Importanza dell’Educazione Fisica nella scuola elementare

Perché nella scuola elementare è necessario collocare l’attività motoria alla stregua di tutti gli altri insegnamenti per una crescita equilibrata psico-fisica dei bambini?

Con il passare degli anni è venuto a meno il concetto del dualismo cartesiano della persona, e oggi sappiamo che l’apprendimento avviene di pari passo attraverso il corpo e le esperienze concrete, ma senza distinguere tra un apprendimento o un’educazione intellettiva ed un’educazione a parte, riguardante la sfera fisica. Osservando i bambini, dalla nascita al momento nel quale arrivano alla scuola elementare, si può constatare che l’apprendimento, cioè l’inizio del comportamento intelligente, l’inizio delle capacità logiche e di ragionamento, avviene per lo più attraverso le esperienze concrete. Le esperienze che il bambino fa, quelle che poi nella pratica costituiscono un vero bagaglio di nozioni, man mano accresciute di conoscenze, avvengono proprio anche attraverso il movimento.

Fino ai sei anni, il bambino gioca, si muove, impara a riflettere e a ragionare attraverso il gioco sensoriale, le esperienze e il rapporto con i compagni. Nel sistema scolastico italiano, l’arrivo a scuola comporta una forte rottura. Questo perché il bambino si vede costretto a stare seduto in un banco! Sappiamo però che così facendo gli imponiamo un grosso sacrificio e potremmo addirittura metterlo di fronte a grosse difficoltà, non permettendogli più di continuare ad apprendere nello stesso modo che ha usato fino a quel momento e obbligandolo a fare dei ragionamenti spesso molto astratti.

Di conseguenza, a livello pratico, l’Educazione Fisica in che cosa potrà consistere? Con un termine tecnico si dice che “bisogna mettere in situazione i bambini”, vale a dire metterli in condizione di risolvere problemi senza richiedere loro di utilizzare esclusivamente la capacità di astrazione del pensiero ma invitandoli piuttosto a servirsi di un meccanismo automatizzato di ragionamento esplicato attraverso l’attività motoria.

“Mettiamo a disposizione dei bambini qualche tavoletta di legno, o dei ceppi, o dei mattoncini da usare quale mezzo per superare una immaginaria pozzanghera che rappresenteremo con due righe tracciate sul pavimento. Invitiamo quindi i bambini a passare dall’altra parte dell’immaginaria pozzanghera senza bagnarsi i piedi”. In questo modo, i piccoli svilupperanno, oltre alla necessaria dote di equilibrio occorrente per non cadere dagli attrezzi, anche una certa capacità di riflessione circa la sistemazione degli appoggi ed eventuali spostamenti degli stessi. La gratificazione di questo lavoro motorio-intellettivo sarà la riuscita del problema, senza approvazione o disapprovazione da parte del maestro perché il bambino verrà gratificato dalla sua stessa intuizione, dalla soluzione del problema.” Quindi l’Educazione Fisica in particolare nei primi due anni della scuola elementare è un’educazione che non dovrebbe mirare a risultati prettamente fisici: conquista della forza, della resistenza, della coordinazione. Tutte queste qualità puramente fisiche arrivano e si consolidano come fattori di esecuzione negli anni successivi. Eppure molti, corpo docente incluso, se ne dimenticano.

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