Le donne raccontano le donne. Ecco che succede quando 11 scrittrici italiane e 2 firme elvetiche si incontrano in un’antologia internazionale

Esce l’8 marzo il libro “La terra inesplorata delle donne”, uno sguardo al femminile sull’universo “rosa”. Che cambia, allo stesso ritmo della trasformazione del mondo

«Dai loro racconti emergeva un vasto continente: era la terra inesplorata di quelle donne», così scrive Sara Durantini nel suo testo Voci dell’anima mia, che apre la raccolta intitolata proprio La terra inesplorata delle donne, pubblicata da Dalia Edizioni, Terni, nella collana narrativa, l’8 marzo 2023.

La Durantini è di fatto l’ideatrice e la curatrice dell’antologia, che si fa portavoce di tredici scrittrici, tra le più brillanti e non convenzionali del panorama italiano: Cettina Caliò, Ilaria Palomba, Gisella Blanco, Patrizia D’Antonio, Antonietta Gnerre, Emma Saponaro, Raffaella Gambardella, Elisa Ruotolo, Antonella Rizzo, Luigia Sorrentino ed Elisa Longo.  Si aggiungono a loro due altrettanto preziose firme elvetiche: Sabrina Caregnato di Ginevra (www.sabrinacaregnato.com) e Manuela Mazzi di Locarno (www.manuelamazzi.com).

«Il mio racconto, intitolato Gea, parla della distruzione della biosfera e delle sue delle conseguenze – spiega Sabrina Caregnato, un problema fortemente interconnesso alle disuguaglianze e alle disuguaglianze di genere in particolare. Molteplici studi hanno dimostrato che esiste una correlazione diretta fra queste due problematiche, e sono soprattutto le donne a pagarne il prezzo più alto. Le soluzioni andrebbero cercate anche, ma non solo, attraverso forme di femminismo intersezionale. La protezione dell’ambiente e il raggiungimento dell’uguaglianza, non solo di genere ma di tutti i tipi, sono strettamente legati fra loro e devono andare di pari passo se vogliamo trovare soluzioni durabili e inventarci un modo di vivere in armonia con l’ambiente e più equo per tutti gli esseri viventi».

«Chi un poco mi conosce – spiega Manuela Mazzisa bene che il tema “al femminile” non è qualcosa che mi corrisponda. Non amo certa retorica, non mi ci riconosco, non sono una femminista, sono un’umanista, di quelle che preferiscono difendere tutti i generi e non solo il proprio d’appartenenza. Non amo i vittimismi. Stimo la ribellione. Il mio racconto – Un modo per salire si trova sempre– ha invero poco di femminile. Resta in ogni caso forse uno dei primi che scrivo in cui mi rispecchio: parla di convenzioni e pressioni socioculturali che ancora oggi e, a volte, proprio da parte delle donne vengono agite per educare a un certo modo di pensare al femminile e al ruolo della donna nella società».

La terra inesplorata delle donne – che racconta le donne; le osserva mentre accolgono un sapore, una gioia, un dolore, un’illusione, mentre il fluire della vita le sorprende, le cambia, mentre il mondo si trasforma insieme a loro – ha, tra l’altro, lo scopo di devolvere parte dei ricavi all’«Associazione Difesa donne: noi ci siamo» di Milano (www.difesadonne.com).

L’antologia può essere ordinata anche presso la casa editrice (www.daliaedizioni.it), sui maggiori store online e presso le librerie.

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