Viaggio nell’impressionismo

A Basilea con Pissarro, a Milano con Monet

In foto Camille Pissarro, L´Hermitage Pontoise, 1878

La retrospettiva su Camille Pissarro al Kunstmuseum di Basilea
Fino al 23 gennaio il Kunstmuseum di Basilea dedica una retrospettiva Camille Pissarro. Il pittore -nato il 10 luglio 1830 a Charlotte-Amélie, sull’isola Saint Thomas nelle Antille danesi, oggi Isole Vergini americane, e scomparso il 13 novembre 1903 a Parigi- è uno dei maggiori artisti francesi del 19esimo secolo, ma non sempre viene messo in luce quanto merita. Un valido aiuto in tal senso lo dà il Kunstmuseum che possiede otto dipinti e numerosi disegni dell’artista. La tela Un coin de l’Hermitage, Pontoise (realizzata da Pissarro nel 1878) è stata, nel 1912, la prima opera impressionista acquisita dalla Collezione pubblica di Basilea ed è alla base della collezione impressionista del museo d’arte renano.
Alla mostra- intitolata “L’atelier de la modernité” (L’atelier della modernità) – i visitatori potranno ammirare circa 180 opere dell’artista e di altri impressionisti. Obiettivo del percorso espositivo è quello di mostrare una panoramica delle sue opere, puntando i riflettori anche alle preziose collaborazioni che ebbe con Paul Cézanne, Claude Monet, Paul Gauguin, Edgar Degas e Mary Cassat. Non solo Pissarro ha avuto “un’influenza decisiva sull’impressionismo”, ma ha pure lanciato nel 1880 una nuova rivoluzione pittorica con il neoimpressionismo. Ricordiamo che l’ultima esposizione dedicata al pittore francese in un museo svizzero risale a più di 60 anni fa.

Il mondo di Monet arriva a Palazzo Reale a Milano
Siete pronti a entrare nel mondo di Claude Monet, fatto di dolci pennellate e tanta luce, a volte fioca a volte accecante? Dal 18 settembre al 30 gennaio 2022, Palazzo Reale a Milano ospita 53 opere del più importante rappresentate dell’Impressionismo, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi. La mostra è curata da Marianne Mathieu, storica dell’arte e direttrice scientifica del Museo parigino, che possiede il nucleo più grande al mondo di opere del pittore, grazie alla generosa donazione di suo figlio Michel, avvenuta nel 1966. Si tratta di un prestito straordinario, non solo perché riunisce alcuni capolavori del pittore, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un paese all’altro.

Suddivisa in 7 sezioni, l’esposizione milanese ci consente di ammirare opere magnifiche del Maestro, tra cui le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e la sua ultima e magica opera Le rose (1925-1926. Il percorso espositivo- organizzato in modo cronologico- ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista -basata sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti- letta attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, tanto da non volerle mai vendere e che decise di custodire nella sua casa di Giverny. Si parte dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, fino a esplorare tutto l’universo di questo straordinario artista.

Claude Monet, Ninfee
Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami