EOC investe 200 milioni di franchi sul polo di Lugano. “La popolazione potrà contare su strutture all’avanguardia”

Foto: EOC Ospedale regionale di Lugano Civico e Italiano credits LuganoRegion

Un progetto ambizioso di rinnovamento e ammodernamento delle strutture ospedaliere, per garantire cure di qualità e prestazioni di assoluta avanguardia anche nei prossimi decenni. Il piano, da duecento milioni di franchi in dieci anni, è stato annunciato dall’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), ospedale multisito per il Canton Ticino, relativamente alle tre strutture ospedaliere di Civico, Italiano e Cardiocentro, noto anche come polo luganese.

Una decisione strategica

Già in diverse occasioni i vertici dell’Ente Ospedaliero Cantonale avevano assicurato che il restyling del polo sanitario pubblico di Lugano era e restava un impegno prioritario, malgrado l’abbandono del programma originale di intervento concentrato sulla cosiddetta “piastra” dell’Ospedale Civico. Ciò che era sempre mancato, finora, era una pianificazione alternativa, scandita secondo impegni, obiettivi, tempi, investimenti definiti. Ora il progetto c’è e si presenta articolato, ambizioso, coerente con una precisa strategia di sviluppo e riguarda tre punte di diamante dell’Ente Ospedaliero Cantonale.

Glauco Martinetti

Ha dichiarato Glauco Martinetti, Direttore Generale EOC: “La nostra responsabilità quale gestore degli ospedali ticinesi ci impone di progettare il futuro. Dare continuità e nuovo ciclo di vita a tali ospedali è la nostra priorità. Dopo due anni di progettazione siamo impegnati in questo. È estremamente importante che EOC torni a investire su Lugano, perché qui si trovano i mandati altamente specialistici e si registra la concentrazione maggiore di popolazione del Canton Ticino”.

Ha commentato, dal canto suo, Paolo Bianchi, Direttore della Divisione della salute pubblica del Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS): “Il prospettato miglioramento e rafforzamento dell’intero polo sanitario luganese andrà̀ a beneficio di tutti. Ad approfittarne sarà̀ in primis la popolazione, che potrà̀ contare su strutture all’avanguardia e capaci di stare al passo con la rapidissima evoluzione della medicina e delle cure offerte, rafforzandone la qualità̀. Ma questi investimenti andranno a favore anche dei collaboratori, perché́ renderanno le strutture dell’Ente un luogo di lavoro ancora più̀ attrattivo, accogliente e orientato al futuro”.

Si parte con il Cardiocentro

Massimo Manserra

Sarà il Cardiocentro ad aprire le danze. I lavori preparatori sono avviati da tempo, ma solo di recente si è passati a una fase più visibile. Ha spiegato, infatti, Massimo Manserra, Direttore dell’Istituto Cardiocentro Ticino: “L’intervento durerà due anni e comporterà un investimento finanziario di circa 30 milioni di franchi. Il tutto in un quadro di costante sinergia con l’Ospedale Civico, ulteriormente sottolineata da un nuovo collegamento fisico al primo piano”.

Pienamente integrato nel sistema sanitario pubblico dell’Ente Ospedaliero Cantonale dal 1° gennaio 2021, il Cardiocentro Ticino è nato come fondazione privata nel 1995 per volontà del finanziatore Dr. Eduard Zwick e grazie all’impegno indefesso e lungimirante del Prof. Tiziano Moccetti, che ne ha tenuto le redini per oltre vent’anni a partire dall’inaugurazione il 1° luglio 1999. Oggi il Cardiocentro è un presidio irrinunciabile sul territorio per la prevenzione e la cura della patologia cardiaca e, al contempo, una realtà di prestigio internazionale, protagonista nella ricerca e fortemente impegnata nella formazione, con importanti e costanti relazioni mediche e scientifiche con rinomati istituti universitari e di ricerca in Svizzera e nel mondo. Più di recente, il Cardiocentro ha messo a disposizione le proprie competenze e la propria struttura per l’organizzazione e l’avvio della nuova Facoltà di scienze biomediche dall’Università della Svizzera italiana, con un ruolo di primo piano nello svolgimento del Master in medicina umana avviato nel 2020.

L’impatto sull’Ospedale Regionale di Lugano

Emanuele Dati

I lavori che iniziano al Cardiocentro rappresentano un momento importante anche per l’Ospedale Regionale di Lugano, nonché per il Neurocentro (Istituto di Neuroscienze cliniche) della Svizzera Italiana. Ha precisato Emanuele Dati, Direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano: “Oltre a un deciso restyling della torre verrà data una risposta adeguata alle esigenze di aggiornamento che ci consentiranno di stare al passo con gli sviluppi della medicina anche nei prossimi decenni: nuove sale operatorie e ampliamento di tutto il blocco operatorio, ampliamento del Pronto Soccorso, del reparto di cure intensive, delle sale parto che saranno direttamente collegate al reparto di maternità e ostetricia. Procederemo inoltre con la ristrutturazione dell’autosilo, la quale prevede un nuovo e diretto collegamento con l’ospedale”.

L’Ospedale Regionale di Lugano è un ospedale pubblico polispecialistico dotato di moderne infrastrutture e di una tecnologia medica all’avanguardia. Il suo compito è quello di assicurare al distretto di Lugano l’assistenza ospedaliera di base e una serie di servizi specialistici di dimensione regionale e cantonale. Situato nella regione meridionale della Svizzera italiana, l’Ospedale Regionale di Lugano è quindi, come tutte le altre strutture sanitarie che compongono l’ospedale multisito EOC, un punto di accesso non solo al singolo istituto, bensì all’intera struttura ospedaliera dell’EOC e alle specializzazioni offerte, sempre nell’ottica di un approccio multidisciplinare e una presa in carico del paziente globale secondo le cifre distintive delle realtà dell’Ente.

Per quanto riguarda il Neurocentro, l’Istituto di Neuroscienze cliniche della Svizzera Italiana, attivo dal 1° luglio 2009, permette di rispondere nel modo più appropriato, evitando inutili ridondanze, all’esigenza di sinergia fra le diverse specialità mediche nell’ambito delle Neuroscienze cliniche, offrendo ai pazienti un approccio alla malattia e un trattamento delle patologie all’avanguardia e sicuri, che considerano il percorso diagnostico-terapeutico e riabilitativo del paziente dalle prime ore della malattia fino al rientro a domicilio.

All’interno del Neurocentro sono presenti i servizi di Neurologia, Neurochirurgia, Neuroradiologia, Centro Terapia del Dolore e Neuroanestesia, Neuropsicologia, Neuroscienze, Oftalmologia e Medicina del Sonno. Le patologie del sistema nervoso centrale e periferico rappresentano il 10% dei consulti medici e il 20% di tutte le emergenze. Malattie come per esempio l’ictus, i tumori cerebrali, le demenze, l’epilessia, il morbo di Parkinson, la Sclerosi Multipla, i traumi cranici, le patologie spinali degenerative, necessitano di una presa in carico sempre più pluri-disciplinare e trasversale.  

Il Civico e l’Italiano: distinti, ma complementari

Internamente all’Ospedale Regionale di Lugano esiste un orientamento di specializzazione diverso e complementare: il Civico, maggiormente attrezzato per rispondere efficacemente alle patologie più gravi ed urgenti, e l’Italiano, orientato verso una chirurgia e una medicina di corta degenza e ambulatoriale. Anche per ragioni di contiguità fisica, l’opera di ampliamento del Cardiocentro non può prescindere da un confronto sinergico con i servizi e gli spazi del Civico.

Ha dichiarato ancora Martinetti, Direttore Generale EOC: “Per quanto valido, il progetto originario di intervento sull’Ospedale Civico si concentrava sulle infrastrutture mediche e i servizi ubicati a livello del suolo, trascurando o posponendo interventi sulla torre che invece paiono prioritari. Non dimentichiamo che abbiamo a che fare con un ospedale costruito negli anni Settanta: è evidente a tutti che c’è bisogno di intervenire, oltre che nella cosiddetta piastra, anche nei reparti degenza, ammodernando le camere, i servizi, gli spazi comuni, la hall di ingresso… È indispensabile rinnovare gli spazi rendendoli più confacenti ai tempi e agli standard attuali, alle esigenze di oggi e di domani, alle aspettative dei nostri pazienti e dei nostri collaboratori. Per la degenza, assicureremo camere confortevoli, singole e doppie, tutte dotate di servizi. Avremo spazi di accoglienza e di passaggio più accoglienti, ampi e fruibili”.

Infine, ugualmente importante, c’è l’Ospedale Italiano: a esso il piano dell’EOC destina cospicui investimenti per il quadriennio 2023-2026, con interventi che riguarderanno diverse aree della struttura trasformandola sempre di più nell’ospedale di prossimità per i luganesi con un’offerta ambulatoriale rilevante e completa. La vicinanza con l’Università, inoltre, lo renderà vieppiù un naturale punto di riferimento per la Facoltà di scienze biomediche.

EOC, eccellenza a tutto tondo

L’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) si distingue per la qualità e la sicurezza delle cure facendo beneficiare i pazienti dei progressi medici e tecnologici di provata efficacia. Combina in modo armonico e sinergico eccellenza medica e cure incentrate sulla relazione, ricerca avanzata e formazione di qualità. La multidisciplinarietà dell’offerta sanitaria è un grosso vantaggio per i pazienti che trovano in un’unica struttura presente su tutto il territorio specialisti di varie discipline, pronti a intervenire per qualsiasi situazione. Oltre all’Ospedale Regionale di Lugano (Civico e Italiano), all’Istituto Cardiocentro Ticino e al Neurocentro della Svizzera Italiana, le altre sue sedi sono l’Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli (San Giovanni, Faido e Acquarossa), l’Ospedale Regionale di Mendrisio, l’Ospedale Regionale di Locarno, l’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, l’Istituto Pediatrico della Svizzera Italiana, l’Istituto di Scienze Farmacologiche della Svizzera Italiana, la Clinica di Riabilitazione EOC e la Centrale dei servizi industriali EOC.

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