La Svizzera è prima in Europa negli investimenti per la ricerca e lo sviluppo

Secondo quanto riportato fra ieri e oggi da Eurostat, con poco meno di 915 euro pro capite, circa 883 franchi, la Confederazione è il Paese europeo che nel 2023 ha speso più di tutti per la ricerca e lo sviluppo in proporzione alla popolazione. Ma in cifre assolute risulta invece al sesto posto, con 8,1 miliardi di stanziamenti nel bilancio pubblico.

Tra gli Stati membri dell’Ue, il Lussemburgo è stato il più generoso con 647 euro pro capite, seguito dalla Danimarca, 552 euro, e dalla Germania con 529 euro. Da notare che due Paesi non appartenenti all’Unione si sono piazzati davanti al Lussemburgo, ma dietro alla Svizzera: l’Islanda (751 euro) e la Norvegia (677 euro).

In cifre assolute, sempre nel 2023, i governi dell’Ue hanno sborsato in totale 123,7 miliardi di euro. La Germania ha contribuito per circa un terzo (44,7 miliardi), seguita dalla Francia (18,3 miliardi) e dall’Italia (13,4 miliardi). La cifra complessiva è minore della spesa realizzata l’anno scorso dagli Stati Uniti, che hanno investito 187 miliardi di euro in ricerca e sviluppo.

Secondo la ricerca di Eurostat gli stanziamenti totali nell’Ue sono aumentati del 5,3% rispetto al 2022, ma si registra un balzo del 53,3% rispetto al 2013. In un comunicato stampa, l’ufficio statistico dell’Ue sottolinea che “tra il 2013 e il 2023, quasi tutti i governi dell’Ue hanno aumentato gli stanziamenti di bilancio per la ricerca e lo sviluppo in termini di euro pro capite. Gli aumenti percentuali maggiori si sono registrati in Lettonia, Polonia e Bulgaria. L’Ungheria è stato l’unico Paese Ue a registrare un calo”.

Eurostat precisa: “La quota maggiore degli stanziamenti del bilancio pubblico 2023 per la ricerca e lo sviluppo, vale a dire il 35,5%, è stata destinata al progresso generale della conoscenza, finanziato principalmente da una sovvenzione pubblica nota come fondi universitari pubblici generali, che molti istituti pubblici di istruzione superiore ricevono per sostenere tutte le loro attività”. Altri fondi sono stati destinati alla ricerca per la produzione industriale e la tecnologia, la salute, l’esplorazione e lo sfruttamento dello spazio.

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