Filòtimo

Marzo 2020. Mancano le parole per esprimere lo sgomento davanti alla trasformazione definitiva della Grecia in una volgare succursale di Fortress Europe, la fortezza europea che uccide senza rimorso alle proprie porte.
Non lasciamoci ingannare. Un giorno non lontano nel passato, l’Europa ha condannato la Grecia a diventare il ghetto d’Europa, creando le premesse per la rabbia di una nazione già in ginocchio.
Un giorno in un passato più recente, il governo greco ha smesso di trasferire i nuovi arrivi dalle isole all’entroterra, creando le premesse per lager grandi come isole e una vergogna grande come la nostra cecità.
Pepi, donna e guerriera ieri, angelo da un anno, che mi ha insegnato la tradizione greca dell’accoglienza dello straniero, dell’amore per l’onore, piange la disonestà etica e morale degli uomini che sputano sui propri uguali.

Dicembre 2015. Isola di Kos.

Questi sono i miei primi turni di notte. Si rimane al porto, pronti con i vestiti asciutti. Gruppi di volontari ogni notte sorvegliano la costa. Accolgono gli arrivi con coperte asciutte e li trasferiscono da noi in furgone.
Le scarpe finiscono sempre troppo presto e a volte non hanno le stringhe. Non abbiamo cinture, ma abbondanza di pantaloni per giganti.
Davanti a me, un ragazzo normale. I suoi vestiti e i suoi capelli sono bagnati; trema ma sorride. Quando consegno jeans e maglia, mi guarda con aria interrogativa. So che sta pensando alla biancheria intima, ma mi vergogno a dire che non ne abbiamo, non ne abbiamo mai. Ma lui è proprio candido, e pensa che sia semplicemente una svista.
– Posso avere anche della biancheria, per favore?
Spiego.
Un poco stupìto della mancanza di qualcosa di così essenziale, si allontana ringraziando.
*
– Vorrei della biancheria intima da uomo.
Non intendo trascorrere un’altra notte nelle stesse condizioni. Ho deciso di fare acquisti. Trenta paia di boxer dureranno sì e no un’ora, ma esenteranno trenta uomini dall’imbarazzo di quella richiesta a una donna sconosciuta.
– Quale taglia le serve?
– Tutte.
La donna mi scruta con aria interrogativa, poi cambia espressione.
La taglia media, la più comune, è rimasta solo in una marca tre volte più costosa.
– Non si preoccupi. Prenda tutte quelle che vuole. Pagherà lo stesso prezzo per tutte.
I greci sono questo. Non hanno lavoro e fanno volontariato nei campi profughi, dove si recano a proprie spese. Le loro isole, fonte del loro sostentamento, sono il ghetto d’Europa, e loro tagliano i propri profitti per contribuire all’accoglienza. Installano prolunghe all’esterno dei propri bar per permettere ai nuovi arrivati di caricare i telefoni cellulari senza essere costretti a consumare. Cucinano per coloro che sono arrivati dal mare e si prendono cura dei loro bambini.

Il relitto, i gommoni, Risiko. Isola di Kos, Grecia, dicembre 2015. (Immagine di Simona Bonardi)
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