L’educazione ambientale parte dai giovani

INTERVISTA A EDITH HÄUSLER, GRAN CONSIGLIERA NEL CANTONE DI ZURIGO CON I VERDI

Edith Häusler dal 2011 è membro del Gran Consiglio nel Cantone di Zurigo, in lista con il partito I Verdi (Bezirk Horgen) e riveste un importante ruolo nella comunità locale, impegnata in attività di insegnamento ambientale tramite la Fondazione Pusch. Al Corriere degli Italiani ha accettato di raccontare della propria esperienza in prima linea nell’educazione ambientale.

Signora Häusler, partiamo proprio da Pusch. Com’è nato e quali sono gli obiettivi?

“Da anni collaboro con la Fondazione Pusch (Protezione pratica dell’ambiente), che è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Zurigo e che si impegna a favore di un ambiente sano, dell’uso sostenibile delle risorse naturali e di habitat diversificati e ricchi di specie. Pusch sostiene le scuole, le comunità e le aziende nel loro impegno per la natura e l’ambiente. Offre inoltre agli insegnanti di tutti i livelli delle scuole elementari visite scolastiche orientate all’azione e materiale didattico che incoraggia gli studenti ad agire in modo responsabile nei confronti dell’ambiente.”

Qual è la sua percezione riguardo alla sensibilità delle ragazze e dei ragazzi nei confronti di questa tematica? Come aiutarli a rispettare l’ambiente?

Credo che i giovani oggi, anche grazie all’impegno delle scuole, siano sensibili all’ambiente. Gli istituti scolastici affrontano temi legati all’energia e al clima, passando per la problematica della questione idrica, delle materie prime e dei consumi. Il mandato educativo del Concordato HarmoS, ad esempio, comprende il sostegno agli alunni nel loro cammino verso un’azione responsabile nei confronti del prossimo e dell’ambiente. La Scuola universitaria professionale di Zurigo (ZHAW) ha esaminato l’impatto dell’educazione ambientale in uno studio condotto nell’arco di diversi anni: il 90 per cento dei bambini e dei giovani dichiara la propria intenzione di agire, il 40 per cento successivamente la mette in pratica.

Personalmente, per ‘muovere’ i bambini e i giovani all’azione, credo sia fondamentale far capire loro il significato del rispetto ambientale, ricorrendo a esempi concreti ed esperimenti al fine di mostrare agli alunni in modo semplice quali siano le conseguenze di tutte le nostre azioni per l’ambiente e nella nostra quotidianità. Solo così si può contribuire alla protezione del clima e dell’ambiente. Pensiamo alle emissioni di gas serra. Se continuano ad aumentare senza controllo, la temperatura media globale potrebbe aumentare fino a 4°C entro la fine del 21° secolo. Questo potrebbe non sembrare molto. Ma se si considera che la temperatura media sulla Terra durante l’ultima era glaciale era solo di circa 5°C inferiore a quella odierna, si tratta di un cambiamento enorme. È come con la nostra temperatura corporea: l’aumento di 1 o 2°C in più è decisivo per il nostro benessere. L’azione è quindi più necessaria che mai, ed è richiesto impegno da parte di tutti noi.

Proprio il tema energetico è centrale nelle attività promosse da Pusch.

“Energia e clima” è un modulo cardine nelle attività di Pusch pensate per le comunità e le scuole. Da vent’anni il nostro personale appositamente formato su temi ambientali ‘entra’ nelle classi di tutti i livelli e insieme agli insegnanti e agli alunni, elabora campi d’azione rilevanti per l’ambiente e al fine di promuovere il trasferimento delle azioni nella vita quotidiana. Questi vanno, ad esempio, dalla corretta ventilazione al consumo di acqua calda in casa, alle fonti di energia rinnovabile, al comportamento di mobilità nel tempo libero, all’uso di elettrodomestici, all’alimentazione e ai problemi dei consumatori. I formatori di Pusch utilizzano metodi adeguati per illustrare argomenti complessi, avvolgerli in una storia e renderli visibili e tangibili con materiale visivo o esperimenti adeguati.

Oggi, l’emergenza dettata dal Coronavirus può ‘aiutare’ la causa ambientalista in modo concreto?

Una pandemia come quella causata dal coronavirus modifica profondamente la nostra vita quotidiana ma ci mette anche nella condizione di riflettere e riconoscere l’influenza delle nostre azioni quotidiane (mobilità, consumo, ecc.) sull’ambiente. E poi, in qualche modo, ci avvicina alla natura. All’improvviso la gente sente di nuovo il canto degli uccelli. Chi fa jogging respira aria fresca e la generazione più anziana può ricordare l’odore dei prati della propria infanzia. A nessuno mancano le scie degli aerei nel cielo e certamente a nessuno manca il traffico rumoroso. Sarebbe bello che la popolazione si ricordasse a lungo di questi aspetti positivi dopo il blocco della corona e contribuisse attivamente alla realizzazione degli obiettivi energetici e climatici della Confederazione e dei Cantoni.


INTERVIEW MIT EDITH HÄUSLER, KANTONSRÄTIN DES KANTONS ZÜRICH BEI DEN GRÜNEN

Edith Häusler ist seit 2011 Mitglied des Kantonsrates, Kantons Zürich und auf der Liste der Grünen (Bezirk Horgen). Zur Hälfte ihrer beruflichen Tätigkeit unterrichtet sie an der Volksschule ab der 6. Klasse für die Stiftung Pusch, in der Umweltbildung. Im Corriere degli Italiani hat er sich bereit erklärt, über ihre Erfahrungen an vorderster Front der Umwelterziehung zu berichten.

