La sfolgorante bellezza e l’intramontabile stile del Made in Italy vanno in scena a Berna

Dal 13 marzo una mostra – inaugurata dall’Ambasciatore d’Italia, Silvio Mignano- celebrerà le opere d’arte sartoriali di grandi stilisti italiani e il felice connubio tra moda e cinema

di Gaia Ferrari

Foto in alto: Schuberth, ph: Simone Santinelli

Lo smoking Regimental dal tipico taglio maschile di Giorgio Armani,
completamente ricamato in oro e blu e indossato da Claudia Schiffer nel 1991

È un viaggio coinvolgente, pieno di bellezza ed emozione, quello che consente di ripercorrere l’evoluzione della moda italiana, dalla sua nascita nella Firenze del dopoguerra fino alle creazioni che sfilano nei nostri giorni sulle passerelle di Milano e su quelle di tutto il mondo.

La storia di questa grande impresa tricolore – uno dei capisaldi delle eccellenze della Penisola mediterranea nel mondo – cominciò con il Marchese Giovan Battista Giorgini. Quest’ultimo era un carismatico imprenditore che, nel febbraio del 1951, decise di riunire per la prima volta alcuni dei migliori visionari della moda, organizzando la prima grande sfilata italiana. Oltre 60 anni dopo, l’Italia è oggi il Paese dal quale provengono molti dei migliori e più conosciuti sarti e stilisti del mondo.

A raccontare questa epopea costellata di successi e passione sarà la mostra intitolata proprio “60 anni di Made in Italy”. Ideata dalla giornalista di moda Fiorella Galgano, la kermesse comincerà il 13 marzo e sarà ospitata fino al 13 aprile presso il Westside Shopping and Leisure Centre di Berna, dove, sempre il 13 marzo, si terrà l’inaugurazione, condotta dall’Ambasciatore d’Italia, Silvio Mignano, con la curatrice Alessia Tota.

L’abito da sera bianco-blu disegnato da Schuberth nel 1950 per Gina
Lollobrigida

Saranno presenti anche le autorità locali e importanti esponenti della società svizzera, dell’economia, della cultura, del mondo accademico e di quello diplomatico. Saranno esposte più di sessanta creazioni, opere d’arte sartoriali che rappresentano un omaggio al genio e alla creatività di alcune delle figure più importanti della moda e del design italiano, che hanno contribuito ad affermare lo stile tipicamente italiano a livello mondiale. 

Tra i pezzi più datati spiccano un abito da sera bianco-blu disegnato da Schuberth nel 1950 per Gina Lollobrigida, mancata da poco, e un prezioso cappotto in broccato e abito lamé sempre realizzato da Schuberth nel 1958.

Alcune creazioni sono rappresentative del forte legame tra moda e cinema, come il famoso abito “Pretino” creato dalle Sorelle Fontana per Ava Gardner nel 1956 e poi riproposto in maniera rivisitata da Federico Fellini, che lo fece indossare da Anita Ekberg ne “La Dolce Vita” nel 1960.

Altri esempi che si potranno ammirare sono il completo realizzato per John Wayne da Brioni nel 1950 e il “Pyjama Palazzo” della Principessa Galitzine’s indossato da Claudia Cardinale mentre girava un film della serie “La Pantera Rosa” nel 1963.

Più vicino ai nostri giorni è l’ormai iconico tuxedo ancora di Brioni indossato da Pierce Brosnan, alias James Bond, nel film “Die another Day” del 2002.

In mostra, poi, si potranno vedere abiti da red carpet realizzati per anteprime importanti, come quello di paillettes dorate di Prada indossato da Cate Blanchett nel 2000 o quello rosso Valentino sfoggiato da Elizabeth Hurley in occasione di un ballo di beneficenza nel 1998.

Ci saranno anche capi resi celebri da top model famose e altre personalità, come l’abito da sera creato da Genny per Naomi Campbell nel 1992 e quello in seta stampata animalier realizzato da Roberto Cavalli ispirandosi a Cindy Crawford nel 2002.

E ancora, l’abito bustier di Dolce & Gabbana del 2000 che esalta i canoni tipici di una bellezza femminile mediterranea, o la creazione del 2003 di Versace, dai colori fluo, scelta da star come Zendaya e Beyoncé.

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