Come un meccanismo ben oliato, i personaggi del capolavoro di Victor Hugo si muovono sul palco del musical teatrale Les Misérables, regalando agli spettatori in estasi un’esibizione trionfale. La leggendaria produzione inglese di Cameron Mackintosh approda per la prima volta in Svizzera, pronta a raccogliere pieni consensi. I numeri da capogiro che accompagnano la fama dello spettacolo sono impressionanti: complessivamente vista da 55 milioni di persone, la rappresentazione è una delle più longeve della storia del teatro, posizionandosi dietro soltanto al celeberrimo Il fantasma dell’Opera.
Già messo in scena in ben quarantadue Paesi, dall’America Latina all’Asia, il musical è un’esplosione di dinamismo ed energia, rodato con cura fino al più minuscolo dettaglio. La vicenda scorre piacevolmente senza momenti morti, intrattenendo anche il pubblico totalmente estraneo all’opera originale. Cantanti e comparse si esibiscono tra scenografie evocative che proiettano la storia, narrata dalle meravigliose note del compositore Claude-Michel Schönberg, in una pittoresca Francia ottocentesca. L’atmosfera creata sul palcoscenico è stregante: una leggera nebbia incornicia palazzi, osterie e barricate, crea una magia intrinseca che, seppur leggermente patinata e artificiale, è in grado di incantare anche lo spettatore più aromantico. L’illuminazione è protagonista in questo incantesimo, pronta a inondare la ribalta con una cascata di luce nelle scene collettive, per subito dopo rischiarare con grazia un singolo volto, in un momento particolarmente intenso. Meravigliose alcune trovate fotografiche, in particolare la potente ed elegantissima rappresentazione degli spari contro i rivoluzionari, nell’imponente scena ambientata sulla barricata.
Sorvolando qualche piccola imperfezione nei sovracuti, sono bravi tutti i membri del cast, in particolare il personaggio di Fantine, qui interpretato da Katie Hall. Eccezionale l’energia con cui i cantanti interpretano il proprio ruolo, passionali e con una considerevole presenza fisica e recitativa, coronata dai ricchi vestiti ottocenteschi. La direzione del cast è figlia della regia dell’omonimo film del 2012 diretto da Tom Hooper, da cui viene ripreso il metodo di recitazione. Chi infatti ha amato la pellicola con Hugh Jackman, Russell Crowe e Anne Hathaway apprezzerà per certo questa rappresentazione teatrale. Il tono altalenante, dall’umoristico al drammatico, e la riproposizione quasi diretta di molte scene lo rendono in una trasposizione estremamente fedele all’opera cinematografica. E proprio come il film, Les Misérables si rivolge a un pubblico amplissimo: grazie alla sua scorevolezza e alla narrazione avvincente intrattiene qualunque categoria di spettatore.
Sebbene il musical si discosti leggermente dalla trama del romanzo originale, accorciando o tagliando per ovvie ragioni di minutaggio sequenze o personaggi secondari, è evidente l’amore verso l’opera madre. La volontà di rendere accessibile o addirittura far conoscere al grande pubblico un pilastro della letteratura francese del diciannovesimo secolo è encomiabile. Ci si augura che lo spettacolo venga utilizzata come un trampolino per lanciarsi alla scoperta del capolavoro di Victor Hugo, contribuendo alla riscoperta di uno dei classici della letteratura moderna.