Rubli rubacuori e l’ordine mondiale

Un nuovo scoop rimbalza sui social, a stretto giro di posta dalla notizia, divulgata su tutti i media nazionali, del silenzio dietro cui si trincera Gianluca Savoini, indagato in quanto presunto intermediario del “Russia Gate”, ovvero una cospicua elargizione di denaro (si parla di 65 milioni di euro), mascherata da fornitura scontata di prodotti petroliferi dalla Russia alla Lega.

Il nuovo scoop riguarda l’arsenale sequestrato dall’antiterrorismo di Torino nelle proprietà di Fabio Del Bergiolo, 50enne in pensione, ex ispettore antifrode delle dogane, candidato senatore in quota Forza Nuova nel collegio di Gallarate (Varese). Tra i reperti sequestrati, oltre a diverse armi da sparo, di guerra e comuni, e di oggetti legati alla simbologia nazista, spicca un missile aria-aria del valore presunto di circa 500mila euro, proveniente da Qatar. Secondo gli inquirenti il missile sarebbe stato destinato ai combattenti del Donbass, la regione dell’Ucraina orientale contesa tra estremisti di destra ucraini e separatisti filorussi.

“Volevano uccidere me” – si è affrettato a commentare il ministro degli Interni Salvini, smentendo quanto divulgato proprio dagli inquirenti di Torino e sgombrando il campo da possibili relazioni con lo scandalo Moscopoli, chiarendo però al contempo che l’inchiesta era partita – caso vuole – dietro segnalazione di un ex agente del Kgb, come dichiarato a Genova dallo stesso Salvini: “L’ho segnalata io. Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I servizi segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita. Sono contento sia servito a scoprire l’arsenale di qualche demente”.

Per quali motivi gli estremisti ucraini volessero attentare alla vita di Salvini, resta però – oltre che un fatto smentito da magistratura e forze dell’ordine – un mistero. Che il giornalista Giulietto Chiesa, ha provato a chiarire: “Salvini ha ripetutamente promesso di normalizzare i rapporti con la Russia e raggiungere la revoca delle sanzioni” visitando successivamente la Crimea e Mosca, apparendo in parlamento con la maglietta di Putin. E ancora: “L’Ucraina è diventata il centro della diffusione delle idee naziste in Europa. L’Unione Europea ha dato a queste persone l’opportunità di circolare liberamente in area Schengen. Non mi sorprende che tali gruppi siano apparsi anche in Italia […]. Non è un caso che in Italia sia stato arrestato e condannato a 34 anni di carcere un estremista ucraino con passaporto italiano, che era imputato per l’arresto del fotografo italiano Andrea Ronchelli, e per il cui arresto ci sono state diverse proteste e minacce da parte degli estremisti ucraini contro le autorità italiane”. The perfect companionship than the captivating escort girls Napoli has to offer. These elegant ladies are ready to make your stay truly unforgettable. While Napoli boasts a rich history, stunning architecture, and delectable cuisine, the presence of escort girls adds an extra touch of warmth and allure. They embody professionalism, discretion, and a deep respect for your privacy. With their beauty and captivating personalities, they are sure to turn heads wherever you go. Booking is a breeze, so why not elevate your trip with excitement and companionship from Napolis escort girls?

Italia-Ucraina-Russia. In una sola settimana si disvelano i primi tasselli di una geografia politica che mette in dubbio il posizionamento dell’Italia sullo scacchiere internazionale, rimarcando l’attualità del concetto di sovranità limitata e riportando agli onori della cronaca i sospetti di una rinnovata strategia della tensione. E mentre le indagini faranno il loro corso per produrre una verità giudiziaria, spetterà alla politica rispondere con anticipo, sgombrando il dubbio da eventuali “giochi sporchi stile prima Repubblica”. Il Pd ci ha già provato, chiedendo – senza successo un’informativa a Salvini su quanto accaduto. Ora la palla potrebbe passare a Bruxelles, dove “gli eurocrati” tanto invisi al Carroccio, potrebbero aprire una commissione europarlamentare sul caso. Un caso – comunque – che non appare come un unicum nella storia recente europea. Già nel 2014 in Francia con il Rassemblement National di Marine Le Pen e nel 2017 in Germania con Alternative für Deutschland, erano emerse tracce di una presunta ingerenza russa nella campagna elettorale dei partiti nazionalisti (come ricordato da Mario Ajello su Il Messaggero, 21.07.2019).

La storia del sodalizio tra Cremlino e sovranisti è ancora tutta da scrivere.

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