Chi è senza peccato lanci pure anche la seconda pietra!

“Peccati immortali”. La recensione di Moreno Macchi

Moreno Macchi

«Ma il diavolo è importante, Veronica…»

«Perché le suore non vanno a cena fuori. Ma forse è perché nessuno le invita mai a cena fuori»

«Negli agguati c’è una vittima e c’è un assassino.
Lui è l’assassino.
Infatti, ha scelto un fucile a pompa. Un Benelli M3.

Fa un po’ rumore, ma poi quelli della Scientifica devono usare il cucchiaino»

Senatori, ministri, alti e bassi prelati, suore ottime cuoche e eccellenti segretarie di cardinali, tutta la curia romana, il Papa, un grasso (ma non diteglielo) antiquario ex agente segreto (quando era magro come Zerozerosette), una vera o sedicente Contessa, qualche immigrato più o meno onesto, qualche affarista più o meno losco, camerieri che si esprimono in stretto romanesco, uomini tuttofare, trafficanti di tutto un po’ e un misterioso iPhone della Apple di ultima generazione, piattissimo.

E nella memoria del telefonino delle foto. Di una festa. Ma piuttosto di un’orgia, confessiamolo … Tra i protagonisti un uomo tatuato in modo riconoscibilissimo, un uomo di colore, un trans (che suor Remedios definisce assai pudicamente e con molta riluttanza «ermafrodito») e … il cardinal Michelangelo Aldrovandi, grande ammiratore d’arte classica e «dell’altro» Michelangelo (il Buonarroti) e pure «del terzo», il Merisi, detto Caravaggio.

Purtroppo, il primo ha raggiunto gli altri due nell’aldilà (se esiste), magari all’inferno (se esiste) ma probabilmente non in paradiso (se esiste) visto il suo «vizietto» (si fa per dire) subdolamente svelato (e proprio senza alcun velo!) dalle istantanee contenute nel telefonino. E mai cellulare fu così bramato da tante persone in Vaticano e fuori. Per scopi e motivi diversi. Ovviamente.

Una cosa è certa: se ritrovato – visto che è stranamente dapprima scomparso, poi stato rubato, indi nascosto, e infine sottratto con spargimento di sangue (due cadaveri più o meno eccellenti) – provocherà un terremoto nella Chiesa Cattolica tutta e probabilmente un cataclisma nei salotti della Roma bene e negli anfiteatri della politica.

L’originalissimo romanzo scritto a quattro mani, e redatto in uno stile assai spigliato, con toni a volte quasi canzonatori, condito da lievi, coloratissimi turpiloqui (Quando ce vo’, ce vo’, come dicono i romani DOC!) è costruito in modo da coinvolgere il lettore proprio mentre viene sballottato qua e là da un’anticamera cardinalizia alla ricca stanza da letto barocca di una certa Emmanuelle (no, non quella del film, un’omonima ma altrettanto bella e disponibile; che del resto, in realtà, si chiama Simonetta); da un ufficio riccamente decorato in stile vintage inglese a una cappella ornata dalle tre splendide tele del Caravaggio (il terzo Michelangelo di cui sopra) che ritraggono il «ciclo di San Matteo» -l’Ispirazione, la Vocazione, il Martirio-; da una tipica trattoria, che ricorda quelle di Fellini Roma coi suoi succulenti e originalissimi piatti, a uno studio notarile sobriamente e fin troppo anonimamente arredato.

Effetti di contemporaneità (alcuni capitoli si svolgono nel medesimo tempo di altri), nessuna data esplicita (ma sono chiare le allusioni al pontificato di Bergoglio e alla fantomatica presenza del «papa emerito» Joseph Ratzinger), personaggi di pura fantasia e personalità politiche esistenti, manger, registi, attori, personaggi della televisione (incrociamo perfino l’inenarrabile Cristiano Malgioglio!), soubrettes e ministri.

Luoghi noti e notissimi (Piazza Navona, la chiesa di San Francesco dei Francesi, Trastevere, Piazza del Popolo, l’Hotel d’Inghilterra) e interni sapientemente immaginari, fatti reali che alternano con pure invenzioni, abitano il fantasioso e spumeggiante romanzo, che a volte sembra davvero una fotografia della nostra strana epoca dove tutto pare confuso, a volte irreale, a volte truce, altre divertente e molte volte improbabile; dove tutto potrebbe accadere (e a volte accade), dove l’inverosimile convive con certi deliziosi spaghetti all’arrabbiata serviti belli fumanti e dove gli assassini viaggiano nei trasporti pubblici accanto a sant’uomini e castissime suore.

Riusciranno i nostri stralunati e assai perplessi eroi così stranamente accoppiati a delucidare il mistero delle foto? La Santa Sede è davvero in pericolo? Senatori, magistrati, avvocati, nobildonne, seri signori della buona società romana e note personalità si salveranno dall’imminente devastante scandalo? Riuscirà il lettore – messo a dura prova dal numero impressionante di personaggi coinvolti nell’azione e dall’intrigo complicato ad arte dai due scrittori – a scoprire da solo il bandolo della matassa o dovrà attendere il certosino lavoro di indagine del grasso antiquario e della devota suora, sua involontaria (ma consenziente) assistente?

Noi non vi diremo certo di più sulla trama del romanzo. Ma ci siamo divertiti a leggerlo almeno quanto pensiamo Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone si sono divertiti a scriverlo!

Aldo Cazzullo & Fabrizio Roncone
Peccati immortali (romanzo)
Mondadori

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami