Musica per il palato. Orietta Berti ci porta nella sua cucina

Dalle pietanze afrodisiache ai piatti casalinghi, dalle ricette per gli eterni indecisi ai peccati di gola

di Maria Moreni

Foto: credit Elisa Zucca

credit Rossella Venezia

Sapori tradizionali dagli accenti tenaci, per rendere particolare e sfiziosa ogni occasione. Sono quelli di cui è fatta la cucina di Orietta Berti, che apre il suo ricettario e accende per noi i suoi fornelli in un libro ricco di ricordi, avventure e tante bontà.
La Berti è uno dei volti più amati e popolari della canzone e della televisione italiana. Nata a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, nel 1943, fin da giovanissima ha capito che la musica sarebbe stata la sua vita. Dai primi successi del 1964 con le canzoni di Suor Sorriso fino alla popolarità raggiunta nel 2021 con ‘Mille’ insieme a Fedez e Achille Lauro, da decenni Orietta cavalca l’onda del successo. Tra tour in Italia e all’estero (Usa, Russia, Giappone, Australia), 12 partecipazioni al Festival di Sanremo e 16 milioni di dischi venduti, la cantante emiliana continua a essere un’icona e a conquistare con la sua voce e la sua simpatia il pubblico di tutte le età.

La tradizione tricolore rivisitata

Nel volume ‘Nella mia cucina’ (Gribaudo), disponibile in libreria e sulle principali piattaforme, l’artista emiliana, nota come l’“Usignolo di Cavriago”, Orietta racconta la storia d’amore tra il mangiar bene e la felicità della condivisione dietro ogni piatto. “Ho deciso di realizzare la guida perfetta per tutte le persone che amano la buona tavola e non rinunciano a gustarsi i piaceri della vita”, scrive la Berti. Sfogliando il volume si trovano ricette della tradizione italiana, coniugate a proposte originali e golose e frutto di sperimentazioni della cantante, desiderosa di renderle perfette per assaggiarle insieme ad amici e parenti. La maggior parte delle preparazioni contenuta nel volume è stata realizzata e fotografata da Rossella Venezia, fotografa, autrice ed esperta di cucina e pasticceria.

Il libro è diviso in quattro sezioni, ognuna adatta alla giusta occasione. “Per chi come me ha poco tempo e deve spesso optare per uno spuntino, le ricette afrodisiache sono perfette”, spiega l’artista. “Per chi non sa dire di no a un buon piatto della cucina casalinga, ci sono le ricette legate ai ricordi della mia infanzia in Emilia. Per gli eterni indecisi ho scelto di proporre piatti da tutta l’Italia, che metteranno d’accordo i gusti di ogni ospite. E infine ci sono i dessert, protagonisti della sezione dedicata ai peccati di gola, per addolcire i vostri momenti a tavola”.

credit Rossella Venezia

La tradizione emiliana

credit Rossella Venezia

Volete sapere qual è uno dei cavalli di battaglia di Orietta, tra pentole e mestoli? “Una mia specialità è il ‘brodo matto’, fatto con l’aglio e il prezzemolo per renderlo più leggero, invece che con la carne”, spiega l’artista. Che dà anche utili dritte come questa: “Vado pazza per i risotti. Quando ne avanza un po’ ci si può divertire a reinventarli e farne polpette o frittelle”. Grande protagonista del ricettario è la pasta fresca, con il ripieno godurioso da preparare il giorno prima e la sfoglia che deve essere tirata a regola d’arte e che spesso richiederebbe di essere in due a prepararla, un vero e proprio lavoro di squadra! “La cucina del mio territorio è molto legata alle lunghe lavorazioni”, commenta Orietta. “La tradizione voleva che fossero le nonne a realizzare i cappelletti e i tortelli”. Per lei sono un po’ come le madeleine di Proust le tagliatelle tricolore al ragù: “Era mia madre a prepararle così”, afferma la Berti. “Una parte in bianco, una parte cotta nel brodo verde degli spinaci e una parte in quello fatto con la rapa rossa. A noi le tagliatelle piacciono non troppo sottili, per finire aggiungiamo un bel ragù e il piatto è pronto”.

Note piccanti e altre dolci

credit Rossella Venezia

C’è spazio anche per un ricordo tutto sanremese. La proposta dei crostini con burro e crema di peperoncini calabresi è legata al Festival della canzone italiana, il grande evento annuale e dall’animo nazionalpopolare dello Stivale. “Metterei il peperoncino ovunque, lo aggiungo anche sui cappelletti!”, dice Orietta. “E ne mangio sempre prima di un concerto o prima di registrare un pezzo, li ho portati persino a Sanremo: mi aiutano a schiarire la voce”. Tra le golosità, invece, ci sono i biscotti fatti come li preparava sua nonna: “Sono deliziosi, anche se non tanto dolci… o forse proprio per quello!”. Da provare a colazione o a merenda.  

Un grande amore nato tra caffè e Parmigiano Reggiano

È stato pure attraverso i sapori della sua terra che Cupido ha scoccato la freccia facendo innamorare Orietta e il suo famoso consorte Osvaldo Paterlini, con il quale la cantante ha avuto i figli Omar e Otis. “Quando ho conosciuto mio marito Osvaldo, ricordo che aveva un trench alla Humphrey Bogart. Appena abbiamo incrociato gli sguardi, l’ho subito invitato a bere un caffè, ma lui mi ha risposto che non gli piaceva”, racconta la Berti. “Allora ho rilanciato, dicendo che ci avrei aggiunto solo per lui del cioccolato, così avrebbe potuto berlo, ma neanche così gli andava a genio. Ho pensato: ‘Ma che antipatico!’”.

La settimana dopo, però, Osvaldo si è fatto perdonare. “Mi ha portato una bella forma di Parmigiano Reggiano, il formaggio tipico delle nostre zone, perché all’epoca si usava così, quando andavi a trovare qualcuno a casa portavi sempre in dono un alimento. Da lì non ci siamo più lasciati”. Non solo. “Adesso mio marito il caffè lo beve. Anche a me piace molto, in particolare quando sembra quasi una granatina, come fanno al Sud: non so prepararlo però, il più buono lo fa una signora che conosco mettendoci il ghiaccio e poi shakerandolo. Che sia estate o inverno, bevo sempre quello”.

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