L’esperienza non invecchia. Nuove opportunità per la terza età

Trovare lavoro non è un problema solo per i giovani

di Cristina Penco

Dinamici, intraprendenti, con competenze professionali alle spalle, tecnologicamente preparati e, non da ultimo, con un’aspettativa e una qualità di vita nettamente superiori a quelle delle generazioni precedenti. Sono i nuovi pensionati che, essendo per la maggior parte ancora molto attivi, desidererebbero impiegare al meglio il loro tempo.
Contemporaneamente, però, non sono pochi quelli che si trovano a dover affrontare diverse problematiche di ordine materiale ed economico. Da un recente studio dell’organizzazione Pro Senectute Svizzera, infatti, è emerso che l’inflazione attuale, la crisi energetica e il caro vita hanno aggravato una situazione già delicata per la terza età. Secondo l’indagine, attualmente, sul territorio elvetico, 46.000 anziani sono colpiti da povertà estrema: guadagnano meno di 2.279 franchi e non hanno riserve da cui attingere. In Ticino, in particolare, quasi il 30% di chi è andato in pensione per limiti di età vive in condizioni precarie.

Stiamo parlando, insomma, di un segmento della popolazione che vorrebbe mettere a frutto le proprie abilità, il proprio sapere consolidato e le proprie esperienze maturate alle spalle, sia per poter contare su nuove fonti di guadagno, sia per curare i rapporti intergenerazionali e creare nuovi contatti, alla ricerca di una gratificazione personale e sociale.

È dall’attenta considerazione di un simile scenario che Gianmarco Galli ha fondato Over57.com, «un progetto di inclusione sociale, orientato a pensionati e persone che dai 57 anni in su si ritrovano senza lavoro e frequentemente ad affrontare disagi importanti dovuti all’inattività, all’isolamento sociale e a difficoltà economiche», come spiega l’imprenditore.

La piattaforma digitale, attiva in 3 lingue (italiano, tedesco e inglese), intende essere un vettore di sensibilità socio-economica, per una fetta importante della società che spesso è lasciata in disparte, perdendo di vista il valore di sentirsi ancora utile. Ha sede in Ticino. E rappresenta un punto di incontro tra la domanda e l’offerta: da un lato ci sono privati e aziende che richiedono un profilo ideale a cui affidare un compito specifico, a pagamento, per un tempo determinato, dall’altro coloro che hanno voglia di rimettersi in gioco e di tenersi impegnati, offrendo le proprie conoscenze e capacità a un prezzo da loro stabilito. Questi ultimi, oltre ad avere almeno 57 anni, devono poter utilizzare smartphone o computer ed essere seri e affidabili così come i committenti, ai quali saranno addebitati i costi per le prestazioni ricevute. Il pagamento rimane in stand-by nel sistema bancario finché l’Over 57 non avrà eseguito il lavoro come richiesto. La società che gestisce la piattaforma percepisce una commissione sulle ore prestate che varia in base al tipo di abbonamento sottoscritto.

Gianmarco Galli

Il servizio è attualmente rivolto agli utenti di Svizzera e Italia. In futuro è prevista la sua diffusione anche in altre parti del mondo. Le potenzialità non mancano. L’iscritto Over 57 ha a disposizione tre formule d’abbonamento (Free, Base o Deluxe), in base alle quali può iscriversi in due o più categorie e usufruire di servizi e vantaggi aggiuntivi in maniera flessibile. Gli incarichi possono essere richiesti più volte dallo stesso committente, ma in nessun modo devono implicare un’assunzione. Ecco cos’altro ha raccontato Gianmarco Galli al ‘Corriere dell’italianità’.

Quando e come ha avuto l’intuizione del progetto?

«Lavoro in proprio da vent’anni, con una mia agenzia, nel campo della comunicazione. Sono partito da un’esigenza che avevo in ufficio. Circa quattro anni fa ero alla ricerca di un project manager che potesse aiutarmi in alcune attività, senza doverlo assumere a tempo pieno. Mi sono chiesto quanti fossero quelli come me che avevano analoghe esigenze e magari non riuscivano a trovare chi facesse al caso loro. Ho condiviso queste mie considerazioni, trovando diversi imprenditori e aziende che rilevavano la mia stessa problematica. Prendendo in considerazione l’altro lato della medaglia, poi, avevo davanti l’esempio di mio suocero. È stato direttore di Autogrill per tanti anni. Una volta andato in pensione, ha iniziato a lavorare nel giardinaggio, specializzandosi in quest’area, essendo sempre più richiesto. Così, ho compreso che sono tanti i pensionati che desidererebbero tornare attivi, ma talvolta non sanno come farlo».

