La lana: da rifiuto speciale a risorsa solidale

Di Ivana Appolloni

È stupefacente notare come la lana, la calda lana dei nostri materassi di un tempo, delle coperte per l’inverno e delle pantofole di feltro, sia stata completamente dimenticata e abbandonata al suo destino di rifiuto.

Ci sono più di cento milioni di pecore che pascolano in Europa, 10 milioni solo in Italia, soprattutto in Piemonte, Abruzzo, Lazio, Puglia e Sardegna. Ma il loro destino è di produrre latte per formaggi (come il famoso Hallumi di Cipro, o il Pag croato) oppure di finire arrostite allo spiedo in qualche ristorante. Della loro lana non importa più nulla a nessuno.

Eppure ogni pecora produce ogni anno un chilo e mezzo di lana e non si può lasciargliela addosso perché con il caldo dell’estate soffocherebbe. Quindi ad ogni mese di aprile comincia la tosatura dai pascoli del Portogallo fino alle isole greche. E la lana tosata? Un tempo veniva raccolta, separata (le fibre più lunghe del dorso da quelle corte delle zampe), lavata, filata, tessuta e colorata. Oggi quassi sempre abbandonata per terra, buttata in qualche discarica oppure bruciata di notte con il favore del buio.

Da qualche decennio opera nel nostro Paese l’Agenzia Lane d’Italia, con sede a Biella, città di della lana, con l’obiettivo di ricominciare a valorizzare nuovamente le nostre lane autoctone per inserirle nell’industria tessile. Di tutti i nostri indumenti la lana rappresenta ormai solo l’uno per cento, circa il trenta è di cotone e tutto il resto è in fibra sintetica (da qui i miliardi di microfibre di plastica che dalle nostre lavatrici vanno a confluire nei fiumi e poi nei mari del pianeta).

Ma è solo nel 2012, di nuovo a Biella, che nasce Gomitolorosa (www.gomitolorosa.org), da un’idea di Alberto Costa, medico e chirurgo oncologo convinto delle potenzialità mediche del lavoro a maglia e della lana. La calma indotta dal ritmico incrociarsi dei ferri, metodico e ripetitivo, ha portato a pensare alla LANATERAPIA come ad una opportunità integrativa del percorso di recupero del benessere psico-fisico, e non solo dei pazienti. 

Il gruppo dei fondatori di Gomitolorosa è formato da Alberto Costa, Emanuele Panza, Carlo Piacenza, Giancarlo Ormezzano e Malvina Sella, rappresentanti di storiche famiglie biellesi con i geni della lana e delle montagne nel loro DNA. A questo primo gruppo si sono poi uniti tanti altri amici che costituiscono oggi il Consiglio Direttivo e il Comitato d’Onore. 

Il programma che mette insieme i tre obiettivi Gomitolorosa è IL FILO CHE UNISCE. Sotto questo titolo confluiscono oltre 1500 volontari, amanti del lavoro a maglia e oltre 150 gruppi su tutto il territorio nazionale, che offrono il loro lavoro manuale per la realizzazione di manufatti destinati a progetti di solidarietà. 

Grazie al partner Lanificio F.lli Piacenza, Gomitolorosa recupera la lana di scarto e crea gomitoli in 14 colori associati a diverse patologie. Essi vengono donati ad Ospedali e Associazioni in tutta Italia per la realizzazione di manufatti rivolti ai soggetti deboli della società: pazienti, bambini, anziani, disagiati, disabili. Il recupero della lana a scopo solidale e terapeutico si configura come un virtuoso meccanismo di ECONOMIA CIRCOLARE, dove un rifiuto si trasforma in manufatto passando attraverso salvaguardia ambientale, terapia, benessere, condivisione, socializzazione

Gomitolorosa è oggi presente in 11 Ospedali italiani, da nord a sud, con il progetto di LANATERAPIA. Nelle sale d’attesa dei reparti di oncologia, volontarie specializzate offrono alle pazienti la loro attenzione per realizzare semplici manufatti che possano distrarre almeno per un breve tempo la mente dalle preoccupazioni. L’obiettivo è quello di moltiplicare la presenza in molte altre sale d’attesa italiane. 

L’attività Gomitolorosa è finanziata da aziende, privati e fondazioni che riconoscono nell’Associazione un approccio innovativo e concreto alle problematiche della salute, dell’ambiente e della solidarietà. Le donazioni a Gomitolorosa godono dei benefici fiscali riservati alle ONLUS. Per la raccolta fondi, l’Associazione partecipa a Bandi promossi dalle principali Fondazioni italiane. Coinvolge le aziende con cui elabora progetti di marketing sociale che possano soddisfare i reciproci obiettivi statutari. Organizza eventi di diversa natura, ospitata da aziende e filantropi che collaborano al raggiungimento degli obiettivi dell’Associazione. 

La sede produttiva Gomitolorosa è a Biella, così come la sede legale. L’ufficio operativo nazionale si trova a Roma, dove da ottobre 2020 l’Associazione beneficia di uno spazio gratuito nel cuore del centro storico in Via Quattro Fontane 20a, in cui può svolgere la propria attività di incontro e realizzare dei laboratori di maglia solidale. 

Infine, Gomitolorosa è tra le Associazioni fondatrici del gruppo EWE – European Wool Exchange, una fondazione filantropica con sede a Cipro impegnata a livello europeo nel ritorno della lana in società di nuovo come RISORSA e non più come RIFIUTO. 

Gomitolorosa è sponsor del prossimo Lunedì del Corriere, che ospiterà Bill Niada, fondatore della onlus Magica Cleme dedicata ai bambini con tumore: appuntamento su Zoom lunedì 7 dicembre alle 18.00.

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