Passeggiando in bicicletta: la Ciclabile del Lago di Costanza compie 40 anni
Itinerari tra borghi, natura e fioriture
Foto: giro in bici a Rorschach (c) St.Gallen-Bodensee Tourismus Mattias Nutt
di Maria Gioia
Andare in bicicletta fa bene. Si tratta di un’attività fisica che aiuta a rilasciare endorfine nel cervello, sostanze che aiutano a ridurre lo stress e a migliorare l’umore. Macinare chilometri sulle due ruote protegge il cuore, rafforza la muscolatura, aiuta a tenersi in forma. La bici migliora la resistenza senza andare a sovraffaticare le articolazioni (a differenza, per esempio, di quel che avviene nella corsa). Quando poi si può pedalare all’aria aperta lungo una pista apposita e attrezzata, in sicurezza e in mezzo alla natura, tutti questi benefici risultano potenziati.
Lo sa bene chi già conosce la ciclabile del Lago di Costanza. E non tarderà a comprenderlo anche chi la scoprirà per la prima volta. Questo circuito – dall’alto valore panoramico, culturale e transnazionale – si snoda lungo le rive del Bodensee (il nome tedesco del bacino lacustre) tra Svizzera, Germania e Austria. Il suo sviluppo fu promosso con lungimiranza quarant’anni fa, a partire dal 1983, nell’ambito dell’omonima Conferenza internazionale.

Oggi la Bodensee-Radweg è uno dei percorsi per le due ruote più amati d’Europa, certificata con quattro stelle dall’Associazione Ciclistica Tedesca ADFC. Famiglie con bambini, sportivi, appassionati e semi-professionisti, tra tracciati tradizionali e varianti alternative, per le due ruote classiche o per la bici elettrica: la ciclabile del Lago di Costanza è un itinerario aperto a tutti, ideale da percorrere in primavera, con il clima mite e le fioriture scenografiche che si possono ammirare.
Questa pista, circolare e per lo più pianeggiante, si snoda lungo 260 chilometri attraversando città, borghi di pescatori, castelli, tratti boschivi e campagne, dalle sponde del lago all’entroterra, con le montagne innevate che si stagliano sullo sfondo. I più allenati riescono a coprire tutto il percorso in due o tre giorni, ma per riuscire a esplorare la destinazione con la giusta calma e attenzione si suggerisce di dedicarvi non meno di una settimana.
Ad aprile e a maggio, sul ramo svizzero e su quello tedesco del lago, non si può che restare incantati davanti ai petali bianchi e rosa degli alberi di prugne, mele e ciliegie. Alla fine di aprile si contano oltre un milione di piante in fiore (tra cui narcisi, tulipani, magnolie, azalee, rododendri e peonie) sull’Isola di Mainau, molto vicina alla città di Costanza: è un’oasi paradisiaca che ospita rigogliosi giardini e un arboreto, nonché un castello barocco, caffè, ristoranti e una casa tropicale per le farfalle.
Tra maggio e i primi di giugno, la riserva naturale di Eriskircher Ried, tra Friedrichshafen e Langenargen, si trasforma in una distesa ultravioletta fatta di iris, pianta autoctona della regione. A giugno e a ridosso del solstizio d’estate, i papaveri accendono l’orizzonte di rosso fuoco. Grandi parchi, giardini e aree verdi sono presenti nella maggior parte delle tappe, come ad esempio a Überlingen e a Lindau, nota per le sue oasi fiorite.
Se si ha poco tempo a disposizione o si preferisce non inforcare la bicicletta per troppo tempo, si può sempre alternare tratte ciclabili con altre in nave o treno, grazie alle corse frequenti e ai collegamenti puntuali della rete di trasporti.

Vi diamo qualche idea. Se partite da Costanza, potreste poi passare alla sponda opposta del lago a Meersburg con il traghetto o a Friedrichshafen con il catamarano. Da Friedrichshafen potete accorciare la pedalata lungo il Bodensee tedesco raggiungendo Lindau o Bregenz, in Austria, per via navale o ferroviaria. E ancora, dalla sponda tedesca potete passare a quella svizzera – per esempio raggiungendo Romanshorn – sempre a bordo di qualche imbarcazione.
Si possono poi fare alcune escursioni interessanti anche a livello culturale, adatte a tutta la famiglia, come la visita al museo a cielo aperto di Unteruhldingen, dedicato alle civiltà preistoriche, che abitavano nelle palafitte, o al Museo Zeppelin, dedicato alla storia dei dirigibili che sono nati in questi posti.