La nuova frontiera del fitness è sociale (non social). Ecco perché

Dopo la pandemia, che ci ha costretto all’isolamento, raggiungere il benessere è più bello ed efficace in compagnia

Raggiungere il benessere, allenare il fisico e mantenersi in forma fanno sempre più rima con socialità. È la diretta conseguenza del forzato isolamento a cui ci ha costretto il Covid 19 negli ultimi anni.

Il risultato è un minore interesse verso tutto ciò che significa fare esercizio fisico da soli: dalle piattaforme web da seguire a casa o anche all’aria aperta all’ingaggio di personal trainer. Ovviamente allenarsi in gruppo significa non avere totale attenzione su sé stessi, ma questo non sembra turbare gli animi della maggior parte delle persone.

La necessità – che a volte trasborda in ossessione- per il fisico perfetto lascia il posto a un “rito” condiviso anche se ovviamente e necessariamente meno mirato alle specifiche esigenze individuali. Siamo nel pieno di quella che è stata battezzata “epidemia di solitudine” e si sente il bisogno di vincere paura e timidezze per socializzare, anche attraverso lo sport. Sentirsi parte di una comunità è diventata una priorità.

Questa tendenza è stata fotografata dal nuovo report mondiale sul wellness 2023 a cura del Global Wellness Institute. L’indagine è stata condotta in oltre 200 paesi.

“Sappiamo che la solitudine è alle stelle, che porta alla morte e incide negativamente sulla propria salute e benessere. La pandemia ha dimostrato di essere il punto di rottura. La più grande tendenza del wellness è lo sviluppo di nuovi spazi ed esperienze che riuniscono le persone nella vita reale, creativamente e con intenzione, dove la connessione sociale è il centro fondamentale del concetto”, ha spiegato Susie Ellis, direttore, CEO del Global Wellness Summit, a capo dello studio.

Il futuro del benessere? “Un netto passaggio dalla solitudine nella cura del sé alla socialità, all’appartenenza a gruppi, dall’ego all’empatia. Il mondo del benessere sta finalmente affrontando il più grande caposaldo mancante della salute: il benessere sociale, con un’ondata di nuovi spazi, modelli di comunità e concetti che mettono al centro la connessione umana reale”.

“Con lo smart working, le persone hanno bisogno di luoghi quotidiani in cui stare e appartenere, spiegano ancora gli analisti GWI. Nasce così il “fitness relazionale”.

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