«Offriamo cure riabilitative di qualità e altamente personalizzate»

INTERVISTA A NICOLA MATHIS, DIRETTORE DELLA CLINICA DI RIABILITAZIONE DI EOC E AL DOTTOR NICOLA SCHIAVONE, PRIMARIO E DIRETTORE SANITARIO DELLA CLINICA

di Maria Moreni

Nicola Mathis
Nicola Schiavone

Quando si parla di riabilitazione in ambito sanitario si fa riferimento a un insieme di interventi finalizzati a ridurre – parzialmente o totalmente – il “deficit” che rende disabile una persona. E ciò è possibile attraverso l’utilizzo di funzioni rimaste integre, in modo da permetterle di “vivere” al massimo delle sue capacità. Sono due i principali obiettivi: far recuperare al paziente una competenza funzionale andata persa per ragioni patologiche e limitare la regressione funzionale, cercando di modificare la storia naturale delle malattie cronico degenerative e rallentandone l’evoluzione.

Dal 2017 la Clinica di Riabilitazione dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) – che ha riunito sotto un’unica responsabilità di conduzione la Clinica di riabilitazione di Novaggio e il Reparto di riabilitazione di Faido – si presenta come una tappa obbligata per il miglioramento di uno stato di salute compromesso, garantendo ai pazienti e ai visitatori spazi, infrastrutture e competenze adeguati ad offrire una riabilitazione di standard elevato.

Ne abbiamo parlato con Nicola Mathis, direttore della Clinica di Riabilitazione EOC, e con il dottor Nicola Schiavone, primario e direttore sanitario della Clinica.

Direttore Mathis, come opera la vostra struttura di eccellenza?

«La Clinica offre ai pazienti, seguiti in regime di ricovero o ambulatoriale, assistenza individuale fondata su un concetto di cure mediche, terapeutiche e infermieristiche di alta qualità. L’approccio multidisciplinare che la caratterizza accompagna il paziente nella cura garantendogli costantemente la possibilità di usufruire di diversi servizi complementari tra cui ad esempio il dietista, gli assistenti sociali, nonché del servizio psicosociale. Oltre ai servizi di fisioterapia ed ergoterapia presenti nelle sedi di Faido e Novaggio, la Clinica di Riabilitazione EOC gestisce i servizi di fisioterapia ed ergoterapia presenti negli Ospedali Regionali EOC. Questo aspetto, attraverso un coordinamento delle attività riabilitative, consente sia un’integrazione di alto livello fra le cure erogate in ambito acuto e la fase di riabilitazione intensiva, sia una continuità dello stesso processo di presa a carico iniziato in ospedale. La permanenza media dei nostri pazienti in clinica è di circa 20-21 giorni a seconda della gravità dei singoli casi: per noi sono importanti e non secondari anche gli aspetti dell’accoglienza e della ricettività».

Come si differenziano le cure riabilitative offerte, in modo sinergico e complementare, sui due siti di Faido e Novaggio?

M: «A Faido, in Valle Leventina, sono complessivamente in funzione 45 posti letto. La Clinica è in grado di offrire strutture diagnostiche e terapeutiche moderne al servizio dei pazienti sia degenti che ambulatoriali. Questa struttura, inoltre, dispone di un reparto di medicina per le cure acute. . La sede di Novaggio presenta 74 posti letto e, come quella di Faido, è in grado di offrire prestazioni diagnostiche e terapeutiche moderne al servizio dei pazienti sia degenti che ambulatoriali (offerta sanitaria). Nello specifico, su Novaggio abbiamo mandati di prestazione cantonali per la riabilitazione muscolo-scheletrica, la riabilitazione polmonare e per quella internistica-oncologica. Su Faido i mandati di prestazione sono nell’ambito della riabilitazione muscolo-scheletrica e dell’internistica oncologica».

Dottor Schiavone, qual è un valore aggiunto dei percorsi terapeutici che proponete?

S: «In questi anni i nostri sforzi sono stati concentrati prevalentemente sull’ottimizzazione della qualità della presa a carico già in ambito somatico acuto. Grazie alla presenza costante del medico riabilitatore, si è riusciti a garantire che il percorso di presa in carico si attivi per tutte le persone che ne hanno reale necessità e che venga effettuato un adeguato triage del potenziale riabilitativo, puntando a organizzare il più idoneo prosieguo riabilitativo fino alla dimissione. Tutto ciò ci permette di gestire i pazienti nel migliore dei modi e di dedicare loro terapisti specializzati in grado di offrire trattamenti personalizzati».

Su che cosa vi concentrerete nel corso del 2023?

M: «Continueremo a prestare un’attenzione sempre crescente al paziente geriatrico, visto il progressivo incremento dell’età media della popolazione. Un progetto che abbiamo in cantiere riguarda la creazione di un centro ambulatoriale importante nel Luganese, presso il campus dell’Ospedale Regionale di Lugano – sede Ospedale Italiano, al fine di accrescere l’offerta che possiamo fornire alla popolazione del territorio».

S: «In futuro è nostra intenzione consolidare e se possibile rafforzare l’intervento precoce del medico Fisiatra e del team riabilitativo già in ambito acuto somatico, così da ottimizzare la presa in carico del paziente e soprattutto coordinarne il proseguo terapeutico successivo. Tra i nostri diversi percorsi terapeutici offerti, spiccano per complessità quello pneumologico e quello oncologico ed è proprio su quest’ultimo che vorremmo ulteriormente investire consolidando la creazione di percorsi di cura integrata, che prevedano anche una presa a carico precoce definita di pre-riabilitazione che preceda l’intervento, soprattutto per quei pazienti oncologici complessi che subiranno interventi chirurgici importanti (es tumori al fegato e/o al pancreas). Sul versante della riabilitazione pneumologica vorremmo creare, in collaborazione con l’ambito acuto e con la Lega Polmonare del Canton Ticino, un’offerta di tele-riabilitazione, che permetterebbe di monitorare e riabilitare questi pazienti cronici estremamente fragili e polimorbidi direttamente al proprio domicilio».

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