La scelta di Pandora

Siamo nel XIX secolo, in un paesino nella costa orientale degli Stati uniti. Siamo all’interno di una casa signorile, dove tappezzerie foderano le pareti. Nella maggior parte delle stanze però ogni cosa, ogni colore, ogni forma è nascosta da candidi teli bianchi. È all’interno di questi spazi, di questa casa che non sembra capace di dare conforto e protezione, che incontriamo una bambina. Indossa un grazioso vestito viola e i suoi capelli scuri sono raccolti da due fiocchi dello stesso colore. Ma il suo viso non è come ci aspetteremmo – un delicato ovale di porcellana illuminato da preziosi occhi blu. Panadora è di carnagione olivastra, ha un volto tondo, ampio, irrispettoso dei canoni estetici che la circondano. Questo perchè Pandora ha ereditato i tratti somatici da sua madre asiatica, una madre che però non è al suo fianco e della quale nessuno parla volentieri. Pandora, come lei stessa ci racconta narrando la storia in prima persona, è “la figlia brutta di Cristopher Blais” che invece è, per la stessa protagonista e per comune sentire, “l’uomo più bello del mondo”. Il fascinoso e biondo Cristopher non degna nemmeno di uno sguardo la sua bambina che, al contrario della madre bellissima, gli “ricorda più una scimmietta”. Cristopher non parla con nessuno. Non ama nessuno. Nemmeno Pandora. Lui è piuttosto dedito all’alcol, che gli assicura un torpore silenzioso nel quale non c’è spazio per Pandora: “Mio padre si faceva inghiottire dalle parole per costruire una fortezza nel vuoto.”

Ma perchè questa indifferenza? Perchè questo bisogno di ottenebrare i propri sensi? E perchè tanto mistero intorno alla figura della madre della piccola? E ancora: che effetto ha tutto questo su una bambina che subisce la pressione sociale di chi la circonda per via del suo aspetto, del suo carattere indomabile e del segreto che avvolge sua madre? Ha l’effetto di generare in lei una profonda sofferenza, rabbia, senso di ingiustizia. E così, la piccola Panadora, nel tentativo di raccogliere informazioni sulle proprie origini, sulla morte di sua madre e conquistare l’attenzione del padre, si troverà a cercare sempre nuovi modi per ferirlo sperando che questo lo risvegli da quell’indolenza – anche affettiva – in cui si è scivolato.

A raccontare questa storia percorsa da emozioni intense, portate sulla pagina in maniera limpida e talvolta giustamente cruda, è Yudori, autrice completa de The Curious Case of the Ring Brothers ed illustratrice dell’ Explorer’s Guide to Planet Orgasm, che vanta centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo. È il 2016 quando comincia la pubblicazione del webtoon Pandora’s Choice. L’opera conquista il web e diventa subito tra le più seguite della piattaforma. Nel 2018, questo lavoro di Yudori viene raccolto in due volumi in Corea. La pubblicazione cartacea italiana che vedrà la luce nel mese di ottobre per i tipi di J-pop manga – ancora una volta sensibili ai nuovi talenti e alle esplorazioni artistiche non convenzionali – è la prima edizione fuori dal suo paese d’origine. L’artista sarà inoltre ospite di J-POP Manga per l’edizione 2019 di Lucca Comics & Games.

Yudori è stata capace di raccontare con una storia dal ritmo avvincente ma non frenetico, l’emarginazione, la vita di una bambina “diversa” e l’ipocrisia venefica che si respirava nei salotti della buona società dell’epoca. Ma La scelta di Pandora è anche una storia non convenzionale di crescita, di formazione di un padre e di una figlia.

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