Lauree fasulle, dall’Italia alla Svizzera l’imbroglio continua

Gli atenei universitari farlocchi impazzano in Svizzera, divenuto un hub per ottenere i titoli in Italia. Le inchieste giornalistiche, e ministeriali, hanno svelato un business che richiama migliaia di studenti italiani. Un genitore infuriato, il cui figlio è stato ingannato, si è rivolto al nostro giornale: «Perché la frode non è finita».

Di Guido Gozzano 3 marzo 2025

 

«Mio figlio si è iscritto in un’università telematica in Svizzera, ha speso, ho speso, migliaia di euro per ottenere un diploma che non serve, non è riconosciuto, e ora si trova con un pugno di mosche in mano». È un papà afflitto, amareggiato, si rivolge al Corriere dell’italianità con questa richiesta: «Scrivete che è un inganno, una truffa, informate i vostri lettori».

Le università telematiche «farlocche» pullulano nel Paese elvetico, in un decennio il fenomeno è esploso, alcune sono ora sotto inchiesta, ma l’imbroglio continua. Il genitore ha sporto denuncia, «ho litigato con tutti», ci dice, «ricevendo minacce». Così chiede l’anonimato, non vuole «gettare olio sul fuoco».

Il papà vive e lavora in Italia, suo figlio ha seguito tutti i corsi da casa, l’università è stata fondata da italiani residenti nella Confederazione. L’imbroglio, insomma, corre su un filo italo-svizzero. La porta di ingresso è il Ticino. Nel 2016 sbarca a Locarno il sedicente Istituto Jean Monnet, si presenta al pubblico come «Dipartimento di Studi Europei», dove si insegna però anche medicina, chirurgia, fisioterapia, e veterinaria...

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