Le dieci regole del giallo perfetto

Se, a detta di molti, il nostro amatissimo Wilkie W. Collins e Sir Arthur Conan Doyle in Europa e Edgar Allan Poe negli Stati Uniti sono stati gli iniziatori (o per alcuni perfino gli inventori) del genere poliziesco, dobbiamo però a Ronald A. Knox il Decalogo del giallo perfetto. Cioè le dieci regole d'oro alle quali uno scrittore deve assolutamente attenersi se vuole redigere un giallo DOC.

Ne citeremo solo alcune:

1) Il criminale deve essere qualcuno menzionato nella parte iniziale della storia, ma non deve essere qualcuno di cui il lettore ha potuto seguire i pensieri (quindi niente focalizzazione interna per il criminale!);

7) L'investigatore non deve mai essere chi commette il crimine,

e, certamente la più «politicamente scorretta», 5) Nessun cinese deve comparire nel racconto. Chissà perché.

Ecco, chi volesse cimentarsi nell'arte del poliziesco può subito iniziare conformandosi ai «Dieci Comandamenti» di Ronald A. Knox, che troverà elencati alla fine del romanzo di cui stiamo per parlare.

«Knox, ma chi era costui?», potrebbe dire il nostro fedele lettore parafrasando il Don Abbondio manzoniano ... Knox è stato un personaggio di spicco della chiesa anglicana britannica. Nato nel 1888 e scomparso nel 1957, autore di numerosi testi di carattere religioso e della prima traduzione in lingua inglese della Bibbia, nonché grande esperto di letteratura gialla e autore di importanti studi su Conan Doyle, ha anche pubblicato tra il 1925 e il 1937 sei romanzi polizieschi di cui uno solo (purtroppo) è tradotto in italiano. Questo.

E quindi un grazie tutto particolare alla collana I bassotti, Mystery Collector's Edition della Casa Editrice Polillo, che ha pubblicato oltre cento «romanzi gialli da salvare» e che presenta al suo pubblico «una produzione letteraria pressoché irreperibile, rivalutando un genere che resiste con successo da più di 150 anni e in cui si sono cimentati, tra gli altri, poeti, economisti, storici, scienziati, filosofi».

Tutto parte dall'apertura del testamento del ricco Sir John Burtell che, avendo perso i due figli in guerra, ha deciso di lasciare la sua fortuna al primo dei suoi due nipoti che avrebbe raggiunto i 25 anni; nel caso di decesso del più anziano dei due (Derek), l'eredità sarebbe passata al più giovane (Nigel). Ora, i due cugini hanno parecchio in comune in più della somiglianza fisica che a volte li fa passare per fratelli: amano ambedue in modo eccessivo la bottiglia, praticano con grande regolarità il gioco d'azzardo, frequentano la società brillante, le chiassose compagnie e - ovviamente - il gentil sesso.

In più Derek si lascia tentare...

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