Vini, sapori da leggenda

di Gilda Ciaruffoli

In base a cosa scegliete la bottiglia da stappare? L’umore? L’abbinamento con i piatti in tavola? Certamente. C’è chi però suggerisce un metodo diverso… cioè scegliere il vino in base al segno zodiacale! Poi, come vedremo, le cose non stanno esattamente così, ma potremmo riassumere in questo modo l’originalissima strategia scelta dal Consorzio Tutela del Gavi per promuovere il suo vino nell’ambito delle celebrazioni del “2021 Anno del Cortese”.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Regione Piemonte per valorizzare lo storico vitigno autoctono di cui il Gavi è la massima espressione. Bianco dal colore paglierino più o meno tenue con riflessi verdognoli e dal delicato profumo di frutta fresca e fiori bianchi, con note di agrumi e mandorle amare, il Gavi si articola in quattro tipologie: Fermo, Frizzante, Spumante e persino Riserva.
Si tratta infatti di un vino che invecchia bene, anzi benissimo, e nel tempo conserva la sua freschezza, ma è nobilitato da aromi terziari che gli consentono di reggere il confronto con i grandi del mondo. Questo Grande Bianco Piemontese nasce in una zona di colline e monti, ma dove già si sentono i profumi del Mediterraneo, che arrivano con le brezze marine; una terra agricola con vigne che si mescolano a boschi e intatti paesaggi naturali; una terra cortese e nobile, come le storie e le leggende custodite nei borghi e nei castelli.

La più conosciuta è quella della Principessa Gavia che, nel 528, fuggendo dall’ira del padre Clodomiro, Re di Francia, che le negava il suo amore per un giovane paggio, giunse in queste colline, dove trovò rifugio dalle truppe francesi, grazie all’intercessione del Papa. In suo onore gli abitanti dedicarono il suo nome al borgo. Narra la leggenda che la giovane bella e “cortese” abbia anche ispirato il nome del vitigno che dà origine al Gavi; di certo invece c’è che proprio alla figura di Gavia che abbraccia la sua terra si è ispirato l’artista Riccardo Guasco, autore della splendida etichetta del Consorzio 2020.



Bene, ma i segni zodiacali cosa c’entrano? Come dicevamo, in occasione dell’Anno del Cortese, il Consorzio Tutela del Gavi ha chiesto ad Andrea Gori e Giulia Graglia, autori di “Divinando Le stelle nel bicchiere”, di indagare la natura astrologica del Gavi DOCG. «L’obiettivo non è tanto capire a quale segno possa piacere una determinata tipologia di vino – spiega Andrea Gori, wine critic e oste accompagnato da Giulia Graglia,astrologa e creativa – quanto leggere le similitudini caratteriali e di personalità tra persone e vini per augurare a tutti quanti un brindisi per un “cortese” 2021, anno in cui il desiderio universale è di lasciarsi alle spalle i mesi pandemici che ancora stiamo vivendo».
Partiamo da un presupposto: il Gavi è del segno del Toro.
«Terreni strani, terra rossa, sabbia e argilla: qui la sensibilità tutta Toro del Cortese sa leggere il clima, il paesaggio e il sole delle colline alessandrine nel dare un piccolo incanto di vino – commentano gli esperti – I nati sotto il segno del Toro inoltre non amano i colpi di testa e hanno bisogno di avere punti fermi: il che si sposa perfettamente con un vino come il Gavi che dà sicurezza, perché ricorda la campagna e accompagna con discrezione antipasti, primi e secondi, senza mai prendere il sopravvento, ma piuttosto lasciandosi aprire più volte durante il pasto».
Il Toro, come ci spiega ancora Giulia Graglia, è uno dei quattro segni Fissi, quelli che arrivano quando le stagioni entrano nel loro pieno – la primavera nella fattispecie –, assieme a Leone (estate), Scorpione (autunno) e Acquario (inverno). Questi sono i segni che non amano troppo i cambiamenti, a cui piace che vengano confermate le loro certezze. Il Gavi più adatto a loro dunque è il Riserva, un vino che vede confermate le proprie caratteristiche connaturate, provenienti dal terroir e dal vitigno d’origine, grazie alla volontà dei produttori di perpetuarne le potenzialità; un vino che, proprio come i nostri segni Fissi, porta a compimento nel tempo tutte le sue potenzialità giovanili.

Ci sono poi i segni Cardinali, quelli che danno l’avvio a ciascuna delle quattro stagioni: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Questi incarnano le caratteristiche tipiche della giovinezza e l’impulsività coraggiosa di chi inizia un percorso. Siamo di fronte all’abbinamento perfetto con il Gavi Annata, che contiene in sé, già da giovane, gli aspetti migliori della propria evoluzione, che svelerà quando sarà maturo, così come fanno le stagioni, quando entrano nel loro pieno.
Concludiamo con i segni Mobili, situati alla fine delle quattro stagioni: Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci. In tutti questi casi, ormai la stagione in atto è quasi alla fine e si sente già nell’aria l’arrivo di quella successiva; questi segni, dunque, restano in bilico fra due tendenze, fanno parte di una realtà ma vorrebbero già traslare in un’altra, sono volubili, mutevoli e frizzanti, impossibili da arginare. Perfetto per loro il Gavi Spumante, capace di trasformare la stoffa di un vitigno importante in leggiadria, attraverso l’effervescenza che porta il cuore verso l’alto.

«Con questo viaggio tra le stelle – commenta Roberto Ghio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi – vogliamo prima di tutto mandare un messaggio positivo. La denominazione ha retto bene l’impatto della pandemia, segnando nel 2020 un +1% in termini di bottiglie prodotte e senza diminuire il suo impatto nell’export, dove rimane presente in ben 100 Paesi nel mondo. Ci auguriamo quindi che quest’anno sia veramente e finalmente un Anno Cortese, da festeggiare con un bicchiere di Gavi in mano».

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami