Simposio Sinfonie d’Intenti: Linee musicali della giornata

di Carlo Ciceri, responsabile della Formazione continua della Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano

Il percorso musicale del simposio è stato pensato seguendo due coordinate: la prima che tutta la musica in programma fosse frutto di una relazione di mecenatismo, la seconda che, accanto ai solisti di fama internazionale, si prevedesse una sostanziale presenza di giovani musicisti.

Due forme diverse, per molti aspetti complementari, dell’atto del “donare” inteso come condivisione di una visione volta a costruire un’immagine positiva, creativa e riflessiva del mondo.

Da un lato, infatti, il dono feconda la libertà espressiva, generando le condizioni perché la creatività si possa manifestare; dall’altro, è il passaggio di consegne che avviene tra maestro e allievo che fa sì che il senso del far musica si rinnovi continuamente. “Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco” scriveva Gustav Mahler.

Il primo intervento musicale avrà come protagonista il pianoforte. Anna Kravtchenko, solista internazionale e docente al Conservatorio della Svizzera italiana, suonerà il Notturno op.55 n.2 composto da Fryderyk Chopin nell’estate del 1843 e dedicato alla sua allieva Jane Wilhelmine Stirling, dalla quale negli ultimi anni venne molto aiutato e che fu in seguito importante per la diffusione della sua opera. Accanto a lei saliranno sul palco alcuni giovani allievi della sua classe, in un repertorio a quattro mani viennese che, dopo la breve Romanze di Anton Diabelli, compositore, pianista ed editore, fra gli altri, anche di Franz Schubert, proporrà proprio di quest’ultimo il secondo movimento dal Divertissement a l’hongroise op. 54, D. 818, scritto nel 1824 durante un soggiorno presso il castello degli Esterhàzy a Zseliz. Chiuderanno il programma le Variazioni in do maggiore WoO 67 di Ludwig van Beethoven, scritte a poco più di vent’anni su un tema del conte, ed uno dei suoi primi mecenati, Ferdinand Waldstein.

Il secondo momento musicale vedrà la presenza di un quartetto d’archi formato da giovani talenti del Conservatorio della Svizzera italiana e guidato dal violino di spalla dell’Orchestra della Svizzera italiana, Robert Kowalski, a sua volta alumnus del Conservatorio. In programma la Sonata a quattro n.2, composta da un dodicenne Gioacchino Rossini nell’estate del 1804 presso la tenuta di Conventello di Ravenna del suo amico e mecenate Agostino Triossi.

L’ultimo contributo musicale sarà a cura dei cantori del Coro Clairière del Conservatorio della Svizzera italiana, in un programma interamente dedicato a Claudio Monteverdi. Dalle Sacrae Cantiuncolae, composte a quindici anni e dedicate al canonico, e suo sostenitore, don Stefano Canini Valcarenghi, saranno eseguiti l’Ave Maria e l’Angelus ad pastores ait. Quindi sarà la volta del Crucifixus, dalla Selva morale e spirituale dedicata “alla Sacra Cesarea Maesta dell’Imperatrice Eleonora Gonzaga”, e, infine, il gioioso Cantante Domino, dalla Missa In illo Tempore dedicata a Papa Paolo V.

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