William Wegman al MASI di Lugano: “Being Human” Like A Dog

di Chiara Gubbiotti

L’origine di tutto fu Man Ray: il cane, non l’artista. Anche se di arte stiamo parlando, benché riflessa nei profondi occhi chiari di un Weimaraner in posa.

La fotografia dissacrante ed ironica di William Wegman si sviluppa agli inizi degli anni ’70, quando il giovane artista del Massachusetts decide di adottare un cane, più precisamente un Weimaraner, e di chiamarlo Man Ray. Il giovane si accorge da subito dell’interesse dell’animale nei confronti delle sue sperimentazioni artistiche concettuali, legate ad un ambiente fertile e innovativo quale quello della video arte statunitense di quel tempo (Baldessari, Ruscha e Nauman). William decide, quindi, di utilizzare Man Ray nelle prime riprese video, unendo la provocazione visiva della performance all’ironica spontaneità dell’animale che ne “fa il verso” in maniera incosciente. Dai video alle foto il passo è breve: Man Ray e tutti i suoi successori posano per anni di fronte all’obbiettivo senza rendersi mai pienamente conto delle citazioni artistiche, letterarie e di moda che accompagnano ogni singolo scatto del loro padrone. In mostra sono esposte circa 100 opere che ripercorrono la carriera artistica di Wegman nella sua quasi totalità: una novantina di esemplari unici su Polaroid e una decina di stampe digitali di gran formato a tiratura limitata. In ogni scatto è palese l’annullamento del confine tra animale e uomo, tra ironia e autorevolezza, tra staticità e dinamismo. Being Human ripercorre l’evoluzione di questa singolare relazione artistica, mettendo in scena una sorta di specchio della natura umana: “Si tratta davvero di cani? Being Human – spiega il curatore dell’esposizione William A. Ewing – suggerisce il contrario: questi soggetti siamo noi; noi siamo loro: la casalinga, l’astronauta, l’avvocato, il prete, il contadino, persino un…dog-sitter! Alcuni posano con orgoglio e sicurezza, altri manifestano incertezza o vulnerabilità: si tratta di esseri umani!”. Un percorso visivo, a prima vista ironico e brioso, che svela la sua parte più profonda solo agli occhi dell’osservatore attento.

Che il sottile confine tra l’uomo e la bestia sia solo un vestito di Missoni?


Informazioni

William Wegman
Being Human
08 settembre 2019 – 06 gennaio 2020
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
sede LAC

www.masilugano.ch

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