Ti illustro una storia: 37  mostra Internazionale d’illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia”

37ͣ  mostra Internazionale d’illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia” a Sarmede, il paese delle fiabe, un virtuoso esempio di creative milieu.

C’era una volta un giovane artista che viveva in un paese tutto grigio, senza colori; là si sentiva triste perché non era libero di disegnare. Per questo un giorno se ne andò portando con sé solo matite e colori. Arrivò in un posto con tanto verde dove incrociò lo sguardo di montagne, di alberi e delle persone che vi abitavano e là decise di restare. La sua casa traboccava di tele e storie narrate vicino a un focolare. La gente cominciò ad andare da lui per vedere i suoi disegni così tanta che arrivava da ogni parte del mondo. Poi il giovane artista cominciò a dipingere anche i muri delle case e dei palazzi e portò colore dappertutto. Quando se ne andò, i suoi amici continuarono a ricordarlo e quel luogo diventò il paese delle fiabe.

Così l’artista Štěpán Zavřel, fuggito dalla ex Cecoslovacchia, sul finire degli anni ’60 si stabilì in Italia, a Rugolo, una frazione del paese di Sarmede, pervaso ancora oggi dalla sua energia creativa. Affascinato dalla bellezza paesaggistica della foresta del Cansiglio e dal suo suggestivo patrimonio favolistico che rievoca nelle sue opere, avviò due progetti concepiti in un’unica trama narrativa, oggi realtà culturali ben consolidate.

La Mostra Internazionale d’illustrazione per l’infanzia, arrivata alla sua 37ͣ edizione, con 360 illustrazioni realizzate da 56 artisti da tutto il mondo è ospitata, da sei anni, nel recente spazio della Casa della fantasia mentre un tempo (la prima rassegna fu nel 1983) si svolgeva all’interno del municipio di Sarmede, nell’attuale museo in memoria di Zavrel. La Scuola Internazionale d’Illustrazione rappresenta invece l’eredità didattica dell’artista ed è sapientemente alimentata dall’eccellenza dei suoi insegnanti tra cui Gabriel Pacheco, direttore artistico da due anni della mostra “Le immagini della fantasia”.

Leo Pizzol, presidente della Fondazione Štěpán Zavřel, promotrice da più di trent’anni dell’attività curatoriale e di quella didattica ci spiega che “ogni anno alla scuola arrivano oltre 500 corsisti da tutto il mondo, anche dalla Svizzera, in quanto siamo ancora leader di questo mercato di nicchia”. Ricordiamo che Zavřel fondò anche nel 1973 la casa editrice Bohem Press a Zurigo.

Ma quali fattori hanno determinato un tale successo di consensi locali e internazionali e quali invece le criticità? “Siamo stati innovatori in questo senso: quando ancora non si parlava di arte accessibile e rivolta all’infanzia e del prodotto del libro illustrato, la nostra era una proposta unica così come i primi corsi che utilizzavano diverse tecniche di illustrazione” continua Leo Pizzol “Trent’anni fa c’era la domanda di una maggiore estetica e cura nel disegno dei libri per bambini, solo la Germania produceva qualcosa del genere e la mostra rappresentava quindi una novità assoluta come i laboratori e le visite guidate per bambini, oggi format replicati e ampiamente diffusi. Infatti la presenza di tante iniziative per l’infanzia come alternative alla nostra offerta, insieme alla ‘sofferenza economica’ degli enti pubblici e la frammentazione dei finanziamenti privati, rappresentano attualmente una criticità per cui la mostra, visitabile a Sarmede fino al 16 febbraio, mentre un tempo viaggiava sempre completa sostando in grandi città del mondo e mete turistiche attrattive, da un po’ di tempo la sua fase itinerante prevede meno tappe e sezioni ridotte”.

Ricordiamo a proposito che anche Lugano nel 1994 e nel 2005, Bellinzona nel 1998 e Ginevra nel 2013 hanno ospitato “Le immagini della fantasia”.

Ma la Mostra Internazionale d’illustrazione per l’infanzia e la Scuola Š. Zavřel restano un modello virtuoso di buona governance che ha portato a un assetto organicamente definito e integrato nel territorio, avendo fatto da volano per uno sviluppo locale durevole dove capitale umano ed economico si incrementano a vicenda. Quello che possiamo definire un creative milieu: un miracolo territoriale in termini di cultura condivisa quando una massa critica di talento unita a innovazione, leadership sensibile, apertura alla diversità e capacità antropologica di capire le urgenze e i bisogni di un posto attivano sforzi collettivi e concreti e trasformano un territorio conferendogli una nuova identità, sempre in un’ottica di sostenibilità.

Leo Pizzol ci spiega i principali impatti sul territorio in questi anni: la Casa della Fantasia, un lavoro di recupero da vecchi edifici in disuso e in parte demoliti, il teatro ricavato da una ex latteria, il Municipio dalle volte affrescate e le 70 pareti dipinte in tutto il paese hanno rivitalizzato spazi della memoria collettiva e generato percorsi di turismo culturale in armonia con l’ambiente. Sono nati B&B, case di accoglienza per i corsisti e ristoranti che esibiscono affreschi all’interno.

Lo sguardo di un outsider e il suo impulso creativo hanno reinterpretato la vocazione di Sarmede e il suo genius loci, intrecciando in unico disegno luoghi fisici, immaginari collettivi e saperi, come nelle fiabe.

 

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