Che film ci regalerà il 2021?

di Dario Furlani

Come tutti ben sappiamo il 2020 è stato un anno durissimo per ogni tipo di attività e il settore dell’intrattenimento è stato uno dei più colpiti. Soltanto con il corso del tempo si potrà constatare in che modo la chiusura dei cinema e la conseguente virata forzata verso lo streaming abbia cambiato la concezione della settima arte. 

Ma un lato positivo nelle disgrazie esiste sempre, e se si è avuto un magrissimo anno sotto un punto di vista cinematografico, il 2021 promette molte pellicole attesissime. A causa dei numerosi slittamenti o annullamenti delle uscite negli ultimi 12 mesi, la maggior parte dei film sono stati rimandati a quest’anno. Ogni singolo mese offre infatti delle uscite molto ghiotte che, si spera, facciano tornare alta l’affluenza di pubblico nelle sale. 

I film con una data di uscita certa sono solamente i lavori di autori celebri e i grandi blockbuster hollywoodiani, mentre produzioni più piccole, d’avanguardia o d’essai comunicheranno il giorno del rilascio nel corso dell’anno.

La Warner Bros ha scelto, con una clamorosa decisione, di rilasciare il suo Wonder Woman 1984 contemporaneamente in streaming su HBO Max e nelle sale ancora aperte negli USA. Il lancio è avvenuto il 25 dicembre negli Stati Uniti mentre in Italia e nella Svizzera italiana la pellicola approderà solo il 28 gennaio.

Il Leone d’oro 2020 e favorito agli Oscar Nomadland di Chloé Zhao, interpretato da Frances McDormand è uno dei titoli d’autore più attesi della stagione. Tratto dal libro della giornalista Jessica Bruder Nomadland – Un racconto d’inchiesta, dove si va alla scoperta dei nomadi moderni che dopo la recessione economica del 2008 vagano per gli Stati Uniti alla ricerca di una vita fuori da una società in crisi. La data di lancio è molto varia a seconda delle zone linguistiche, uscendo tra il 19 febbraio  in Italia e Ticino e il 18 marzo nella Svizzera tedesca.

Dopo il flop del remake del 2016 Sony ci riprova, producendo Ghostbusters: Afterlife, in uscita a giugno. Alla macchina da presa troviamo Jason Reitman, il figlio di Ivan che diresse il leggendario film originale del 1984. Nel ruolo di uno dei protagonisti troviamo il giovanissimo Tim Wolfhard, scoperto con la serie ormai di culto Stranger Things, che dopo It con questo film si lega sempre di più al mondo dei revival cinematografici degli anni 80. 

Lo stesso mese è invece il turno di un progetto estremamente interessante per la sua regia: la famosissima casa di animazione Pixar presenta il suo primo lungometraggio diretto da un italiano. Dopo il corto (sempre Pixar) La luna, il genovese Enrico Casarosa dirige Luca, ambientato in una calda estate sulle spiagge della Liguria.

Per gli amanti delle trame piene di suspence a luglio arriva l’ultimo lavoro del re dell’intrigo M. Night Shyamalan che per il suo thriller Old si ispira alla graphic novel francese Sandcastle. Un gruppo di persone si ritrova su una spiaggia su cui spunta il cadavere di una donna. La compagnia si renderà presto conto di invecchiare molto velocemente per ogni ora trascorsa in quel luogo.

Uno dei titoli già più chiacchierati della stagione è Dune, in uscita a ottobre ediretto da  uno dei registi più apprezzati degli ultimi anni, Denis Villeneuve. Remake dell’omonimo dell’84 diretto da David Lynch, con uno dei cast più ricchi degli ultimi anni (Timothée Chalamet, Javier Bardem, Oscar Isaac, Josh Brolin solo per dire qualche nome) promette già di accaparrarsi un posto nella lista delle migliori pellicole di fantascienza del decennio. 

Una delle più grandi incognite di quest’anno è l’ultimo lavoro dell’eccentrico Wes Anderson. The French Dispatch sarebbe dovuto uscire nel luglio del 2020 ma la pandemia ha fatto slittare il lancio a tempo indeterminato. Le ultime indiscrezioni suggeriscono una presenza a maggio al Festival di Cannes ma purtroppo non esiste ancora una data precisa.

Infine il triste annullamento di due delle più interessanti regie italiane: Freaks out di Gabriele Mainetti e Diabolik dei Manetti Bros. Entrambi sarebbero dovuti uscire nel dicembre scorso ma per ragioni sanitarie sono stati rimandati a tempo indeterminato. Si tratta di due progetti importanti per il loro significato nel panorama cinematografico italiano. Gabriele Mainetti è infatti reduce dall’amatissimo Lo chiamavano Jeeg Robot che era stato accolto come l’inizio del rinascimento del cinema italiano di genere e si è curiosi di constatare se il prossimo film sarà all’altezza delle aspettative. Anche i Manetti Bros hanno alle spalle un film particolarmente apprezzato, la commedia musical Ammore e malavita. Con Diabolik alzano l’asticella e si imbarcano nella trasposizione del celebre fumetto delle Sorelle Giussani che li metterà faccia a faccia con il genere thriller poliziesco, poco affrontato negli ultimi anni nel Bel Paese.

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