Qualche consiglio di lettura per Natale

LA VETRINA DEI LIBRI 

Di Valeria Camia

Vento, di Fabio De-Carli (Armando Dadò editore)

Distruzione e morte. Davanti agli occhi e nell’odore dell’aria. Incredulità e silenzio, sentimenti che nessuno può cogliere. Perché nessuno è vivo, eccetto uno: Antoine. Solo un ragazzino è stato risparmiato dalla carneficina, che si è consumata nel suo villaggio e l’ha reso orfano di genitori e parenti, amici e compaesani. Un ragazzino, e un cane. “Vento”. Cuccioli, entrambi, soli. Diventeranno inseparabili e il figlio d’uomo troverà nello sguardo dell’amico a quattro zampe la forza per non soccombere all’odio, alla diffidenza, al dolore, alla solitudine, ai preconcetti e ai pregiudizi, persino.

Ambientato in un paese africano dalle mille colline, il libro di De-Carli racconta una storia di atrocità e lutto, che si carica di speranza. Una storia che prende vita dal dolore e che diventa un cammino fisico e interiore: un viaggio dal villaggio riempito di morte alle mura accoglienti e sicure di un ospedale da campo, prima, e di una missione, poi, fino al mare; e un viaggio dentro di sé, di quell’Io privato di fiducia negli altri che cerca però di rivalutare e riscattare le relazioni umane.Un viaggio quindi verso la realizzazione che ci può essere ancora amore, che il male non deve vincere sempre, e che anche chi ci viene presentato come il nemico è anzitutto un uomo, merita comprensione e può rivelarsi degno di una seconda possibilità. Un libro di poco più di cento pagine, che, in questa pandemia, ci ricorda di non smettere di sperare, mai. (V.C.)

Uno spazio senza tempo, di Allegra Giulia Perboni (Lettere Animate)

Giada è un’adolescente che comincia presto a scontrarsi con le sfide che la vita le pone di fronte. Figlia unica, caricata di aspettative da parte del padre, viene tolta, senza preavviso, dal paese romagnolo dove è nata, e portata a Milano, in seguito alla promozione lavorativa del padre. Nella capitale lombarda, mentre la famiglia si sfalda, il padre ritrova una nuova “giovinezza” e la madre è incapace di trovare una propria collocazione, Giada diviene vittima di bullismo e perde ogni sicurezza. Solo le pause dai nonni, con l’amico di sempre, Lollo, possono aiutare la ragazza a trovare qualche punto fermo. Le permettono, addirittura, di sognare. E proprio seguendo i sogni di una vita “diversa” Giada diventa grande e, scoprendo in sé forza e talento, sarà portata a volare sino a Londra, dove da ragazza, la protagonista si farà pian piano una donna. 

“Uno spazio senza tempo” è un libro di formazione, una storia del rapporto difficile e tormentato di tanti giovani con i propri genitori. Un ritratto realistico ma non stereotipato delle imperfezioni dei figli e dei loro genitori, dell’amore non idealizzato, della realtà dove i sogni non si realizzano sempre e subito. “Uno spazio senza tempo” è anche una denuncia contro il bullismo; e un romanzo che spinge il lettore a riflettere come l’egoismo di alcuni possa rovinare e mandare a picco le persone che stanno attorno, e che – addirittura – si amano. Infine, la storia raccontata da Allegra Giulia Perboni è un invito a rialzarsi dopo ogni caduta, a coltivare le proprie passioni e i propri sogni, senza lasciare che gli altri possano spegnere la speranza. (V.C.)

Pag 12 Foto Libro Cappati

L’anno senza estate, di Bérénice Capatti (Gabriele Capelli editore)

Una Storia può iniziare in molti modi. Anche dalla fine. Con la Morte. Che forse però è, almeno per Sara, l’inizio. Sara è giovane, quando un’incontro inaspettato, in un bar di periferia, le cambia la vita. Lei, barista, in lotta per non sommergere ai margini della società, si ritrova a rivestire un ruolo sempre più importante nella storia di una famiglia milanese, ricca e di successo, eppure disunita, problematica e, anche, infelice. A partire dall’uomo che l’ha salvata: chi è e chi è stato, questo, ormai anziano, Francesco, padre di famiglia, vedovo, uomo di successo, datore di lavoro, amante e forse malato? Sara scopre così che dietro a tanti sorrisi e piacevole apparenza, la famiglia di Francesco è segnata da divisioni, fragilità e ben poca serenità, restituendo alla giovane un ritratto in chiaroscuro di quel mondo della Milano “bene” alla quale la giovane non può che appartenere se non cavalcando una finzione. Poi l’ombra chiaroscura che aleggia sulla famiglia sembra allargarsi fino a includere anche la vita privata e le emozioni più intime di Sara: è riconoscenza o ammirazione, quanto sente per Francesco? Affetto, addirittura amore? O forse solo brama di ambizione e occasione di riscatto? È un libro, quello di Bérénice Capatti, di vite ferite, di relazioni mai complete, rapporti umani spezzati, domande sul proprio e altrui passato e futuro.È un libro anche sulla vita e sul fine vita, e sul potere di scegliere tanto quanto di imporsi. Consapevoli che scegliendo, le proprie decisioni non possono che avere un impatto anche sulle vite degli altri e che in ogni momento, allungare una mano – o no – può salvare chi ci sta accanto, oppure perderlo.

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