Il profondo significato del pane, antico messaggero di condivisione nella e per la comunità

La tavola rotonda dedicata al “Cibarius Panis” organizzata dal Circolo Acli “A. Grandi” di Basilea è stata occasione per riflettere sui più autentici sapori e valori della vita

Foto: l’intervento della Dott. Maria Concetta Di Paolo, Presidente del Circolo

Organizzata dal Circolo Acli “A. Grandi” di Basilea, la tavola rotonda dedicata al “Cibarius Panis” – il 5 novembre 2023- ha attirato nella sala parrocchiale “Beato Scalabrini” della Missione Cattolica di Lingua italiana San Pio X a Basilea, un pubblico attento e partecipe.

La Presidente del Circolo, la Dott. Maria Concetta Di Paolo, dopo la lettura del saluto beneaugurante inviato dalla Console, la dottoressa Benedetta Romagnoli, ha illustrato le possibili interpretazioni e le numerose rappresentazioni del pane in chiave simbolica e concreta nella produzione letteraria.

Da alimento di base a metafora della vita, il pane fornisce profondi spunti di esplorazioni ideologiche nella tradizione culinaria e culturale e dona senso di atmosfera e realismo nelle storie, nella sua essenza di simbolo religioso a emblema della condivisione nella e per la comunità.

Nel trattato trecentesco “De Vulgari Eloquentia”, il sommo poeta Dante Alighieri afferma, infatti, che il volgare italiano possa essere paragonato al pane, in quanto è lingua comune a tutte le regioni italiane; la lingua comune, dovrebbe essere potenzialmente e per definizione condivisa da tutti, e come il pane, andrebbe a costituire un elemento di aggregazione umanitaria e di identità.

L’intervento di Padre Valerio Farronato, parroco della chiesa San Pio X, ha offerto una panoramica sul valore simbolico e concreto del pane in ambito religioso, descrivendo le varie forme del pane assunte nelle grandi religioni monoteistiche, quella cristiana, quella ebraica e quella islamica. L’intervento ha posto l’attenzione sul valore del nutrimento più prezioso che unisce il genere umano e che deve rappresentare il nucleo fondamentale della fraternità universale.

Un excursus di estremo interesse culturale ed artistico è stato espresso dallo storico dell’arte Antonio Russo nel suo percorso diacronico delle raffigurazioni pittoriche del pane. Sin dall’antichità preistorica, dalla prima rappresentazione di pane e panettieri in Egitto, datata 2450 a. C. ripercorrendo la storia dell’arte pittorica in alcune fasi salienti, ritroviamo sovente il pane sulla tavola raffigurato in molteplici funzioni. L’elemento “pane” ha attirato da sempre l’attenzione degli artisti; lo troviamo raffigurato negli affreschi pompeiani del I secolo d.C., nei bassorilievi delle antiche case romane patrizie, nelle catacombe, nelle miniature medievali, ma anche nelle grandi tele sacre rinascimentali come quelle di Leonardo e di Caravaggio.

Durante l’intervento di Gioacchino Orlando, tecnologo alimentare in collegamento da Napoli, è stata offerta al pubblico l’opportunità di partecipare attivamente alla tavola rotonda ponendo domande dalle quali sono emerse riflessioni interessanti sulla praxis della panificazione, sulle tecniche di lievitazione, sulla necessità di discernimento e di riutilizzo dei grani antichi e sulla necessità di incentivare la produzione artigianale a sfavore di quella industriale, che ormai invade la nostra alimentazione quotidiana.

Un pensiero possente e corale va all’aspetto etico del pane, all’impatto ambientale e alla sostenibilità, ma soprattutto al mondo che ci ospita e che ospiterà le generazioni future. La speranza e le attese della collettività tutta sono rivolte agli studi delle scienze alimentari e agronomiche affinché possano incentivare processi di coltivazione e di produzione delle materie prime in modalità controllata ed eticamente integra per il bene della madre terra e dei suoi abitanti.   

Il pane è stato menzionato anche in molte opere musicali in vari contesti, anche qui, sia in senso letterale che simbolico. Le canzoni e le scene che coinvolgono il pane spesso aggiungono profondità e significato alla narrazione e ai personaggi delle opere. I due canti, “Pane del cielo” e “Dove troveremo tutto il pane”, offerti dal Coro parrocchiale, hanno allietato l’evento potenziando la magia dell’atmosfera poiché solo la musica riesce ad entrare nelle pieghe più profonde dell’animo umano e immergere in profondità il pensiero umano.
Il messaggio lirico, sempre attuale, quel messaggio che attraversa nel tempo e nello spazio la storia dell’umanità, canta la missione più antica del mondo che il pane può evocare e suggerire: essere e fare comunità! 

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