La «Neuropsicologia» di Gaetano Benedetti 

La «Neuropsicologia» di Gaetano Benedetti attualizzata a 50 anni dalla sua pubblicazione

Per il quarto anno consecutivo la Fondazione S.I.B. italiana di beneficenza-Fondazione Benedetti ha organizzato nella Svizzera italiana l’annuale simposio scientifico, che ha avuto luogo oggi, sabato 8 febbraio 2020, presso l’Auditorium dell’Università della Svizzera italiana a Lugano.

Occasione ispiratrice della giornata di studio sono stati i 50 anni dalla pubblicazione del volume Neuropsicologia: le attività psichiche in una sintesi di psicologia sperimentale, neurofisiologia e psichiatria, una ponderosa opera in cui il prof. Gaetano Benedetti (Catania 1920 – Riehen/Basilea 2013) – psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista, già docente all’Università di Basilea per oltre un cinquantennio, che dedicò gran parte della propria vita allo studio e alla psicoterapia delle psicosi – esaminò la relazione tra psiche e stato somatico.

Gaetano Benedetti accettò la sfida di tentare la cura delle psicosi schizofreniche con una terapia di ispirazione psicoanalitica. Alla base del suo metodo terapeutico la ricerca e la “costruzione” di una relazione emotivo-conoscitiva fra terapeuta e paziente (l’essere-con), la ricerca cioè di una consonanza, di una parziale identificazione del medico col paziente, per cercare di cogliere origine, motivi e sbocchi della sofferenza del paziente.

A seguito di un intervento chirurgico verso la fine del 1961 per un neurinoma del nervo acustico, Benedetti constatò su di sé quanto uno stato somatico assai debilitato a seguito della malattia e dei postumi operatori influisse negativamente sullo spirito. Se dunque lo stato somatico può condizionare in modo incisivo lo spirito, Benedetti si disse che per poter liberare lo spirito occorre studiare lo stato somatico. Da questa riflessione prese origine il volume dedicato a una disciplina sperimentale il cui oggetto è il sistema nervoso in relazione ai comportamenti, che comprende anche una vastissima rassegna critica della letteratura neurobiologica dell’epoca.

Come ha ricordato lo psichiatra e psicoterapeuta dr. Carlo Calanchini, allievo del prof. Benedetti, il contenuto scientifico dell’opera di Benedetti oggi risulta in gran parte superato, ma non lo sono gli argomenti affrontati da Benedetti nella quarta e ultima parte del libro (intitolata Confinia neuropsicologica). L’attualità di Benedetti la ritroviamo nella sua attenzione a neurobiologia e sociologia, neurobiologia e psicosomatica, neurobiologia e psicoanalisi, e neurobiologia e filosofia, temi sempre attuali per lo studio dei rapporti tra psiche e soma, coscienza e inconscio, libertà e determinismo, pensiero e azione, individuo e società.

L’opera e il pensiero scientifico del dr. Gaetano Benedetti sono ricordati e divulgati dalla Fondazione S.I.B. italiana di beneficenza-Fondazione Benedetti.  Lo ha ricordato la dr. Azzurra Benedetti, segretaria generale della Fondazione S.I.B. italiana di beneficenza-Fondazione Benedetti e nipote del dr. prof. Gaetano Benedetti.

Prima di aprire i lavori del simposio, hanno portato i propri saluti l’on. Raffaele De Rosa, consigliere di Stato del canton Ticino e responsabile del Dipartimento sanità e socialità, l’avv. on. Marco Borradori, sindaco di Lugano, e il prof. Mario Bianchetti, decano della facoltà di biomedicina dell’Università della Svizzera italiana.

Come ha sottolineanto il sindaco di Lugano, con il simposio organizzato quest’oggi il territorio cittadino e il Ticino in genere si sono fatti carico dell’importate ruolo di ‘ponte’ tra due culture, quella oltre Gottardo e quella italiania, e ha dato prova ancora una volta di essere un territorio vivo nonchè promotore dell’italianità.

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