Il passo successivo?

«Una notte, guardando il film “Lo stagista inaspettato” con Robert De Niro, ho avuto un’illuminazione e mi sono messo a descrivere il progetto sul telefonino. La mattina dopo ho iniziato delle ricerche di mercato. Non trovando nulla se non una piattaforma nata a Zurigo qualche anno prima (Rent a rentner, ndr), ho deciso di mettere in piedi una nuova realtà. Dopo molte analisi di settori e tanto lavoro informatico, all’inizio del 2022 la piattaforma è andata online». 

Quanti ambiti sono coperti attualmente da Over57.com e quali sono i compiti più richiesti?

«Ad oggi figurano oltre 350 sottocategorie, dalle professioni più semplici alle più qualificate. È una realtà glocal, nel senso che non ha confini geografici, ma punta a mettere in relazione persone vicine tra loro. Il settore in cui si registrano più domande è quello terziario, che comprende servizi informatici, consulenze di vario genere, lezioni in varie materie, formazione, cura e assistenza di bambini, persone e animali domestici, solo per fare qualche esempio».

Prossimo step?

«Al momento contiamo circa 400 iscrizioni di cui 85-90% persone Over 57 che possono erogare servizio e una percentuale di 10-15% di utenti potenzialmente richiedenti, per ora soprattutto tra privati. Puntiamo sempre di più ad allargare la domanda a imprese e associazioni».

Quali sono i principali ostacoli che avete riscontrato finora?

«In quanto start up, fin dall’inizio la difficoltà più rilevante è stata quella di trovare le risorse per mettere in piedi un progetto così importante. Spesso incontro ancora qualche resistenza. Sotto questo punto di vista la Svizzera non ha una gran cultura orientata al rischio di investimento. Molti sono interessati ai progetti quando questi funzionano e sono consolidati. In ogni caso, però, prima è necessario che partano. In Italia, su questo punto, c’è molta più apertura e una mentalità diversa».

Ci sono aspetti di Over57.com che dovrebbero essere ancora messi a fuoco presso potenziali investitori e non solo?
«Over57.com non è un’agenzia di collocamento o prestito personale, ma una piattaforma di contatto che mette in relazione persone che hanno bisogno di risolvere un problema con coloro che per età, per tempo e competenze a disposizione possono rispondere a questa esigenza. Il nostro obiettivo è diventare l’Airbnb degli Over 57: invece di case, appartamenti o stanze, noi offriamo le loro competenze. Ci sono almeno due denominatori comuni che caratterizzano questo target. Il primo è legato a una difficoltà economica piuttosto oggettiva, propria di molte persone. Sono in tanti quelli che faticano ad arrivare a fine mese. Diversi sono andati in pensione e non erano pronti per affrontare il cambiamento. Ma ci sono anche coloro che, in età matura, si sono ritrovati a perdere il lavoro e non lo immaginavano. Faticano ad accettare le nuove condizioni di vita e non sanno bene come orientarsi, trovandosi spaesati».

E l’altro elemento?
«Il secondo fattore tenuto in considerazione da Over57.com è di ordine psico-sociale. Sempre di più – e la pandemia ne è stata testimonianza evidente – gli individui faticano ad approcciarsi al rapporto sociale con gli altri quando vivono uno stato di disagio. Per cui tendono a stare parecchio tra le mura domestiche. Il rischio di isolarsi comincia a diventare rilevante, con tutti i pericoli che ne conseguono: fobie, attacchi di panico, depressione, dipendenze (da alcol, gioco d’azzardo, farmaci o droghe, solo per citarne alcune). Potersi mantenere attivi con incarichi saltuari vedendo riconosciute le proprie abilità, come accade con la nostra piattaforma, apre prospettive interessanti sul piano pratico e mentale».

La componente dell’italianità ha influito sul suo percorso professionale?

«Sono nato da madre spagnola e padre italiano, di Milano. Ho studiato a Firenze. I miei professori avevano tutti un’altra attività in proprio oltre all’insegnamento. A noi studenti hanno trasmesso i valori della cultura imprenditoriale, l’importanza di fare qualcosa per sé stessi, spronandoci a tenerlo presente per il futuro. È ciò a cui mi dedico, con soddisfazione, da vent’anni».

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