Rilancio della moda italiana: cosa sta succedendo

In questo tempo sospeso, dopo un periodo di sosta obbligatoria, forte del suo potere basato su occupazione-fatturati-esportazione, il mondo moda italiano sembra tornare alla luce.

“Sì Sposaitalia Collezioni” conferma la sua presenza a Milano dal 24 al 27 settembre, quando la capitale lombarda – bonificata, sterilizzata, “lucente” più che mai – dovrebbe ospitare un pubblico internazionale numerosissimo, per i contemporanei grandi saloni “Milano Fashion Week” dedicato all’abbigliamento femminile, “Milano Fashion Man” per l’abbigliamento maschile, nonché “White” e “Super”. Una mega-Milano che dovrebbe risorgere in tutte le sue vitalità, ospitalità, produzioni al top.

Intanto, Giorgio Armani – sempre “un passo avanti” (ricordiamo che presentò la sua sfilata di febbraio senza pubblico, in diretta streaming e, ancor prima dei decreti ministeriali, chiuse negozi, hotel e ristoranti) ha inviato una lettera aperta al WWD-Women’s Wear Daily, stigmatizzando l’attuale sistema moda, invitando a rallentarne il ritmo, come “unica via d’uscita, che riporterà valore al nostro lavoro”; sottolineando poi come il lusso abbia emulato il ritmo di consegne della moda pronta, prevedendo maggiori vendite, mentre richiede tempo per essere realizzato e apprezzato: approfittando della crisi si devono adottare nuovi ritmi, e le collezioni estive devono rimanere nei negozi fino ai primi di settembre (come veniva  adottato un tempo, con successo – n.d.r.).

Ecco, poi, Piero Piazzi, dotato di simpatia e cordialità tipicamente bolognese, figlio di un  direttore di giornale, figlioccio di Spadolini, ex modello (bellissimo), definito da alcuni decenni “re delle top model” essendo presidente dell’Agenzia Women Management (sedi a Milano, Parigi, New York), considerato un autentico “Top Model Scout”, scopritore di modelle internazionali da Carla Bruni a Naomi Campbell, Mariacarla Boscono, Marpessa, a tutte le “super top” succedutesi negli anni. Ora Piazzi  ha inviato  alle modelle  una lunga,  bellissima, interessante e da tener presente, lettera aperta sul giornale online “CHI È CHI”,  nella quale sottolinea come “…quando questo tempo sarà scaduto e vi riaffaccerete alla realtà del vostro lavoro non pensate di ritrovarlo uguale…dovremo reinventarci tutto, e avremo davanti a noi l’inizio di una nuova storia da scrivere su foglio bianco…ricordate le mie parole di sempre, quando vi dicevo che essere modelle non è la vostra vita ma una parentesi che si apre e che si chiude lasciando nel vostro cammino un bellissimo ricordo…”.

Mondo moda, nel quale – impossibili incontri e riunioni, che sarebbero interminabili – in questo periodo sono indubbiamente bollenti i vari mezzi di comunicazione di Capasa (Camera Moda), Marenzi (Confindustria Moda) e Lunelli (presidente di Altagamma, ovvero “lusso” – Lunelli è, fra l’altro, presidente e amministratore delegato di Cantine Ferrari) per cercare le soluzioni migliori, nel prossimo futuro, del settore post (o nell’intervallo!) coronavirus. Indubbiamente sul chi-come-quando potranno esservi, più o meno numerose, presenze di compratori stranieri che dovrebbero arrivare in Italia a settembre, appunto, per le grandi rassegne dedicate al 2021 anche se, con probabilità, molte saranno in streaming -proprio come già fece Armani a febbraio.

Intanto, si susseguono le iniziative per supportare le aziende ospedaliere, anche trasformando in due giorni i grandi padiglioni delle OGR di Torino (Officine Grandi Riparazioni) dove fino a febbraio si sono tenuti eventi e grandi importanti mostre d’arte, in efficientissimo ospedale da campo. Ma anche per trovare nuovi interessi in queste interminabili ore di clausura, o domiciliari, unendo grandi nomi a creatività (anche gastronomica!), come fa Richard Ginori, lanciando i progetti digitali You&Ginori, “Ginori in Classe”, e “Designer in the Kitchen”, per rimanere connessi, farsi compagnia con creatività e con passione per l’arte e la bellezza presentando, contemporaneamente, le video-ricette dello chef Berti per Ginori in Classe; con un video-ricette settimanale, per 5 settimane, e – inoltre – visitando le case (e le cucine!) di designer e architetti famosi, che hanno collaborato e collaborano con Ginori.

Facendo “un passo indietro” piace ricordare che in questo periodo nel quale – oltre ai giovani che, incuranti delle direttive ministeriali, si riuniscono all’aperto per quelle che un tempo sarebbero state definite bisboccie, mettendo in pericolo la salute propria e dei propri famigliari – ve ne sono altri che rispecchiano un’altra realtà; come il diciannovenne Riccardo Tiritiello che, nato in un quartiere difficile del milanese qual è Quarto Oggiaro, frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Paolo Frisi e sogna di diventare un grande chef. A marzo, Paolo – colpito dalle immagini degli stoici medici dell’ospedale Sacco – ha convinto papà e nonno, proprietari di una piccola azienda gastronomica, di cucinare alcuni piatti speciali per i medici impegnati nella lotta al coronavirus. Inoltre, ha creato un account (chefincorsia@gmail.com) per cercare ristoranti, gastronomie e pasticcerie che offrano le loro specialità per “curare con affetto e attenzioni” chi assiste con abnegazione tanti pazienti, ottenendo subito importanti adesioni. Una bella gioventù, che fa sperare nel futuro.

Ma è da ricordare pure il tributo dato con un messaggio – che ha commosso molti – del famoso fotografo americano Steve McCurry (celeberrimi i suoi scatti per la Magnum Photos, come il premiatissimo “Ragazza afgana”) col “Tribute of Italy”. Sulle note di “Nessun dorma”, McCurry ha riunito una selezione di foto del nostro Paese: quello dei borghi, delle feste patronali, delle infiorate oltre all’arte ed al saper vivere italiano. Scrivendo, fra l’altro: “…l’Italia mi ha chiamato a sé più volte di quante ne potrei contare… La parte migliore dell’Italia sono le persone. L’ospitalità del popolo italiano è senza rivali. Non c’è posto più accogliente sul pianeta… Durante la sfida mondiale al Covid-19 gli italiani mostrano altruismo e coraggio nell’affrontare una tragedia inimmaginabile, e nessuno dubita che riusciranno a trionfare su questo evento… Sono vicino al popolo italiano. Siete sempre nel mio cuore”.

Si sente spesso ripetere “niente sarà come prima”, dimenticando che questa è la frase “coniata” e diffusa parzialmente per la prima guerra del golfo, totalmente dopo l’11 settembre del 2001 a New York.

Niente sarà come prima… per buona parte, sì. Ma ricordiamoci piuttosto che – come ha pronosticato Steve McCurry – riusciremo, prima, a trionfare su questo evento.

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