La voglia di montagna dell’estate 2020

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

di Daniele Giorgi

Sono un amante della montagna. E allora un’indagine recente dell’Università della Valle d’Aosta e della Libera Università di Bolzano non può che farmi riflettere. Lo studio ha evidenziato che, su un campione di 1500 intervistati, ben il 73% ha deciso di passare un periodo di vacanza in un luogo di villeggiatura montana. 

Tra tutte, la motivazione prevalente è la voglia di rilassarsi e la convinzione che la montagna sia più sicura dell’affollamento di una spiaggia in questa estate di Covid-19 non ancora debellato. 

La disponibilità di immensi prati, pinete ancora incontaminate, altopiani soleggiati, alpeggi dove risuonano i campanacci delle mandrie in libertà sta spingendo tanti italiani verso le mete alpine, con soggiorni in particolare modo presso case e appartamenti in affitto.

Il richiamo della montagna non riguarda solo le località “regine”: Cortina, Corvara, Courmayeur, Cervinia e Madonna di Campiglio che – leggiamo sui giornali – registrano comunque il pieno in queste settimane centrali dell’estate. Sono infatti anche varie le località meno note e a una media altitudine a vedere la presenza di turisti, non necessariamente esperti escursionisti ma attratti dalle passeggiate nel verde. 

Come tanti ho trascorso le vacanze in montagna. Per chi ama frequentare i rifugi, ci si è attrezzati nella messa in atto di regole sanitarie anti-covid. Il Cai (Club Alpino Italiano ) ha ad esempio messo ha disposizione delle strutture di alta montagna speciali Kit di sanificazione degli ambienti.

Certo chi ha avuto la fortuna di fare escursioni sulle Alpi potrà aver riscontrato la chiusura di diversi rifugi proprio per l’impossibilità di far rispettare, non solo all’interno ma negli spazi ‘aperti, la distanza sociale e le dovute norme. Ad ogni buon conto, programmare una camminata in Val d’Aosta, in Trentino Alto Adige e in ogni altra regione dell’arco alpino è possibile. Tra l’altro, mai come quest’estate i custodi dei rifugi si stanno prodigati per “coccolare” i turisti, mettendo a disposizione tutte le loro energie per rendere ancora una volta unica una vacanza in alta quota. Diversi di loro offrono il servizio bar solo all’esterno del rifugio. Bello vedere come gli escursionisti si ritrovino – ma distanziati – dopo una lunga camminata, magari guardando le alte cime e magari coi binocoli puntati alla ricerca di un camoscio sul piccolo appezzamento di erba fresca sotto le rocce. In montagna le norme anti-Covid sono rispettate: 2 metri per le escursioni, 5 metri per l’alpinismo su ghiaccio che diventano 10 in caso di vento sul tragitto.

Quest’estate sta dunque vedendo la montagna, nonostante le incertezze economiche e le restrizioni da Coronavirus, riappropriarsi del proprio valore e risvegliare l’interesse di molti per una vacanza dove mettere al centro la natura e la bellezza delle vette della Penisola. 

L’augurio di chi ama la montagna è quello che da questo nuovo modo di fare vacanza si possa far ripartire un nuovo modo di convivenza tra l’uomo, le Alpi e gli Appennini – da diversi anni un po’ trascurate (ad eccezione delle mete invernali con piste sciistiche). Auguriamo che le montagne possano ritornare al centro dell’interesse non solo per una  vacanza ma anche posti dove tornare a vivere imparando ad apprezzarne la cultura e la bellezza dei luoghi e paesi.

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