L’incidenza del carcinoma prostatico è aumentata. Per contrastare la malattia Fondazione Onda propone alcune strategie, che possono diventare ancora più efficaci con l’aiuto delle donne
di Maria Moreni
In foto: Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda
Il tumore della prostata è il tumore più frequente nella popolazione maschile dei Paesi occidentali. Nel 2022 in Italia sono 40.500 le nuove diagnosi stimate, che rappresentano il 19,8 per cento di tutti i tumori maschili. La diagnosi precoce e il tempestivo accesso ai percorsi specialistici multidisciplinari dedicati rappresentano le principali sfide su cui concentrare gli sforzi.
Sono alcuni dei principali temi riportati in “Tumore della prostata e nuove raccomandazioni europee. Strategie di intervento per promuovere l’accesso alla diagnosi precoce”. Il documento, rivolto alle istituzioni, è stato presentato in un convegno online da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il contributo di Astellas Pharma.
Obiettivo è delineare le linee strategiche nella lotta al tumore alla prostata, individuando come priorità l’accesso ai percorsi specialistici multidisciplinari e la diagnosi precoce. Mentre la prevenzione primaria è fondata su corretti stili di vita, in particolare alimentazione corretta e attività fisica regolare, la prevenzione secondaria, ovvero la diagnosi precoce, può essere ancora più efficace poiché consente di intercettare il tumore in fase inziale, anche prima della comparsa dei sintomi.
Grazie a essa, dunque, aumentano possibilità di cura e di guarigione, si riduce la mortalità e migliora la qualità della vita dei pazienti. Parallelamente, la diagnosi precoce permette di risparmiare sui costi delle cure (nonché delle relative complicanze) e dell’assistenza a lungo termine.
Altro aspetto emerso dalla conferenza è relativo alle possibili traiettorie di intervento da identificare per promuovere una corretta informazione e facilitare l’accesso equo alle cure.
È importante, poi, potenziare il ruolo del Medico di medicina generale nella promozione della salute maschile e nella prevenzione attiva primaria e secondaria del tumore della prostata, investendo nella formazione specifica sul territorio nazionale.
L’incidenza del carcinoma prostatico è aumentata nel tempo per il progressivo invecchiamento della popolazione, ma soprattutto per la maggiore probabilità di diagnosticare precocemente la malattia, a cui si affianca una continua riduzione della mortalità, a dimostrazione del ruolo cruciale della diagnosi precoce. Nello Stivale 564.000 uomini convivono con una diagnosi di tumore della prostata.
“Promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e diagnosi precoce del tumore della prostata rivolte anche alle donne è fondamentale, spesso sono proprio le donne a favorire una prevenzione urologica attiva da parte del proprio partner, nell’intercettare i primi campanelli d’allarme o nel sollecitare un tempestivo accesso ai percorsi specialistici di diagnosi e cura”, ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “Secondo il 54% delle donne, gli uomini di fronte a sintomi genito-urinari reagiscono con comportamenti che non favoriscono la condivisione con il medico, minimizzando il problema e temporeggiando. Bisogna mettere in pratica una strategia di intervento che promuova in modo deciso presso gli uomini la prevenzione di questo tumore, lo screening, la diagnosi precoce e l’accesso a percorsi specialistici multidisciplinari”, ha ribadito Merzagora.