La Storia dell’Arte nella sezione linguistica del Liceo Vermigli

di Mélanie Gallo, insegnante di Storia dell’Arte

Nel corso delle lezioni di Storia dell’Arte, gli studenti del Liceo Vermigli non solo lavorano sulle basi della storia dell’arte occidentale, dalla pittura rupestre preistorica all’arte contemporanea, ma hanno anche l’opportunità di approfondire la propria conoscenza teorica attraverso esperienze personali di elaborazione. Comprendono da un punto di vista teorico la prospettiva centrale del Rinascimento o i colori del classicismo, ma praticano anche in prima persona, abbandonando l’atteggiamento ricettivo e apprendendo in modo olistico, cioè in modo che il tutto sia più della somma delle parti di cui è composto.

Inoltre, viene incoraggiata la creatività degli studenti che, in fondo, è partecipazione attiva alla lezione. Proprio riguardo a quest’ultima gli scienziati concordano sul fatto che i grandi problemi del nostro tempo, come la crisi ambientale globale, richiedono soluzioni creative. La creatività dunque è oggi fondamentale in ogni disciplina.

L’obiettivo del programma quadriennale è la maturità, ovvero lo sviluppo di un pensiero critico e di una mentalità aperta. Non si tratta quindi di memorizzare dati e biografie degli artisti, ma piuttosto di comprendere le complesse connessioni tra politica, società ed economia che confluiscono nell’arte. Sotto forma di progetti, presentazioni, ricerche letterarie e film appositamente prodotti, vengono promosse competenze interdisciplinari affinché gli studenti siano preparati in modo ottimale non solo per l’università, ma anche per il loro futuro.

Durante le lezioni di Storia dell’Arte, ci poniamo anche domande generali sull’immagine e la sua funzione in termini di Visual Literacy, o di alfabetizzazione visiva, vale a dire la capacità di interpretare, negoziare e dare significato alle informazioni presentate sotto forma di immagini.

Le foto 1 e 2 mostrano alcuni momenti della prima lezione. In seguito alla presentazione di tutti gli studenti per mezzo di rapidi schizzi stenografici, ci siamo posti le stesse domande che l’umanità si pone fin dall’antichità: a differenza del linguaggio, cosa possono fare le immagini per la comunicazione umana? Le immagini parlano un linguaggio universale? Possono trasmettere più informazioni contemporaneamente? Sono più suscettibili all’inganno del linguaggio?

Le implicazioni che un’opera d’arte può avere vanno oltre la pura e semplice visione, soprattutto estemporanea come ormai abitudine nel turismo di massa. Perché, parafrasando Von Humboldt, se le lingue nella loro funzione creativa esprimono una visione del mondo, allo stesso modo lo sono i linguaggi dell’arte.

Le lezioni di Storia dell’Arte nella sezione linguistica del Liceo Vermigli si svolgono in tedesco poiché, attraverso la descrizione e la riflessione su oggetti vividi come dipinti, sculture e strutture architettoniche, è possibile approfondire in modo ottimale le competenze linguistiche straniere. Particolare attenzione è rivolta all’arte europea e soprattutto a quella italiana. L’obiettivo è quello di promuovere la sensibilità e l’identificazione nei confronti dei tesori della propria terra, se non altro perché oltre la metà del patrimonio artistico mondiale si trova in Italia.

Lo studio della storia dell’arte è dunque fondamentale per comprendere non solo il proprio paese, o almeno quello cui si fa riferimento, ma anche per interpretare il significato dei messaggi che l’ambiente umano e naturale ci propongono continuamente, spesso senza che noi ce ne accorgiamo. Riconoscerne il linguaggio e interpretarne il significato è, essenzialmente, comprendere il proprio ruolo nel mondo. Anche questo è formazione della persona.

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