Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025

Tra due anni, per 12 mesi, si accenderanno i riflettori sull’antica città siciliana che ha ottenuto il prestigioso titolo grazie a un progetto culturale che mette al centro natura, accoglienza e mobilità

Pindaro, poeta greco del V secolo a.C., definiva l’antica Akragas “la più bella città dei mortali”. L’aulico riferimento è ad Agrigento, in Sicilia, un unicum per le bellezze naturali e per la ricchezza storico-artistica che caratterizza questa millenaria colonia della Magna Grecia.

Lì, di recente, è scattato il cronometro in vista di un importante appuntamento che vedrà protagonista questo comune dell’isola di Trinacria. Agrigento, infatti, è stata proclamata Capitale italiana della Cultura per il 2025.

Si tratta di un riconoscimento ufficiale istituto nel 2014, di durata annuale. Nel 2015 è stato tributato a Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria.

Capitali italiane della cultura del 2023 sono Bergamo e Brescia, duramente colpite dalla prima fase emergenziale della pandemia e modello di resistenza e operosità anche nell’emergenza.
Nel 2024, invece, il testimone passerà a Pesaro.

L’annuncio della vittoria di Agrigento è stato dato dal Ministro italiano della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso di una cerimonia che si è svolta a Roma alla presenza di una giuria di esperti e dei rappresentanti delle dieci città finaliste. In lizza c’erano anche Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

In quanto vincitrice, Agrigento, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per tutto il 2025, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.

A determinare il successo del comune siciliano, nello specifico, è stato il progetto culturale intitolato “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, che prevede il coinvolgimento dell’isola di Lampedusa e di altri contesti urbani del territorio provinciale.

Al centro dell’iniziativa, apprezzata particolarmente dalla giuria, ci sono i temi dell’accoglienza e della mobilità, con un focus sugli aspetti di armonia e di contrasto tra i quattro elementi naturali da cui ha origine la materia, individuati dal filosofo agrigentino Empedocle nel V secolo a.C.: aria, acqua, terra e fuoco.

“Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale”, si legge nelle motivazioni. “Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria”.

“Essere la Capitale italiana per un anno – ha dichiarato il ministro Sangiuliano – consente di accendere i riflettori sulle realtà territoriali. Una grande ricchezza dell'Italia, dovuta alla sua storia, è la pluralità dei luoghi che la caratterizza, ognuno portatore di ricchezza. L'Italia è una superpotenza culturale. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città e dei nostri territori. L'Italia ha due grandi pilastri su cui puntare: da una parte l'impresa, dall'altra la cultura all'interno dei territori. Ognuno è uno scrigno di tesori”.

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