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Italian Dream

Fashion-food-furniture: ovvero moda, cibo, arredamento. Questo trinomio rappresenta, oggi, il meglio del nostro Paese, facendoci -in questi settori-ancora stimare, ed ammirare, nel mondo. Si parla di “Styling Power” -nientemeno, dunque, che di potere del nostro stilismo- assieme ad “Italian Dream”: sogno italiano del bel vestire, dell’ottima tavola, dell’arredamento più creativo e funzionale.

Un trinomio che Giorgio Armani ha riunito dato che -oltre alle sue sempre splendide collezioni- si dedica alla catena “Armani Hotels & Resort” in vari continenti, ed ai  ristoranti ( a Milano, Dubai, Tokio, New York) ed ai dolci (con l’ “Armani Dolci” : eccezionali, in eccezionali confezioni), e da decenni all’arredamento (ammiratissimo anche al  “Fuori Salone” milanese, di aprile)-

Altri, come Missoni, oltre all’abbigliamento godono di uno straordinario successo con l’arredamento “tutto particolare”, e gli straordinari unici tessuti -sempre da arredo.

Ma ecco che -inaspettatamente- oggi alcuni eredi di grandi dinastie moda si dedicano esclusivamente alla gastronomia, o all’eno-gastronomia. Il “Food” vince sul “Fashion!  Ne ricordiamo alcuni, in ordine alfabetico.

Cominciamo, quindi, con Lorenzo Bertelli, figlio di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada: ex pilota di rally, consigliere della Holding Prada, Lorenzo cura inoltre la storica  pasticceria milanese Marchesi (fondata nel 1824 dalla famiglia Marchesi) nelle nuove sedi aperte dai Bertelli in Montenapoleone, e in Galleria; ed a breve verrà inaugurata una  Marchesi-Prada a Londra, in Mayfair.

Salvatore Ferragamo jr. (figlio di Ferruccio Ferragamo, ha il nome del celeberrimo nonno) si dedica da alcuni anni alla tenuta del “Borro”, antico borgo abbandonato, nell’aretino,  acquistato dalla  famiglia Ferragamo nel ’93. Trasformato in resort e poi in “relais chateaux”, il “Borro” oggi rappresenta pure  un  simbolo “bio”, producendo vini, olio d’oliva, miele e ortaggi esclusivamente biologici.

Ecco poi Leone Marzotto: avvocato (ex bocconiano) ha lasciato la toga per il camice bianco che gli si può vedere addosso mentre si divide fra i vari settori  di un “tempio della gastronomia”: il celeberrimo storico milanese Peck (aperto  nel 1883 da Francesco Peck, di Praga, divenuto nei primi ‘900 “fornitore della Casa Reale” -o “Real Casa”: simbolo di enorme prestigio) , ceduto ai Marzotto  dalla famiglia Stoppani che lo gestiva da 40 anni. E con grande sorpresa il “mondo moda” vide, pure lui in camice bianco, il papà di Leone: Pietro Marzotto, il “conte di Valdagno” che -lasciata la presidenza del famoso Gruppo tessile- collaborava all’attività  del figlio (probabilmente, rilassandosi- Pietro Marzotto è mancato nell’aprile 2018). E Leone -che dimostra di sapersi destreggiare con indubbio  successo in questo nuovissimo settore per la grande dinastia del tessile- fra l’altro, pensa ad eventuali -e prossimi!- Peck a New York, e Londra.

Ma un ulteriore grande stupore procurò la famiglia Marzotto:  quando si apprese che  Gaetano -cugino di Leone- aveva lasciato la presidenza di Pitti Immagine,  abbandonando del tutto il mondo moda a favore della vinicoltura, assumendo la presidenza del Santa Margherita Gruppo Vinicolo (affiancato dai fratelli Stefano, Luca e Nicolò) con indubbio successo: tanto da essere insignito, a Düsseldorf, del “Lifetime Achievement Award 2019”: 15a edizione di Meininger Award “Excellence in Wine & Spirit”.

Altro nome eccellente: Pietro Ruffini, figlio di Remo Ruffini, AD  di Moncler. Pietro Ruffini, grazie alla piattaforma di investimenti “Archive” possiede il 40% della holding “Langosteria”, con i milanesi “Langosteria”, “Langosteria Bistrot”, “Langosteria Cafè” e -stagionale- la “Langosteria Paraggi” (nell’omonima località della riviera ligure ); “Langosteria” per la quale Pietro prevede grande successo anche all’estero, grazie all’enorme  considerazione goduta ovunque dall’alta ristorazione italiana.

E chissà che un giorno non si veda qualche chef stellato allargare la sua attività alla moda, creando -ad esempio-  al di là di grembiuli e camici,  l’abbigliamento funzionale-chic per chi si destreggia  ai fornelli: sia per attività, sia per obbligo (leggi casalinghe), sia per hobby (o diletto: questo in campo soprattutto maschile)… Lo ripetiamo: chissà. E perchè no?

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