La Torta dei Re Magi

La Galette des rois – dolce con cui i francesi festeggiano il 6 gennaio- affonda le sue radici golose nell’antica Roma. E, infatti, ha conquistato pure l’Italia e tanti paesi d’Europa

Da secoli i francesi festeggiano l’Epifania con la caratteristica Galette des Rois. Si tratta di un dolce tipico della terra d’Oltralpe settentrionale, mangiato in onore dei Re Magi il 6 gennaio, ma riproposto spesso durante tutto il primo mese dell’anno. La Galette des Rois si presenta come una torta composta da strati di pasta sfoglia, dorata in forno e farcita con un denso strato di crema frangipane, a base di mandorle.

DAI SATURNALI ALLA TRADIZIONE CRISTIANA

Le origini di questa golosità risalgono, forse, addirittura ai Romani e ai loro festeggiamenti dei Saturnali, celebrati con una preparazione culinaria in cui veniva nascosto un fagiolo. Nel corso del Medioevo, poi, il dolce ha assunto una connotazione religiosa legata alla tradizione cristiana, nel ricordo dell’arrivo dei Re Magi a Betlemme. La Galette des Rois ha persino superato indenne la Rivoluzione Francese subendo solo qualche piccolo cambiamento nel nome – diventato, all’epoca, Gâteau de l’Égalité – e nella preparazione, con un berretto giacobino in miniatura messo al posto del classico fagiolo, che simboleggiava un re.

TORTA CON SORPRESA

Di Galette des rois esistono varie versioni, che si differenziano per forme, guarnizioni e farciture (per esempio a base di frutta, come le mele, o di cioccolato al posto della crema frangipane). La più nota, tuttavia, resta quella classica che arriva dalla capitale francese, con tanto di “fève” nascosto nell’impasto con crema di mandorle. La fava o il fagiolo possono essere sostituiti da una moneta, una figurina o, ancora, una statuetta di porcellana. Non a caso, nel tempo, si è sviluppata una vera e propria passione da collezionisti conosciuta come “favophilie”. Agli inizi del ‘900 i fornai parigini hanno cominciato a vendere la torta in abbinamento a una corona dorata di cartone che serviva per completare un rito con cui veniva servita questa torta e che tuttora è diffuso. Siete pronti a giocare?

UN SIMPATICO RITO 

Se vi va potete seguire questi semplici passaggi.
Tagliate tante fette di Galette quanti sono gli ospiti, più una: quest’ultima, chiamata “fetta del Buon Dio”, onora l’usanza del passato secondo cui anche i poveri, bussando alla porta, avrebbero potuto beneficiare di quella bontà.

In alcune interpretazioni il taglio dovrebbe essere affidato al più grande tra i presenti.
Posate sulla torta una corona di cartone dorata.

Il membro più giovane del gruppo di commensali dovrebbe nascondersi al tavolo e pronunciare ad alta voce il nome di un commensale che sarà il primo a prendere la fetta di torta, decidendo chi prenderà la successiva e nominando il prossimo a prendere la sua porzione, e così via.
Quando tutte le fette saranno state assegnate, ognuno potrà assaggiare la sua e scoprire se contiene la sorpresa.
Chi troverà la sorpresa potrà indossare la corona di cartone: sarà il re – o la regina – per un giorno.  

Oltre che in Francia, questa tradizione è presente – talvolta con lievi rivisitazioni – in molti Paesi europei, come Spagna (Roscón de Reyes; Tortell de Reies in Catalogna), Portogallo (Bolo-rei), nella Svizzera tedesca e in Germania (Dreikönigskuchen) e Grecia (Vasilopita), per non parlare del Regno Unito (Three Kings’ Cake). In Italia si può trovare la Galette Des Rois in molte pasticcerie valdostane e piemontesi, nell’ambito della tradizione savoiarda. In Liguria – soprattutto nella Riviera di Ponente – la Ciambella dei Re Magi risulta fortemente legata alla tradizione d’Oltralpe.

LA RICETTA

La Galette des rois
[Tratta da Marianna Pascarella – Ricettedalmondo.it]

Ingredienti per 8 persone:

2 rotoli di pasta sfoglia rotonda

150 gr di mandorle (senza pellicina)

150 gr di zucchero

80 gr di burro (ammorbidito)

2 uova

1 fialetta di essenza di mandorle (o rum)

Per la spennellatura:

1 uovo

Procedimento:

Iniziate a lavorare il burro morbido a pezzi con lo zucchero fino ad ottenere una crema. Se utilizzate una planetaria, in questa fase potete montare la frusta piatta. Aggiungete le uova, una alla volta, e continuate a lavorare (preferibilmente con la frusta).

Frullate le mandorle con un mixer fino a polverizzarle, poi aggiungetele alla crema di zucchero, burro e uova, con l’essenza di mandorle o rum (alcuni preferiscono un liquore all’amaretto, ndr) e lavorate il tutto (nuovamente con la frusta piatta).

Stendete il primo rotolo di pasta sfoglia, distribuitevi sopra la crema spargendola su tutta la superficie e lasciando 1 cm circa dal bordo. Quindi sistemate una fava (o una mandorla sulla crema, o un’altra “sorpresa”) e chiudete con il secondo disco di pasta sfoglia.

Sigillate bene i bordi della torta, formando una sorta di cornicione, poi praticate delle incisioni sulla torta, partendo dal centro e arrivando verso i bordi. Spennellate la superficie della torta con un uovo sbattuto e infornatela in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti e ancora a 180° altri 30 minuti. Quindi lasciatela raffreddare completamente. Servitela.

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