casella “A”) o rendite della previdenza professionale (II e III pilastro) con crocetta sulla casella “B”.

Alla casella “C” troviamo il numero AVS e le caselle “D” ed “E” designano l’anno di riferimento del reddito mentre se il lavoro si è svolto solo per una parte dell’anno, il periodo esatto di esercizio dell’attività, per esempio dall’01.04.2019 al 31.07.2019.

Le successive caselle sono la “F” dove si può trovare una croce se al lavoratore è stata messa a disposizione un’auto di servizio, un pulmino in comune o un abbonamento ai mezzi pubblici di trasporto e la “G” che viene crociata se al lavoratore vengono messi a disposizione buoni pasto, un servizio di mensa o se egli riceve una indennità per pasti principali consumati fuori casa.

Infine la lettera “H” è dedicata alle generalità del lavoratore ed il suo indirizzo.
Veniamo ora alla parte contraddistinta dalle caselle con numeri, nelle caselle da 1 a 7 vi sono varie tipologie di salario e la 7 è giustamente definita “altre prestazioni” in quanto non è oggettivamente possibile definire tutte le tipologie.
Ricordiamo che fanno parte del salario e che pertanto si va a comporre la massa imponibile anche: gli assegni familiari, le indennità giornaliere di assicurazioni pagate tramite il datore di lavoro, ad esempio le indennità per perdita di guadagno della cassa malati, dell’assicurazione infortuni

o invalidità come pure l’indennità giornaliera per maternità, le provvigioni ed i premi, anche una tantum, le indennità per pasti e/o trasporti. Fanno parte del salario anche le prestazioni che il datore di lavoro versa a terzi per conto del suo dipendente, ad esempio pagamento della pigione, presa a carico di rate del leasing, di assicurazioni malattia, di rette scolastiche per i figli del dipendente, ecc..

Una questione che in passato è stata dibattuta è il momento temporale in cui un salario è definitivamente acquisito e pertanto tassabile.

A questo proposito è bene affidarsi al cosiddetto buonsenso e ricordare che se l’ammontare è noto alla fine di dicembre e il relativo versamento non è incerto, il salario di pertinenza dell’anno viene indicato nel certificato di salario di tale anno anche se singoli elementi del salario saranno versati soltanto l’anno successivo, pertanto piccoli ritardi nei pagamenti di dicembre che scivolano a gennaio non dovrebbero provocare una modifica del certificato.

Se invece una causa giudiziaria ha inizio nell’anno fiscale di riferimento e l’ammontare degli elementi del salario non è conosciuto alla fine dell’anno o se il pagamento del salario o di singoli elementi del salario sono incerti o contestati alla fine dell’anno, il salario sarà considerato conseguito e indicato nel certificato solo al momento del suo versamento reale.

La casella numero 8, salario lordo totale, è la somma delle casella precedenti mentre le caselle 9 e 10 indicano i contributi sociali, primo e secondo pilastro, che il lavoratore si è visto detrarre nei fogli paga in corso d’anno.

La casella 11 è il risultato della casella 8 meno la somma delle caselle 9 e 10 e viene pertanto definita “Salario netto”, trattasi pertanto di quanto verrà indicato nel modulo d’imposta.

La casella 12 ci indica la somma delle eventuali imposte alla fonte che il datore di lavoro ha prelevato al dipendente.

Terminiamo con le caselle dal 13 al 15 che si riferiscono alle spese (vitto, alloggio… ) e alla presenza o meno di un Regolamento delle spese adottato dal datore di lavoro e approvato dal Cantone.

Il documento termina con la data d’emissione e la ragione sociale del datore di lavoro.

Pensando di aver affrontato l’argomento in maniera esaustiva vi informiamo che, grazie al supporto per l’elaborazione, della nostra fiduciaria di riferimento PA Services SA i nostri uffici presenti in Svizzera sono a disposizione di tutta la cittadinanza per il ritiro e l’istruzione delle dichiarazioni fiscali.

 

 

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