Xilografie d’autore: le opere di Gauguin, Munch e Gertsch riunite al MASI di Lugano

Fino al 22 settembre al LAC la mostra “Gertsch – Gauguin – Munch Cut in Wood”: la tecnica dell’incisione per rappresentare la propria visione del mondo.

di Chiara Gubbiotti

Caduta pressoché nell’oblio dopo il Rinascimento, la tecnica dell’incisione viene riscoperta dagli artisti di fine Ottocento per il suo effetto grezzo e marcato a livello tecnico e per la sua drammaticità a livello espressivo. Sia Paul Gauguin, sia Edvard Munch ne intuiscono le potenzialità e se ne servono per rappresentare la propria personalissima visione del mondo: primitivista ed esoterica quella del francese, antiborghese e tragica quella del norvegese.

Gauguin, al suo rientro dal primo soggiorno a Tahiti, realizza una ventina di bassorilievi da cui trae la prima serie di xilografie. Nonostante lo scarso successo commerciale, queste opere assumono una notevole risonanza in Europa, arrivando ad influenzare Munch e gli espressionisti tedeschi che, a loro volta, decidono di sperimentarne le qualità tecnico – espressive.

Entrambi scelgono di lavorare il legno in negativo, ovvero scavano ciò che nella stampa rimarrà in bianco. Il legno, inciso con il bulino, la sgorbia ed altri strumenti a punta, viene spesso lasciato non lavorato: una scelta che permette alle venature e ad eventuali imperfezioni del materiale di comparire nella stampa. L’emotività prende il sopravvento sulla pratica: è l’“essere” a farsi immagine, in barba ad ogni perfezionismo tecnico.

Gertsch riprende l’attenzione alla superficie e la diversificazione espressiva dei due maestri ma evita completamente l’uso della linea nella sua ricerca. Per l’artista svizzero tedesco il lavoro di stampa delle sue monocromie monumentali deriva dall’incisione di piccolissimi “punti luce” nel legno di tiglio. Un procedimento che può durare dei mesi, talvolta anche anni, ma che permette una trasposizione dell’immagine fotografica su matrice lignea di grande precisione e impatto visivo.

Una tecnica condivisa, adatta alle peculiari esigenze di ciascuno dei tre artisti, dai modi di incidere e dai soggetti narrativi diversi. Obbiettivo comune? Il descriversi attraverso il processo incisorio poiché, come affermava Gauguin, “l’opera di un uomo è la spiegazione dell’uomo stesso”.

 

Informazioni mostra

Gertsch – Gauguin – Munch Cut in Wood

A cura di Franz Gertsch e Tobia Bezzola

Fino al 22 settembre 2019

Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) – sede LAC

Piazza Bernardino Luini 6

6900 Lugano

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