Ferrari: vince Charles Leclerc, ancora

È tornata a riprendersi Monza, la Ferrari, nove anni dopo l’ultima volta. A far suonare l’inno di Mameli, davanti alla bolgia rossa che non lo ascoltava da Alonso nel 2010, è Charles Leclerc. Giovanissimo. A 21 anni il più giovane a vincere nella storia di Maranello! Quella di Charles Leclerc è la seconda vittoria consecutiva (e della carriera). Dopo il trionfo al Gp del Belgio, arrivato in circostanze toste, difficili, terribili – dal punto di vista emotivo. Di questo vogliamo riflettere.

Lucidi nella loro folle e pericolosa corsa. Chi sono piloti degli sport motoristici, che siano su quattro o due ruote? Rischio e pericolosità è il loro mestiere? Anche se nell’ultimo ventennio le cose sono migliorate di gran lunga, la Formula 1, massima espressione di performance, rimane una categoria fatale. Benchè ci si sforzi a rendere sicure le gare, l’imprevedibilità è costante e in certi casi gioca un ruolo fondamentale nella gravità di un incidente. Difficile non pensare alle immagini dei tanti, drammatici, mortali incidenti sulle piste di Formula 1. E non chiedersi, perché continuano a correre?  In un’intervista di pochi anni fa, Jacques Villeneuve – campione del mondo 1997 – invitava i piloti che hanno paura a “rimanere a casa”, in quanto “va bene la sicurezza ma il rischio fa parte del mestiere ed è anche questo che lo rende bello”.  Bisogna essere forti, duri e pragmatici, scrive Alex D’Agosta nel suo articolo apparso sul sole24ore. Il primo settembre, sul circuito di Spa, Charles Leclerc, alla guida della Ferrari, ha vinto il Gp del Belgio, 13/a prova del Mondiale di Formula 1. È stato forte, duro e pragmatico, arrivando a conquistare la sua prima vittoria in carriera e solo a portare la Ferrari alla sua prima stagionale – per altro vittoria poco utile, dato che le due Mercedes erano entrambe sul podio? Correndo con la fascia nera al braccio, in segno di lutto per l’incidente costato la vita il giorno precedente al quasi coetaneo e connazionale Antoine Hubert, Charles Leclerc ha dimostrato di essere un grande, capace di controllare quello che ‘viveva dentro’ e in grado di sfruttare il proprio potenziale, fino a chiudere con 981 millesimi, sufficienti a tenere il muso davanti ma a “rischio” se ci fossero stati alcuni giri in più. Una vittoria senza champagne dal podio, dunque: “E’ un sogno che avevo fin da bambino, ma si è realizzato in un week end davvero difficile. Abbiamo perso un amico, voglio dedicare la mia prima vittoria in formula 1 a lui, siamo cresciuti insieme. Non posso godermi a pieno la mia prima vittoria”.  Gli appassionati di Formula 1 si ricorderanno, invece, che l’impresa di Charles Leclerc è stata fatta nella stessa domenica che ha visto Vettel, nel lontano 2009, alla sua prima vittoria, sempre con un’auto costruita in Italia, come la Toro Rosso, celebrata con ben altri toni.

Con la vittoria sul circuito di Spa, Leclerc (poco meno che ventiduenne) è diventato il più giovane in ambito Ferrari a portare a Maranello una vittoria e il più giovane vincitore a Spa, togliendo il record a Michael Schumacher del 1992, (aveva oltre 23 anni e mezzo).

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