Fantascienza, ma non troppo (e non solo)

Guerra al grande nulla. La recensione di Moreno Macchi

Moreno Macchi

«A quanto sembrava,
più d’un terzo della società
del ventunesimo secolo
odiava dal fondo della
sua anima collettiva
quella stessa società»

Pubblicato per la prima volta nel 1958, questo romanzo non è per nulla invecchiato, come del resto moltissimi romanzi di anticipazione o di fantascienza di questo tipo. Si pensi solo a come sono diventati stranamente attuali sotto molti aspetti in questi ultimissimi anni i distopici 1984 di Orwell (scritto, come si sa, nel 1948) e il forse un po’ meno noto Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley (1932).
Forse perché questi autori del passato erano dei veri e propri visionari; sapevano analizzare la loro attualità e riuscivano ad immaginare come certe cose sarebbero potute evolvere e come certe altre si sarebbero potute realizzare.

Così abbiamo saputo per esempio dai giornali che nel mese di maggio del 2022 il Presidente americano Joe Biden ha istituito il «Ministero della Verità», incaricato di decidere che cosa si debba credere e cosa no, presto imitato dal Presidente francese Macron.

Alcuni lettori si ricorderanno di aver incontrato proprio in 1984 quel tipo di Ministero. Che nel romanzo, doveva «ristabilire la verità», a seconda dell’avvicendarsi degli eventi e dei conflitti seguendo le precise indicazioni del governo totalitario al potere, cambiando quindi continuamente la storia in funzione appunto della « verità ufficiale » del momento.

Se era l’Eurasia a vincere la guerra e poi a governare, era sempre stata l’Eurasia a governare, se era l’Estasia a imporsi e a dirigere il mondo era sempre stata l’Estasia a reggerne le sorti e se era stata l’Oceania … idem.

La verità è – per definizione – una sola, ma secondo la logica distorta del romanzo orwelliano, è in realtà quella che il Governo decide che sia! Come pensano di farlo Joe Biden e il suo emulo francese.

Tutti, ovviamente, hanno sempre sperato di veder migliorare la condizione umana grazie al progresso (e più recentemente grazie all’inarrestabile e rapidissimo avanzamento tecnologico) come spesso profetizzavano gli autori, ma purtroppo non tutte le evoluzioni e i cambiamenti sono stati (e/o sono) sistematicamente positivi, soprattutto quando le tecnologie vengono usate male o addirittura abusate.

Se nel 2049 (anno che precede l’Anno Santo) a Roma la gente vive ancora in superficie (perché gli italiani rifiutano di «trasformarsi in un popolo di talpe»), New York come la conosciamo non esiste più; gli abitanti della sterminata megalopoli vivono ormai sottoterra in gallerie, cunicoli e Rifugi a prova di tutto. Solo qualche nababbo e qualche alto funzionario dell’ONU possono permettersi l’eccentricità di un’abitazione con uno o più piani «emersi», ma ciò costituisce un’eccezione rarissima.

Uno di questi privilegiati è Lucien le Comte des Bois d’Averoigne che ha fatto riattare e modificare in modo assai elegante un antico deposito dei tram newyorchesi per ricavarne un’originalissima e vastissima dimora a più livelli nella quale si svolgono faraoniche feste condite da ogni possibile bevanda, stimolante (leggi droga), sregolatezz , libertinaggio ed eccesso.

Sul lontanissimo pianeta Lithia, che gli scienziati terrestri stanno esplorando (come del resto quasi tutti gli altri mondi delle diverse galassie a scopi non proprio solo scientifici) c’è una forma di vita assai intelligente ed evoluta, una ricca flora, un’interessante fauna e un certo numero di materie prime assai allettanti per la Terra, tra cui una grande quantità del prezioso litio.

A sbarcare sul pianeta sono stati un chimico, un fisico, un geologo e un biologo. Quest’ultimo è il gesuita Padre Ramon Ruiz-Sanchez. I quattro hanno caratteri, idee, scopi, ideali e desideri assai diversi. Le loro profonde divergenze di opinioni sul da farsi, le opposte concezioni della vita (il cartesiano non si allinea sulle posizioni del mistico tutto preso dalle sue convinzioni spirituali e metafisiche, il pragmatico si scontra spesso e volentieri con chi più di lui ragiona e riflette) portano ovviamente anche a forti dissensi.

I contrasti più gravi sorgono nelle ore che precedono il momento di lasciare Lithia, perché gli inviati terrestri hanno opinioni assai contraddittorie sul da farsi. Da una parte c’è chi vorrebbe poter sfruttare a scopo di lucro le ricche risorse del pianeta, dall’altra chi preferirebbe dichiarare Lithia off limits e cioè «Zona Proibita Per Ulteriori Indagini» in modo da preservare la cultura, l’esistenza e gli usi dei pacifici Lithiani che vivono come in una sorta di Eden prima del peccato originale, inviolato e nemmeno sfiorato dalle lotte intestine, rivalità, invidie, sete di potere e altre più o meno nobili velleità umane.

Sarà quest’ultima l’opzione scelta: a partire da ora, nessuno potrà più avvicinarsi o sbarcare su Lithia. I terrestri stanno salendo nell’astronave appena arrivata per riportarli sul pianeta blu, quando Chtexa, il pacifico e flemmatico Lihiano sopraggiunge e offre un prezioso regalo al padre gesuita con il quale durante una lunga, cordiale serata passata insieme, aveva stretto amicizia. Un regalo vivente …

E così i problemi etici non fanno che iniziare. Siamo in presenza di forze opposte, ambedue agguerrite e naturalmente sicure di essere dalla parte della ragione più ragionevole, nonché in presenza della sempiterna lotta senza quartiere tra il partito del Bene e quello del Male.
Lithia fu creata da Dio o da un altro sconosciuto Demiurgo? O magari dal temibile Avversario? La teoria darwiniana (e post-darwiniana) dell’evoluzione è da bandire o deve al contrario essere riaffermata? Non è forse dimostrata senza ombra di dubbio dallo sviluppo delle forme di vita lithiane? Ma questo sarà valido anche sul pianeta terra? Similitudine può essere considerata concordanza? Come mai c’è vita intelligente anche su un altro pianeta? E ciò non è forse in profonda contraddizione con quanto affermano le Sacre Scritture?

Ecco, vi lasciamo su questi importanti interrogativi esistenziali…

James Blish
Guerra al grande nulla (romanzo)
Editrice Nord

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami