Borghi d’Italia: il fascino di una bellezza primigenia

Sulle pendici settentrionali dei Monti Ruffi, si staglia, a cavallo di uno sperone roccioso, il piccolo borgo di Anticoli Corrado. Il paese, che domina dall’alto la Valle dell’Aniene, si trova a una cinquantina di chilometri da Roma. Pur essendo abitato da meno di mille persone, Anticoli Corrado può vantare una fama internazionale e un piccolo ma prestigioso Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

Dottor Manuel Carrera, direttore del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, ci può spiegare la particolarità di questo luogo? Perché un paese così piccolo e fuori dalle solite rotte del turismo, ha un legame così forte con il mondo dell’arte?

Anticoli Corrado è un borgo molto antico, ma le origini della sua fama risalgono a tempi relativamente recenti, vale a dire alla metà dell’Ottocento. Fu scoperto, quasi per caso, da alcuni artisti – provenienti dai paesi del Nord e dall’area mitteleuropea – che esploravano i dintorni di Roma alla ricerca di ispirazione per paesaggi e scene di genere, all’epoca richiestissime sul mercato dell’arte. Giunti ad Anticoli rimasero colpiti dal fascino romantico degli scorci naturalistici, dalla luce cristallina – particolarmente adatta alla pittura en plein air – dal motivo pittoresco dell’architettura spontanea e, più di ogni altra cosa, dalla bellezza arcaica dei suoi abitanti, tra l’altro disponibili a posare senza veli in cambio di pochi soldi. In breve, Anticoli Corrado assunse la fama di “paese degli artisti” e “paese dei modelli”. Con un veloce passaparola, sempre più artisti vennero a visitare il paesino, spesso installandovi i propri studi: Francesco Paolo Michetti, Giulio Aristide Sartorio, Arturo Martini, Fausto Pirandello, Giuseppe Capogrossi… solo per citarne alcuni.

Di particolare importanza sono anche le presenze femminili, siano esse modelle o artiste, giusto?

Tra i modelli di fama internazionale che Anticoli Corrado diede al mondo dell’arte, sicuramente le donne meritano una menzione speciale. Molte di loro sposarono artisti, portando a un insolito intreccio di parentele: le sorelle Toppi, ad esempio, si maritarono con grandi artisti del primo Novecento italiano quali Pietro Gaudenzi (prima Candida, poi sua sorella Augusta) e Attilio Selva (Natalina). Pompilia D’aprile, già modella per Auguste Rodin durante i suoi soggiorni romani, sposò Fausto Pirandello, attirando quindi nel borgo anche il premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello, che lì trascorse la sua ultima estate di villeggiatura. Queste donne erano tutte dotate di un carattere forte, che spesso permise loro di diventare delle vere e proprie “manager” dei compagni. Alcune di loro poi decisero di dedicarsi in prima persona all’arte e lo fecero con successo, come Pasquarosa Marcelli, moglie di Nino Bertoletti, e Margherita Toppi, moglie di Paul Osswald. Una vera e propria storia di emancipazione, la loro: superarono la fama dei rispettivi mariti, destando invidie e gelosie.

Ci potrebbe raccontare qualcosa di più su Margherita Toppi Osswald?

Margherita sposò nel 1912 Paul Osswald, scultore svizzero che, sin dai primi del Novecento, frequentava l’ambiente romano. La giovane apparteneva a una famiglia di modelli: il padre, Bernardino, aveva svolto questo mestiere con successo e anche lei, poco più che bambina, aveva cominciato a posare per gli artisti: è forse in questo contesto che incontrò lo scultore, più anziano di lei di quattordici anni. Quando si trasferirono a Zurigo, Margherita era un’adolescente di provincia, ma, pur nella sua ingenuità, seppe comprendere le novità della pittura moderna e ne rimase profondamente affascinata. Quando impugnò per la prima volta i pennelli, quasi per gioco, non poteva immaginare che nel giro di qualche anno sarebbe diventata famosa, apprezzata da personalità del calibro di Karl Moser e Herman Hesse. Forse proprio a causa della sua fama, che finì per oscurare quella del marito, nel 1927 si separò da Osswald e si trasferì ad Ascona. La sua carriera però continuò ad andare a gonfie vele: oggi le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni svizzere (e non solo). È però curioso notare come nei suoi quadri i soggetti siano sempre legati ai ricordi dell’infanzia trascorsa nel suo paese d’origine.

Quali sono state le più importanti iniziative passate e quali saranno i prossimi appuntamenti al museo?

Da quando ho assunto la direzione nel 2014 ho cercato di realizzare mostre di approfondimento scientifico, anche attraverso temi di natura trasversale. Certamente, l’esposizione dedicata alle modelle (Le muse di Anticoli Corrado: ritratti e storie di modelle anticolane da De Carolis a Pirandello, 2017) è quella che ha destato più successo. Ricordo poi le due retrospettive dedicate a Fausto Pirandello (2018) e Emanuele Cavalli (2019), due dei protagonisti della “Scuola romana” che ebbero con Anticoli Corrado un rapporto privilegiato, per le quali abbiamo avuto importanti collaborazioni con enti pubblici e privati. La prossima mostra si pone in continuità sia con il discorso sulla “Scuola romana” sia con quello sulle artiste: sarà infatti dedicata alla pittrice Giuliana Caporali, già allieva di Roberto Melli e ancora oggi tra i protagonisti dell’arte contemporanea. Per la realizzazione di questa mostra abbiamo avuto la collaborazione della professoressa Iolanda Covre, pilastro della storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma.

https://www.museoanticoli.it

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