La nostra responsabilità per un mondo più giusto e solidale

ORGANIZZATO A LUGANO IL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIAL

di Markus Krienke

Parlare del “verde” e del “blu”, della sostenibilità ambientale e della rivoluzione digitale, non deve diventare un alibi per dispensarsi dall’impegno personale: questo è il messaggio che Papa Francesco rivolge a tutti noi, cristiani e non, lanciato molti anni prima di Greta Thunberg nell’enciclica Laudato si’ e ribadito pochi giorni fa nel nuovo documento Fratelli tutti. Non a caso proprio la Rete di tredici associazioni della Svizzera italiana che si chiama “Laudato si’” propone con questo spirito un Festival a Lugano, dal 23 al 26 novembre, dal titolo “Giustizia oltre i confini. Per una Svizzera più responsabile e solidale”. 

La vicinanza con la votazione sull’iniziativa popolare “per imprese responsabili” il 29 novembre ci è infatti occasione per riflettere su come realizzare concretamente le nostre responsabilità per realizzare non solo un mondo più giusto e rispettoso di tutte le culture e popoli, ma anche più solidale e rispettoso delle future generazioni. 

A Lugano un Festival della Dottrina sociale: per ripensare i nostri paradigmi economici e consumistici in vista di creare società più resilienti, sensibili.

 

Va sottolineato che il Festival non si comprende in funzione politica, bensì etico-sociale, perché avviene in concomitanza con un ventina di altre città che in Italia realizzano negli stessi giorni il cosiddetto “Festival della Dottrina sociale” (www.dottrinasociale.it). Quest’anno, in cui tale Festival raggiunge la sua X edizione, esso non si svolge infatti soltanto nel suo “luogo classico” a Verona, ma si apre a una presenza più diffusa e quindi più coinvolgente ed inclusiva. Ogni città ha così l’opportunità di declinare il tema generale “Memoria del futuro” a suo modo e ad arricchirlo con le sensibilità ed esigenze del proprio territorio. In questo senso, il dibattito pubblico sulle “multinazionali responsabili” sembra alla Rete “Laudato si’” un tema molto importante per ripensare i nostri paradigmi economici e consumistici in vista di creare società più resilienti, sensibili alle proprie responsabilità, e quindi capaci di assicurare migliori “stili di vita” ai propri cittadini. Proprio in occasione di queste considerazioni emerge il fatto che sebbene i valori del Festival sono quelli della “Dottrina sociale della Chiesa”, essi sono universali e condivisibili anche per chi non si trova sullo stesso suolo della fede ma vuole impegnarsi per una società più giusta e fraterna.

La portata di riflessione, quindi, è ben più ampia rispetto alla questione in votazione il 29 novembre, e pertanto invita tutti i cittadini a contribuire con le proprie valutazioni, esperienze e speranze. Proprio per favorire incontri, scambi e dibattiti, si è scelto il format del “Festival” e non della “conferenza”: appuntamenti più partecipativi e flessibili, tra una tavola rotonda (martedì 24 novembre, ore 18) e una serata culturale (mercoledì 25 novembre, ore 20), tra un dibattito biblico-sociale (mercoledì 25 novembre, ore 18) e varie testimonianze da parte di giovani (che partecipano all’evento “Economia di Francesco”) e gruppi da altre parti del mondo come ad esempio dalle Filippine. Tutto il Festival, che dal 24 al 26 novembre offre uno o due appuntamenti (i luoghi saranno ancora comunicati) a partire dalle ore 18, verrà inaugurato da un atto di apertura in collegamento tra le città partecipanti (lunedì mattina alle ore 10 quando si pianta un albero simbolico), e concluso da un videomessaggio di Papa Francesco, che si rivolge nella sera del 26 novembre a tutte le città collegate. Prevediamo inoltre nella stessa sera del 26 novembre una conferenza serale con relatori di interesse che cercano di aprire nuovi orizzonti nei quali possiamo sintetizzare le riflessioni avvenute durante i giorni del Festival.

Il mondo cambia non se qualcuno fa i miracoli, ma se tutti ogni giorno fanno quello che devono fare. (Papa Francesco)

Nel suo videomessaggio dell’anno scorso, al Festival di Verona, Papa Francesco ha affermato che «per risolvere i problemi non c’è bisogno di grandi manager o di uomini forti, ma è necessario essere uniti nell’impegno di non cedere all’indifferenza. Ognuno con le proprie qualità e i propri doni può diventare costruttore di fraternità. Il mondo cambia non se qualcuno fa i miracoli, ma se tutti ogni giorno fanno quello che devono fare. Il cambiamento duraturo parte sempre dal basso, non è mai solo un’operazione di vertice». In questo modo, egli ha puntualizzato lo spirito del Festival che vuole essere propositivo ed inclusivo, riunire tutte le associazioni (anche oltre la Rete “Laudato si’”) e tutti gli uomini e le donne che sentono la motivazione – ognuno con le proprie forze e le proprie possibilità – di impegnarsi per realizzare il Ticino del futuro.

Quando tra poco sarà pubblicato il programma dettagliato, noi della Rete “Laudato si’” speriamo che molte associazioni e cittadini possono sentirsi motivati a partecipare e diventare moltiplicatori e catalizzatori per quei valori sociali che uniscono e includono invece che dividere ed escludere. A Verona questo processo di intesa ha portato alla firma, da parte di istituzioni, associazioni e imprese, di una “carta dei valori”. Questa finalità vorremmo inseguirla anche qui in Ticino, e pertanto esprimiamo già sin d’ora il nostro invito a tutti.

Markus Krienke è Professore di Filosofia moderna ed Etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano e Direttore della Cattedra Rosmini. È Membro dell’Accademia Europea delle Scienze e delle Arti e del Comitato scientifico italiano della Fondazione Adenauer. 

 

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