Spettacolo super, annunciato e mantenuto per tutta la sera al Teatro Arcimboldi di Milano: Oliver Onions sul palco a unire pubblici diversi.
Colonne sonore come hit pop-rock, così come hit pop-rock che diventano colonne sonore. Colonne sonore di un’epoca, di un mondo, di una fetta di storia che non risulta essere solo cronologica, ma ricorda di più un lungo film indimenticabile. I fratelli De Angelis e la loro band, gli Oliver Onions in tutto il loro splendore, su un palco teatrale che funziona, ma che avrebbe funzionato benissimo anche in piazza del Duomo o in un parco meneghino, che tanti ce ne sono, e che non vengono mai abbastanza usati.
Tutto si adatta e la vera musica è musica ovunque la si senta, sia in piedi ballando, sia seduti con mascherina a sorridere con gli occhi lucidi. Così è teatro anche il live dei due fratelli che contano ben sessant’anni di carriera, ma che restituiscono energia ai fan e alla mitologica compagine tedesca che dalla Germania arriva sempre in supporto, memore di un lungo amore che la lega a Bud Spencer e Terence Hill, di cui gli Oliver Onions sono i principali compositori.
Teatro è quando basta il cappello di Banana Joe, Bud Spencer, messo sul microfono per far partire un ritornello immortale e far esaltare il cosplay (se non proprio il sosia) del vecchio Banana Joe in platea. Teatro è quando viene invitato sul palco Kabir Bedi, leggendario e iconico attore di Sandokan che insieme a Giudo e Maurizio intona con la band la sua theme tune. Teatro è il ringraziamento dei fan che da sempre li seguono, come una grande famiglia, un team di amici, estimatori, giovani papà e mamme che accompagnano i propri figli a far loro scoprire cosa era emozionante nell’Italia della loro infanzia. Da Gabriella Ferri alle Dune Buggy…