Frau Häusler, lassen Sie uns mit Pusch beginnen. Wie ist sie entstanden und was sind die Ziele?

Die Stiftung Pusch (Praktischer Umweltschutz) ist eine Non-Profit-Organisation mit Sitz in Zürich. Sie setzt sich für eine gesunde Umwelt, die nachhaltige Nutzung der natürlichen Ressourcen sowie vielfältige und artenreiche Lebensräume ein. Sie motiviert und unterstützt Schulen, Gemeinden sowie Unternehmen in ihrem Engagement für Natur und Umwelt. Pusch bietet Lehrpersonen aller Stufen der Volksschule handlungsorientierte Schulbesuche und Unterrichtsmaterialien, die verantwortungsvolles Handeln der Schülerinnen und Schüler gegenüber der Umwelt fördern.

Wie schätzen Sie die Sensibilität von Mädchen und Jungen für dieses Thema ein? Wie können wir ihnen helfen, die Umwelt zu respektieren?

Ich glaube, dass junge Menschen heute, auch dank des Engagements der Schulen, sensibel für die Umwelt sind. Die Schulen beschäftigen sich mit Energie- und Klimafragen, darunter auch mit dem Thema Wasser, Rohstoffe und Verbrauch. Der Bildungsauftrag gemäss HarmoS-Konkordat beinhaltet, die Schülerinnen und Schüler auf dem Weg zu verantwortungsvollem Handeln gegenüber Mitmenschen und Umwelt zu unterstützen. Die Wirkung des Umweltunterrichts hat die Zürcher Hochschule für angewandte Wissenschaften ZHAW in einer mehrjährigen Studie untersucht: 90 Prozent der Kinder und Jugendlichen bekennen sich im Umweltunterricht zu einer Handlungsabsicht, 40 Prozent setzen diese anschliessend in die Tat um. Von der Wirkung sind auch die Klassenlehrpersonen überzeugt. Ich halte es für wesentlich, Kindern und Jugendlichen die Bedeutung des Respekts für die Umwelt verständlich zu machen, und zwar anhand konkreter Beispiele und Experimente, um den Schülern auf einfache Weise zu zeigen, welche Folgen unser gesamtes Handeln für die Umwelt und unser tägliches Leben hat. Nur so kann ein Beitrag zum Klima- und Umweltschutz geleistet werden. Lassen Sie uns über Treibhausgasemissionen nach denken. Das Klima steht unter Druck. Steigen die Treibhausgasemissionen ungebremst weiter an, könnte sich die globale Durchschnittstemperatur bis Ende des 21. Jahrhunderts um bis zu 4°C erhöhen. Das mag nicht nach viel klingen. Doch wenn man bedenkt, dass die mittlere Temperatur auf der Erde während der letzten Eiszeit nur rund 5°C tiefer war als heute, so ist das ein gewaltiges Experiment. Es ist wie mit unserer Körpertemperatur: Ob 1 oder 2°C mehr entscheidet massgeblich über unser Wohlbefinden. Handeln ist daher notwendiger denn je, und von uns allen ist Engagement gefordert. Andere Umweltprobleme zeigen sich in der Wüstenbildung oder in der Umweltverschmutzung durch die erhöhte Mobilität. Ein weiteres Problem betrifft die Folgen des Energieverbrauchs in Gebäuden, der für rund einen Viertel aller Treibhausgase in der Schweiz verantwortlich ist.

Das Thema Energie steht im Mittelpunkt der von Pusch geförderten Aktivitäten.

Genau darauf hat sich Pusch spezialisiert: Seit 20 Jahren unterrichten speziell geschulte Umweltlehrpersonen Schulklassen in allen Stufen. Sie erarbeiten mit den Lehrpersonen und Schülerinnen und Schülern umweltrelevante Handlungsfelder und unterstützen den Transfer von Handlungen in den Alltag. Diese reichen beispielsweise vom korrekten Lüften über den Warmwasserverbrauch im Haushalt, erneuerbare Energiequellen, das Mobilitätsverhalten in der Freizeit, den Umgang mit Elektrogeräten bis hin zu Ernährung und Konsumfragen. Die Umweltlehrpersonen von Pusch bereiten komplexe Themen mit geeigneten Methoden anschaulich auf, verpacken sie in eine Geschichte und machen sie mit geeignetem Bildmaterial oder Experimenten sicht- und greifbar.

Kann der vom Coronavirus diktierte Notstand heute der Sache der Umweltschützer konkret “helfen”?

Eine Pandemie wie sie das Corona-Virus verursacht verändert unser tägliches Leben tiefgreifend, versetzt uns aber auch in die Lage, den Einfluss unseres täglichen Handelns (Mobilität, Konsum usw.) auf die Umwelt zu reflektieren und zu erkennen. Und dann bringt sie uns irgendwie der Natur näher. Plötzlich hören die Menschen wieder Vogelgezwitscher. Jogger atmen frische Luft und die ältere Generation kann sich an den Geruch der Wiesen ihrer Kindheit erinnern. Niemand vermisst die Flugzeugspuren am Himmel und schon gar nicht den lärmenden Verkehr. Es wäre schön, wenn sich die Bevölkerung noch lange nach dem Corona Lockdown an diese positiven Aspekte erinnern und aktiv zu den Energie- und Klimazielen von Bund und Kantonen beitragen würde.

 

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