Tamedia taglia circa 300 impieghi fra tipografia e redazioni in Svizzera

Brutte, pessime notizie dal fronte della stampa elvetica. Il gruppo Tamedia licenzierà un numero cospicuo di collaboratori: circa 200 posti a tempo pieno nel settore della tipografia e almeno 90 posizioni editoriali nelle redazioni. Lo ha reso noto questa mattina la casa madre, la holding TX Group, in una nota che ha inferto una nuova dolorosa ferita al fragile cuore del carta stampata svizzera.

Chiuderanno due tipografie fra il 2025 e il 2026, una a Bussigny nel canton Vaud, e l’altra a Zurigo: rimarrà attiva solo quella di Berna. Gli attuali giornali stampati saranno mantenuti, promette per il momento l’azienda zurighese, ma la strategia di sviluppo, e con essa l’offerta digitale, sarà circoscritta a quattro testate quotidiane: Tages-Anzeiger, Berner Zeitung, Basler Zeitung, e 24 Heures nella Svizzera romanda. Conseguenza probabile sarà l’integrazione del sito web della Tribune de Genève, storico giornale romando, nella piattaforma digitale di 24 Heures. Il quotidiano fondato a Ginevra nel 1879 teme ora per il suo futuro.

TX Group procederà a una consultazione prima di mettere in cantiere piani sociali che contempleranno la possibilità di prepensionamenti. Da notare che l’azienda ha registrato un fatturato di 461 milioni di franchi nel primo semestre del 2024, a fronte di 460,5 milioni nello stesso periodo del 2023. Anno in cui TX Group ha già proceduto a un precedente taglio di esuberi: 80 posti di lavoro, di cui circa 60 in Romandia.

Continua la lunga agonia della stampa elvetica. Già nel 2023, i quattro principali gruppi editoriali — Tamedia, Ringier, NZZ e CH Media — hanno cancellato 300 posti di lavoro. A questa cifra si aggiungono i 290 posti a tempo pieno eliminati da Tamedia. Nello stesso anno il gruppo ESH Médias, editore dei quotidiani romandi Nouvelliste, Arcinfo e La Côte, aveva annunciato una trentina di esuberi.

Il sindacato syndicom, in una nota, ha duramente criticato i «licenziamenti di massa e la chiusura dei centri tipografici di Losanna e Zurigo» annunciati dal gruppo editoriale. Tamedia, accusa syndicom, «si concentra ancora una volta sulla massimizzazione dei profitti invece di assumersi la sua responsabilità sociale e investire nel giornalismo». Per Impressum, l’associazione dei giornalisti svizzeri, Tamedia pensa solo a soddisfare l’avidità degli azionisti.

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